Braia: alla BIT una Basilicata turistica con un’idea ma senza strumenti. Per ripartire servono programmazione, investimenti e azioni

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“Oltre al “Turismo delle Passioni” per il turismo lucano sono necessari progetti, investimenti e iniziative concrete di cui, purtroppo, non abbiamo visto neanche l’ombra alla BIT di Milano. Sicuramente lodevole, ma non sufficiente, l’impegno dell’APT e del direttore Antonio Nicoletti nel cercare di ridefinire una direzione per riposizionare la Basilicata nel mercato del turismo. Nulla è più come prima e la fase post-pandemia va affrontata anche – ma non solo – comunicando la Basilicata come terra del benessere. Peccato, quindi, dopo aver ascoltato analisi e riflessioni introspettive del noto psichiatra Raffaele Morelli, che non ci siano strategie, progetti, programmi, iniziative che possano far intravedere almeno lontanamente il passaggio dalla teoria del convegno alla pratica.

Rientro da Milano con l’immagine di una Basilicata Turistica ancora in “analisi”, con il bisogno di essere ascoltata ma con le gravi “assenze” legate a un governo Regionale in grande caos politico e istituzionale. Si passa dall’andare a Dubai per l’Expo spendendo 400 mila euro per pochi giorni istituzionali sul tema acqua in chiave sostenibilità e a distanza di pochi giorni a Milano tutto viene dimenticato, azzerato, inutilizzato. La Fondazione BasilicataMatera 2019 presente a Dubai e Nova Gorica- Gorizia designata per Capitale Europea della Cultura per il 2025, per il passaggio di consegne, invitata da altri. Il tutto mentre, al pari della Lucana Film Commission, sembrano scomparse dai radar e senza considerazione istituzionale da parte della Regione. 

I nostri 5 parchi naturali sembrano essere corpi estranei a quanto si propone al mondo quando dovrebbero essere proprio lo scrigno della nostra biodiversità grande 240.000 ettari da presentare, se parliamo di regione del Benessere. Dove sono stati lasciati tutti i parchi tematici e i grandi attrattori? Nessuno conosce se e quando saranno riaperti. Eppure non sono certo orpelli inutili di un vestito strappato ma opere costate milioni di euro di investimenti che hanno anche rappresentato, nel recente passato, una grande occasione di attrattività per la nostra Regione. Prima del Covid avevamo preso la buona abitudine di fare di ogni evento, ogni partecipazione fieristica in Italia e all’estero, il nostro evento di Basilicata, dove tutte le componenti operavano al meglio, insieme, per offrire la migliore delle narrazioni possibili di ciò che può attrarre un turismo variegato e – oggi – mondiale.“

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.

“Le fiere sono motivo di incontro e confronto, ho potuto vedere come le altre regioni – prosegue il Consigliere Braia – dalla Puglia al Veneto, dalla Sicilia alle Marche, presentano pacchetti turistici, annunciano sostegni per il comparto, lanciano campagne di comunicazione e, attraverso decine di conferenze stampa, danno spazio ai comuni e ai consorzi, agli enti locali e alle associazioni. Tutti presentano le loro novità e la loro programmazione estive, oltre che invernale, lavorandoci già, azioni finalizzate a farsi preferire come meta organizzata e come terra pronte ad accogliere la prima vera riapertura del mercato. Purtroppo la nostra Regione Basilicata non ha annunciato, a Milano, neanche l’apertura dei parchi tematici come la Grancia di Brindisi di Montagna o i parchi avventura di Viggiano, Ruoti, Cirigliano oppure i macro-attrattori esistenti come il Volo dell’Angelo o i ponti tibetani, quali il ponte alla luna di Sasso di Castalda o quello più lungo d’Europa di Castelsaraceno. 

Peccato che nessun comune lucano, Matera compresa, abbia un proprio programma di attività e/o eventi definito, per colpa di una Regione che appare essere totalmente assente e distante. Se non si finanziano per tempo i sostegni alle attività di promozione culturale, artigianale, commerciale ed enogastronomica, non si consente a tutto un settore di programmare nulla.  Un plauso a Maratea, unica di gran lunga più attrezzata e capace di presentare un calendario di tutto rispetto e molto apprezzato dai visitatori dello stand Basilicata in fiera. Quello che c’è in Basilicata, non si capisce se sarà attivo e quando, soprattutto non si comprende il “cosa“ è la Basilicata Turistica oggi e a chi stiamo parlando. Certo non a tutti.

Nessuna narrazione, questo ancora più triste, per Matera città, per cui la BIT di Milano non poteva e doveva essere solo distribuzione di brochure. Seppure ammirevole la presenza del Sindaco Bennardi, mi permetto di suggerire che forse é arrivato il momento di tornare a osare e sognare. Dopo tutto parliamo di una città che fino a ieri era sotto i riflettori del mondo intero. E’ inaccettabile non avere una programmazione definita per la città dei Sassi e patrimonio Unesco, almeno sino a dicembre, che andava comunicata e venduta agli operatori in questa fondamentale occasione.  

Poteva essere l’occasione per annunciare l’evento nazionale del Congresso Eucaristico della Conferenza Episcopale Italiana, a Matera nel settembre prossimo, con la presenza di Papa Francesco, occasione storica per proporci come meta di un turismo religioso di cui possiamo essere simbolo a partire dai cammini, legacy del 2019, oppure di prendere prendere l’impegno tangibile di aprire gli ipogei di piazza Vittorio Veneto o del Castello Tramontano. Non si è neanche presentato il costoso portale Matera Welcome (quale occasione migliore che la BIT) o la rete dell’accoglienza e dei villaggi degli operatori di Matera e del Metapontino e non solo.

Ci si è accontentati di pochi minuti in un talk generico sulla Basilicata, parlando di tutto tranne che delle mille occasioni culturali, uniche e meravigliose, di uno straordinario patrimonio mondiale dell’umanità che é Matera, terza città più antica del mondo, da ergere a città simbolo della sostenibilità, proprio in questo tempo delicato in cui la cultura é da una parte radici e identità ma anche e soprattutto attenzione all’ambiente e sostenibilità.

E’ sicuramente lodevole – conclude Luca Braia – aver portato a casa l’Oscar del Green Bike che si svolgerà a Matera il prossimo 2/4 giugno, o la presentazione Marateale da parte del Gal La Cittadella del sapere a luglio prossimo. Si è notata la presenza di qualche  privato con la box agroalimentare e con la Fragola di Matera. Bene anche i vari show cooking del FLag che almeno hanno fatto assaggiare, anche se in un angolo nascosto, un minimo di lucania enogastronomica ed aperto il fronte del pescato lucano. 

Esiste in Basilicata un turismo strettamente legato al mare, seppure con pochi chilometri di costa rispetto ad altre regioni, ma soprattutto uno strettamente legato all’agroalimentare. Esisteva un sistema Basilicata che puntava tutto sul suo brand, fino a poco tempo fa. Continuo a sognare di vedere il Presidente Bardi, un giorno, annunciare un accordo tra la regione e l’Aeroporto di Puglia, a cui aggiungere il nome di Basilicata  e attrarre rotte da varie nazioni estere. Una provocazione che magari potrebbe essere accolta se oltre le passioni cominciamo a mettere in campo anche le azioni. O, magari, annunciare un altro accordo pluriennale con la Rai, migliorando l’enorme successo che il Capodanno Rai e non solo hanno registrato nella passata legislatura. 

E’ tempo di riprendere le redini di un ragionamento di promozione turistica sinergico, per una terra di Basilicata che ha bisogno di visione a medio e lungo termine, che non si esaurisca in sole passerelle in fiera, che comunichi in tempi adeguati le programmazioni utili a rendere la Basilicata meta reale e non solo ideale. Da parte mia, non mi arrendo all’idea che Matera non possa continuare ad essere Capitale Europea della Cultura fino al 2033, quando toccherà nuovamente all’Italia esprimerla e lotterò perché torni ad esserlo nella testa e nell’azione strategica di ognuno di noi.“

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