LA NOSTRA STORIA. IL PISTICCESE ERNESTO LAPADULA ARCHITETTO DI FAMA MONDIALE

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PISTICCI. La nostra storia questa volta, vuol rendere omaggio ad un illustre pisticcese vissuto nell’altro secolo. Era conosciuto soprattutto per  la firma sulla sua  opera più significativa realizzata a Roma e commissionata dal regime dell’epoca, quella del Palazzo della Civiltà  Italiana all’Eur,   della quale i romani   sentirono subito l’appartenenza, ribattezzandola “Colosseo  quadrato”.  Parliamo dell’architetto pisticcese Ernesto  Lapadula del quale, qualche anno fa,  è stata ricordata questa Pstraordinaria opera  – durante la celebrazione del quarto centenario della nascita del grande architetto Francesco Borromini – con una mostra ospitata proprio al Palazzo della  Civiltà Italiana, struttura a forma di parallelepipedo, caratterizzata da tanti archi a tutto sesto sulle quattro facciate che Lapadula progettò e realizzò tra il 1937 e  il 1940, in pieno ventennio. Per l’occasione, erano presenti i più celebri architetti del mondo, tra questi Paolo Portoghesi,  a celebrare Lapadula che era nato a Pisticci nel lontano 6 agosto 1902. Nella nostra città, è presente il segno del grande progettista: in primis la chiesa di S. Rocco nella omonima piazza, in puro stile Novecento,  (realizzata dalla impresa locale Giannone -Dragonetti) oltre ad altre opere come appartamenti ( in particolare quello della famiglia Michele Montesano, ora del nipote il dr: Michele De Pace, in P.zza dei Caduti e l’altro della famiglia D’Onofrio in P.zza Umberto), oltre a ville, cappelle funerarie e una serie di progetti rimasti sulla carta, ma ugualmente interessanti. Sulla sua opera più significativa inaugurata nel marzo del 40, interessanti i giudizi di due  dei più grandi architetti della nostra epoca: Portoghesi e Guidoni. Il primo ne sottolineava la “capacità di imprimersi nella memoria” mentre l’altro parlava di “ una rappresentazione di valori universali e senza tempo dell’architettura occidentale”. Sebbene, come hanno evidenziato i critici, Lapadula non abbia più replicato al successo conseguito con l’opera dell’Eur, è comunque riuscito a realizzare progetti di straordinaria qualità in Italia e all’estero senza cadere, tranne che in pochi casi, nella retorica monumentalistica di regime. Del resto, ha partecipato con successo a numerosi concorsi, tra i quali spesso vengono ricordati quello per  la  “palizzata di Messina”, la  Casa del Fascio a Forlì e sul lungomare di Taranto, la città universitaria di Bratislava, ed a Roma,  la  Pretura del quartiere Aventino e il Palazzo Littorio. Ma Lapadula non poteva non lasciare il segno del suo ingegno nel nostro capoluogo di provincia. Una importante realizzazione è presente infatti, anche a Matera dove, sempre durante il ventennio, ha progettato il Palazzo della Economia Corporativa, attuale sede della Camera di Commercio. Anche all’estero, tantissime le opere dell’illustre architetto che vanno ricordate. Tra queste, in Argentina, il piano urbanistico  della città di Cordoba e quello di Catamarca, l’edificio per il quartier generale delle truppe italiane a Bengasi e il colossale padiglione espositivo di Budapest. Insomma, Lapadula può essere ritenuto architetto completo per aver affrontato una molteplicità di temi, edifici pubblici, ville  e piani regolatori sempre con la medesima tensione emotiva. Riferendosi al “Colosseo  quadrato”, Portoghesi la considerava  “un’opera di architettura, di quelle che restano, anche al di là delle connessioni con caduche e retoriche ideologie”. Tuttavia, Portoghesi faceva rilevare che quell’opera sembra quasi abbandonata a metà. “Insolito ambiguo destino – precisava – quello di Lapadula: aver dato a Roma uno dei suoi edifici più caratteristici, inseparabile ormai dalla sua identità architettonica, di averlo progettato e costruito in una età che spesso per gli architetti è una età immatura e formativa e di aver lasciato questa opera senza darle un seguito, come un discorso iniziato alla grande e poi interrotto”. ( Ma Portoghesi evidentemente, non  considerava l’epoca di realizzazione della grande  opera  romana, terminata quasi alla vigilia del secondo conflitto mondiale). Nonostante ciò, l’architetto pisticcese Ernesto Lapadula, rimane uno dei personaggi più noti dell’architettura contemporanea, oltre che uno dei più illustri cittadini della nostra regione, che, con il suo ingegno. ha dato parecchio lustro alla nostra città. MICHELE SELVAGGI.

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