Tavolo verde Basilicata. Territorio di Pisticci: una realtà in via di decadimento economico, sociale e culturale.

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Come rappresentanti di uomini e donne legati a diverso titolo al territorio, e in modo particolare al mondo agricolo, ci rivolgiamo alle forze sociali e politiche, nonché alle associazioni culturali e del volontariato per sottoporre alla loro attenzione lo stato di crisi, il disagio che le comunità di Pisticci, Marconia, quartiere residenziale Val Basento, Tinchi centro agricolo e Casinello vivono.

Partiamo da alcuni dati: il reddito disponibile medio pro capite che nel 2018 veniva calcolato di circa 12.800€ ha subito, anche per la Pandemia, una flessione del 25% quindi al momento si stima di circa 10.000€.

Il tasso di disoccupazione, sempre per lo stesso anno, era di circa il 13,5%, al momento è stimato intorno al 20%; quello relativo alla disoccupazione giovanile supera il 50%. La disoccupazione ha coinvolto tutti i settori produttivi: tanto per fare un esempio attività manifatturiere, edilizia, commercio, trasporti, attività professionali e agricoltura.

L’indice demografico a partire dal 2018 e sino al 2020 ha subito l’impressionante flessione del 4%, che tradotto in termini pratici significa che continua in modo inesorabile lo spopolamento del territorio; negli anni ’80 la densità demografica era pari a 0,82, oggi è di circa a 0,70; tale decremento non è molto distante da quello che si è verificato nei paesi interni della Basilicata.

Il tasso di Attività rispetto a quello regionale nel giro di 4 anni ha perso circa 6 punti. Sul piano strettamente economico vuol dire che molte ditte iscritte alla Camera di Commercio si sono cancellate, comprese anche quelle operanti nel settore agricolo. Si calcola che solo il comparto agricolo-zootecnico ha subito una perdita in pochi anni del 15%, la quale ha avuto come riflesso immediato anche perdita di posti di lavoro, tanto che al momento gli occupati non superano lo 0,2% dei residenti attivi.

Anche le scuole, e in modo particolare le superiori, I.I.S. “Giustino Fortunato” (liceo Classico, liceo Tecnologico, Agrario e Alberghiero) fanno registrare un impressionante decremento degli iscritti e dei frequentanti; stando agli ultimi dati al Classico i nuovi iscritti sono 25, al Tecnologico poco più di 20, all’Alberghiero poco più di 40 e la metà (circa 20) all’Agrario. Il dato ci segnala come le più colpite siano quelle ad indirizzo tecnico-professionale; in ogni caso se non si ferma il processo di spopolamento delle Superiori si avranno anche gravi ricadute sul piano della formazione tecnico-professionale con conseguenze di ulteriore impoverimento dei diversi settori produttivi.

Crediamo che questi dati, insieme a quelli dell’emergenza ambientale e a quelli dell’inadeguata, se non addirittura inesistente, proposta di investimenti pubblici e privati, siano più che sufficienti a delineare una realtà in via di decadimento economico, sociale e culturale. Le cause e le responsabilità vanno soltanto in minima parte addebitate alla Pandemia, mentre vanno ricercate prevalentemente nell’incapacità, nell’incompetenza che da un po’ di anni si sono sedimentate nell’amministrazione e nella gestione della cosa pubblica e che più volte sono state denunciate. A fronte di ciò, ognuno di noi ha il diritto e il dovere di ricercare, fra le forze culturali, politiche e sociali delle nostre comunità, la via più giusta mediante la definizione di programmi e progetti finalizzati a rinsaldare la cosiddetta coesione sociale servendosi della partecipazione e del contributo di tutti. È indispensabile sin da subito che le forze migliori sia in senso culturale, che politico, oltre che amministrativo – e sono tante – si ritrovino insieme, e al di là dei propri vessilli, a ricostruire sulle macerie di un recente passato una nuova identità socio-economica, politica e culturale per Risorgere.

Tavolo Verde di Basilicata continuerà ad impegnarsi così come nel passato per la crescita sociale, economica e culturale del territorio.

30 gennaio 2021   

Per Tavolo Verde Puglia e Basilicata

Prof. Francesco Malvasi

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