SUBITO TAVOLO REGIONALE SU SANITÀ E SOCIO ASSISTENZIALE

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26 LUGLIO MOBILITAZIONE UNITARIA

Piano di rilancio dei servizi ordinari per le patologie non Covid, riassorbimento delle
liste di attesa, riassetto delle funzioni ospedaliere e di riqualificazione del territorio
intorno alle funzioni dei distretti, delle case e degli ospedali di comunità, della
telemedicina e della medicina di base, finanziamento e piano di azione della legge
regionale sull’invecchiamento attivo, varo definitivo dei piani intercomunali socio
sanitari e socio assistenziali, accreditamento delle Rsa e residenze per anziani.
È quanto chiedono alla Regione Basilicata i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil
Basilicata, Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli, e i segretari
generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati, Nicola Allegretti, Enzo Zuardi,
Carmine Vaccaro, attraverso l’immediata convocazione di un tavolo regionale su
sanità e socio assistenziale, in assenza del quale si annuncia una mobilitazione
unitaria per il 26 luglio prossimo.
“Bisogna garantire su tutto il territorio regionale un livello di prestazioni socio
sanitarie e socio assistenziali uniforme – affermano i dirigenti sindacali – La
pandemia ha messo in evidenza le tante dimensioni delle diseguaglianze mettendo a
nudo tutte le debolezze, in particolare dell’assistenza socio sanitaria territoriale, è
necessario inoltre garantire i servizi degli ambiti socio territoriali la cui attività da
tempo langue tra inerzie, carenza di personale e mancata programmazione dei servizi,
lasciando nella solitudine i bisogni di anziani e famiglie.
L’emergenza pandemica ha amplificato, tra l’altro, e reso evidenti le storture di un
sistema sanitario e sociale pubblico che opera da tempo in grave carenza di organico
e fatto toccare con mano l’essenzialità di un servizio sanitario pubblico e dei servizi
sociali.

Per non compromettere gravemente il rispetto della garanzia dei Lea e, di
conseguenza, il diritto alle cure, con l’impossibilità per cittadine e cittadini di essere
sottoposti ad interventi, ad esami diagnostici e riabilitativi, con l’ulteriore
prolungamento senza fine delle liste di attesa ed il conseguente abbandono di tutti
quei malati cronici o soggetti che dovrebbero essere sottoposti ad attività di
prevenzione, serve tra l’altro un imponente piano assunzionale: le 1.049 unità non
sono sufficienti alla luce degli imminenti ulteriori pensionamenti.

Per tutte queste ragioni è urgente portare a compimento il confronto con la Regione
Basilicata avviato dai sindacati confederali e dei pensionati a dicembre del 2020 al
fine di ripensare l’organizzazione complessiva del sistema socio sanitario regionale
attraverso una reale integrazione tra rete ospedaliera, emergenza sanitaria e rete
territoriale.
Serve un disegno complessivo del sistema sanitario, socio sanitario regionale e degli
ambito socio territoriali alla luce delle profonde riforme che lo stesso Pnrr richiede, a
partire dal rafforzamento della sanità territoriale con le case di comunità, gli ospedali
di comunità e l’infermiere di famiglia.
È necessario che la Regione Basilicata stanzi risorse aggiuntive per finanziare i Piani
Intercomunali al fine di potenziare l’assistenza socio sanitaria e dare la possibilità ai
Comuni di definire la modalità per coordinare in maniera condivisa le attività degli
Ambiti Territoriali, dalla governance alle attività negoziali, dal personale al
monitoraggio costante dell’attuazione dei piani.
Da tempo – aggiungono Summa, Cavallo e Tortorelli, Allegretti, Zuardi e Vaccaro – è
stato chiesto di avviare la discussione sul Piano regionale per la non autosufficienza e
l’istituzione del Fondo regionale alimentato dalle risorse nazionali e da quelle
regionali aggiuntive, nonché provvedere al finanziamento della Legge Regionale sull’
invecchiamento attivo.
Allo stesso modo non è più rimandabile una legge per l’accreditamento di tutte le
strutture che svolgono attività in campo socio sanitario e socio assistenziale e quindi
non solo le residenze sanitarie assistite (Rsa) ma anche le case di riposo e le altre
strutture residenziali e semiresidenziali che a vario titolo svolgono tali attività.
Si convochi con urgenza un tavolo regionale: la crisi pandemica deve essere colta
come un’opportunità per un cambio di paradigma attraverso una visione progettuale
di una sanità e di una rete di servizi sociali più forte, pubblica ed universale, che
passa imprescindibilmente attraverso il confronto con le parti sociali.
Il tutto – concludono i leader sindacali – non può risolversi in azioni o provvedimenti
segmentati o peggio ancora estemporanei, ma va costruito in una visione di sistema
tesa al rafforzamento del perimetro pubblico dei servizi in risposta ai bisogni di salute
dei lucani. Per questo siamo pronti alla mobilitazione”.
Potenza, 8 luglio 2021

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