LA NOSTRA STORIA – QUELLA STRANA NEVICATA DEL MARZO 1944 LEGATA ALL’ULTIMA ERUZIONE DEL VESUVIO

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La nostra pagina di storia ritorna su un episodio degli ultimi anni della 2° Guerra Mondiale, del marzo 1944, a cavallo tra fine inverno e inizio primavera, quando anche a Pisticci fu registrata una copiosa nevicata che destò sorpresa per un fatto clamoroso mai prima verificato. Questi i fatti: la popolazione, quella mattina svegliandosi e aprendo le imposte si trovò di fronte ad un fenomeno strano con una abbondante nevicata  che aveva coperto case, strade, piazze e campagne, ma di un colore che non aveva nulla a vedere con il  bianco candido che accompagna sempre la coltre nevosa e che, stranamente, per l’occasione, era di colore grigio scuro. Oltre alla immancabile sorpresa di qualcosa mai vista fino ad allora, destò anche preoccupazione, accompagnata da illazioni fantasiose che  preannunciavano, tra l’altro,  anche  sventure  e la sciagurata ipotesi   che potesse trattarsi addirittura dell’inizio della “ fine del mondo”. In tanti si recarono in Chiesa Madre a pregare, ma l’arciprete don Vincenzo Di Giulio, uomo saggio, invitò a stare sereni e tranquilli in attesa di sapere di più. Quel momento particolare legato al periodo bellico, con mancanza di notizie, allora riferite solo ad episodi di guerra in atto,  per tutto  quel giorno  tenne la gente in allarme per lo strano fenomeno.  Il mistero fu  svelato solo a tarda sera  quando  qualcuno dei pochi  apparecchi radio  esistenti in città, captò  “Radio Londra”, emittente della BBC britannica  che dal 1938 trasmetteva clandestinamente e in varie lingue, in tutta l’Europa continentale e che ogni sera iniziava le trasmissioni con lento, cupo suono di tamburo, prima del saluto del Colonnello Harold  Stevens che informava su operazioni di guerra in atto del giorno  e messaggi in codice per organizzazioni partigiane, dando anche altre notizie utili alle popolazioni. Fu appunto una di queste news a svelare l’arcano di quella neve grigia oscura che aveva coperto i nostri territori e che, fortunatamente, non aveva nulla a che vedere con sciagure e fine del mondo. In particolare, si era trattato  di una potente  eruzione del  Vesuvio, i cui lapilli scagliati a distanza, oltre ad aver  interessato diversi centri sotto il cratere, avevano danneggiato e distrutto anche qualche centinaia di mezzi militari degli eserciti americani e inglesi che, incalzando i tedeschi in ritirata, da poco, avevano raggiunto Napoli. Contemporaneamente, spiegava la emittente inglese, una forte corrente proveniente da nord ovest,  aveva spinto la  nube di cenere del vulcano, verso il sud, compresa la nostra Lucania, determinando   quel fenomeno di copertura totale  del bianco manto nevoso con marcato colore  grigio oscuro, tipico della cenere. Quell’episodio, di cui si parlò per tanto tempo, è comunque legato a quella che la storia e la cronaca definì “l’ultima eruzione del Vesuvio”. Da allora infatti, quel cratere si spense poco a poco, fino a perdere completamente quel filo di fumo che lo aveva reso celebre. Una bella storia la sua – che passò anche attraverso la famosa eruzione del  79 d.c. che distrusse i centri di Pompei ed Ercolano ( evento descritto da Plinio il giovane, testimone di quegli avvenimenti ) –  e che a noi comunque, ci ricorda sempre quella “strana” nevicata del marzo 1944. MICHELE SELVAGGI

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