Rosa Gentile, Presidente regionale Donne Impresa Confartigianato

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Ammesso che qualcuno abbia voglia di fare ancora ricorso alla retorica sulla Festa Internazionale della Donna, ma ne dubito fortemente, la ricerca su “La condizione economica femminile in epoca di Covid-19” realizzata da Ipsos per WeWorld, riporta alla realtà e fotografa una situazione di esclusione delle donne aggravata dalla  pandemia : 1 donna su 2 ha visto peggiorare la propria situazione economica negli ultimi 12 mesi; tra le occupate, 1 su 2 teme per il futuro di perdere il lavoro; tra le disoccupate, 1 donna su 4 dichiara che a causa del Covid ha rinunciato a cercare un’occupazione. Dunque sono le donne, senza distinzioni di età e area geografica, le principali vittime economiche e sociali della pandemia. E tra le cause c’è sempre il carico famigliare perchè il lavoro di cura è quasi interamente sulle spalle delle donne: nonostante gli aiuti familiari, ripartiti dopo il primo lockdown, ancora il 38% delle donne (2 su 5) dichiara di farsi carico da sole di persone non autonome (anziani o bambini): dato che sale al 47% tra le donne tra i 25-34 anni, concentrate sui figli minori, e al 42% nella fascia 45-54 anni, che curano soprattutto gli anziani. Sono soprattutto le imprenditrici e le libere professioniste a dover fare i conti con un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Risultato: l’Italia è all’ultimo posto in Europa per il tasso di occupazione femminile: 49,5% a fronte di una media del 63,3% nell’Ue a 28. Per invertire la rotta e colmare questo gap, come imprenditrici di Confartigianato abbiamo indicato la necessità di investire sempre di più sulle donne e sulla famiglia, tramite politiche sociali e fiscali che promuovano: l’imprenditoria femminile, al fine di incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, colmando il gap dell’`Italia con gli altri Paesi europei; la natalità; la genitorialità; il caregiver. Crediamo sia opportuno creare un Fondo cofinanziato da Stato e Regioni per sostenere l`imprenditrice in caso di maternità, incentivi alle amministrazioni locali che promuovono progetti di welfare insieme alle associazioni imprenditoriali e alle imprese stesse finalizzate a sostenere la cura dei figli e dei familiari, voucher per le spese legate alla conciliazione lavorofamiglia, iniziative per la formazione imprenditoriale. Altrettanto importanti sono gli incentivi per favorire il ritorno al lavoro della madre lavoratrice, il riconoscimento all’imprenditrice dei contributi figurativi Inps per la maternità e per i periodi di riduzione dell`’attività lavorativa per curare familiari anziani o non autosufficienti, l’aumento delle detrazioni per i costi di baby sitting e assistenza a familiari bisognosi di cure, maggiori strutture e servizi per l`infanzia e per gli adolescenti, ampie detrazioni per le spese destinate all`’assistenza e all`’istruzione dei figli.
Ma questo 8 marzo ha un tema centrale: con le risorse del Recovery Fund, va rafforzata la partecipazione femminile all’imprenditoria, incentivando la creazione di micro e piccole imprese e sostenendone la competitività e l’accesso al credito. Occorre una progettualità adeguata per cogliere questa occasione con la consapevolezza di puntare alla semplicità e alla rapidità nell’attuazione delle misure per sostenere le imprese, verificando l’efficacia degli interventi già messi in campo e facendo tesoro delle buone pratiche.

Donne Impresa Confartigianato ha indicato una nuova legge sull’imprenditoria femminile che preveda anche un Fondo cofinanziato da Stato e Regioni per sostenere l’imprenditrice in caso di maternità. E ancora, Donne Impresa sollecita incentivi a fondo perduto per sostenere l’avvio dell’impresa e progetti di accompagnamento e monitoraggio nei primi cinque anni di attività.
Per le aziende già attive, le imprenditrici di Confartigianato sottolineano la necessità di un credito d’imposta per le spese di investimenti, consulenza e coaching, incentivi alle amministrazioni locali che promuovono progetti di welfare insieme alle associazioni imprenditoriali e alle imprese stesse finalizzate a sostenere la cura dei figli e dei familiari, iniziative per la formazione imprenditoriale, agevolazioni per l’accesso al credito. A questo proposito, Donne Impresa Confartigianato chiede di potenziare l’utilizzo del Fondo di garanzia delle Pmi riservato all’imprenditoria femminile prevedendo che la garanzia statale per importi fino a 30.000 sia resa strutturale o duri almeno 5 anni, che l‘erogazione del credito avvenga tramite canali alternativi rispetto al sistema bancario e che la durata e l’incidenza finanziaria della misura si estenda dal 2021 al 2024. Idee e proposte concrete nella giornata internazionale della donna. Buon 8 marzo.

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