DATI POSITIVI PER EXPORT AGRO-ALIMENTARE ALL’ESTERO: LA PIATTAFORMA MARKETING ITALIANFOOD

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I dati di Confagricoltura secondo i quali in quello che è stato l’ ”anno terribile” per l’export del made in Italy  si registra un balzo avanti dell’export agroalimentare che ha raggiunto, per la prima volta, la quota del 10% delle esportazioni complessive nazionali, con +1,7% rispetto ai risultati del 2019, ci incoraggiano a proseguire ogni sforzo nel portare avanti il nostro progetto di  piattaforma Marketing ItalianFood. E’ il commento di Giovanni Baldantoni (Palazzo Italia) aggiungendo che  quello registrato dall’agroalimentare nel 2020, è un risultato estremamente positivo anche se dovuto essenzialmente al miglioramento del saldo dei prodotti trasformati, mentre il deficit dei prodotti agricoli rimane preoccupante intorno ai 7,5 miliardi di euro. Su questo fronte, per l’export di prodotti e materie prime agricole, occorre sicuramente uno sforzo particolare per incentivarli maggiormente. La crisi dettata dall’emergenza Coronavirus deve perciò diventare  occasione per ripensare il modello distributivo delle filiere agroalimentari specie delle regioni del Sud in particolare dei comparti del ‘food’ e del ‘wine’ che sono l’asse portante dell’”industria” turistica e dell’export made in Basilicata e made in Sud. 

Per Baldantoni “dobbiamo farci trovare pronti alla ripartenza, progettando sin d’ora nuove sinergie tra le catene della grande distribuzione, le grandi piattaforme distributive dei mercati all’ingrosso, le realtà dei mercati dei produttori e le nuove catene distributive al dettaglio, per rilanciare, in Italia e all’estero, immagine, qualità e vendita del ‘made in Italy’”. In sintesi: sostenere l’evoluzione del nostro modello produttivo e distributivo e creare piattaforme, strutture di servizio e impianti di trasformazione e stoccaggio oggi indispensabili per la tenuta delle filiere e la loro competitività nei mercati nazionali e internazionali. La piattaforma di vendite web “Marketing Italianfood” che abbiamo realizzato a Palazzo Italia Bucarest – evidenzia – è a disposizione delle nostre imprese e dei nostri produttori tenendo conto che il consumatore europeo ha bisogno più che mai di ottenere garanzie circa la sicurezza alimentare: l’origine, la tracciabilità e le certificazioni saranno pertanto elementi da evidenziare sempre più nella comunicazione. In questo contesto l’italianità ed il localismo giocheranno un ruolo centrale.

La nostra missione, la scorsa estate, tra produttori alimentari lucani, pugliesi, calabresi – continua Baldantoni – conferma la ferma volontà ad imboccare i mercati esteri. Per questo – continua – prima di tutto ci poniamo l’obiettivo di presidiare l’estero con una piattaforma alimentare con un piano di lavoro che si è prefissato di identificare i fattori che influenzeranno in misura determinante il futuro dei generi alimentari nei mercati dell’Europa dell’Est, della Germania, in particolare. Primo su tutti la sensibilità al tema della sostenibilità ovvero la crescente incidenza che criteri sociali e considerazioni di tipo ambientale e salutistico avranno sulla scelta dei prodotti. In secondo luogo, la crescita della richiesta di prodotti regionali; un trend già presente in parte nei mercati balcanici e che sarà il filo conduttore della spesa dei consumatori alla ricerca di qualità nelle tradizioni locali. Il nostro è un contributo concreto alle piccole e medie aziende alimentari lucane e del Sud che hanno grandi difficoltà per affrontare la ripresa post Covid ed hanno pertanto necessità di diversificare i mercati puntando con maggiore coraggio su quelli esteri ancora poco battuti e che garantiscono buona remunerazione.

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