“L’Italia è un evento”: manifestazione Federmep a Roma

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Anche titolari di imprese lucane della filiera dei matrimoni e degli eventi privati hanno manifestato a Roma per richiamare l’attenzione sulla crisi che sta colpendo un comparto che nel 2020 ha registrato un calo del fatturato di circa il 90 per cento. Ad organizzare la manifestazione Federmep, associazione che raccoglie imprese e liberi professionisti.

Centoventi imprenditori in rappresentanza di tutte le regioni italiane e di tutte le professionalità hanno colorato di fucsia piazza del Pantheon con palloncini e cartelli riportanti le dieci richieste al governo. Un decalogo che si snoda su tre linee: rimborsi adeguati, garanzie sulla liquidità e protocolli per la ripartenza.

 “Il nostro settore conta poco meno di 50mila imprese, circa 300mila persone impiegate stabilmente e produce un fatturato complessivo che nel 2019 ha sfiorato i 60 miliardi ridotti a poco più di cinque nel 2020. Un lavoro, il nostro, che non può prescindere dalla socialità: inevitabilmente siamo stati quelli che più hanno pagato le limitazioni ancora in corso. Ecco perché chiediamo al governo che verrà di tenere in considerazione le nostre proposte”, ha ricordato la presidente di Federmep Serena Ranieri. Sabrina Cannas, referente Federmep per la Basilicata, ha di nuovo sollecitato l’istituzione di un tavolo di confronto permanente tra aziende, giunta e rappresentanti del consiglio regionale della Basilicata. In questo particolare momento di crisi economica causata dall’emergenza Covid-19, FEDERMEP – sottolinea Cannas – è fortemente impegnata per confrontarsi e dialogare con il Governo, il Parlamento e le istituzioni locali, allo scopo di attivare misure straordinarie di supporto ed interventi di medio-lungo termine che possano alleviare le sofferenze di imprese, partite iva e dipendenti sia impiegati stabili e stagionali. Stiamo assistendo alla morte per soffocamento di un comparto importante per il turismo e l’immagine della Basilicata tutta. Alcune migliaia di imprenditori e lavoratori, anche nella nostra regione, vivono grazie all’organizzazione di matrimoni ed eventi privati e, ormai da un anno, hanno dovuto sospendere completamente o quasi la propria attività, con perdite di fatturato che toccano il 95%.

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