27 GENNAIO GIORNO DELLA MEMORIA 2021. RICORDIAMO IL PISTICCESE ANTONIO SISTO DEPORTATO IN LAGER RIFIUTO’ LA LIBERAZIONE

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PISTICCI: 27 gennaio, “giorno della memoria”. Occasione per ricordare un eroe della nostra città del 2° Conflitto Mondiale. Parliamo di Antonio Sisto, per tutto quello che coraggiosamente fece e per l’esempio che riuscì a dare. Un simbolo pisticcese della Shoah, scomparso da qualche decennio e che può essere considerato a tutti gli effetti, vero e proprio eroe per come si comportò negli anni della sua prigionia in terra tedesca. Storia incredibile e toccante, che inizia con la sua cattura da parte dei tedeschi e poi l’internamento in uno dei lager nazisti, dove poi rifiutò la liberazione offerta, proprio per non combattere contro i suoi connazionali, come gli veniva imposto. Un grande atto di coraggio il suo, esempio per tutti quei soldati che durante il conflitto si sacrificarono a costo della vita nel nome dalla madre Patria. Nato nel 1910, a 19 anni partì militare, arruolato come fante trombettiere del 13° Reggimento Perugia della II° Armata dell’esercito italiano. Nel settembre 1943, a Spalato, fu fatto prigioniero dai nazisti e deportato in un campo lager di Norimberga dove per circa un anno dal settembre 43 al luglio 44, rimase internato e dove gli fu offerta la liberazione, che lui rifiutò. Il 6 agosto 1981, Sisto fu fregiato del distintivo d’onore alla memoria, dal Ministero della Difesa, con la motivazione: “Essendo stato deportato in lager e avendo rifiutato la liberazione per non servire l’invasore tedesco e la Repubblica Sociale durante la resistenza, viene autorizzato a fregiarsi, ai sensi della Legge 1.12.77 n.907, del distintivo d’onore per i Patrioti Volontari della Libertà. Da vero milite d’onore, Antonio Sisto attraverso quel valoroso gesto, aveva dimostrato grande carattere non piegandosi al volere nazista che comunque, in modo coatto, gli impose di lavorare in fabbrica per sopperire alla emorragia di militari tedeschi impegnati sul fronte russo. Purtroppo Sisto, non ebbe il piacere e l’onore di fregiarsi dell’ornamento riservato dallo Stato Italiano, in quanto, emigrato proprio in Germania, era rimasto sfortunatamente vittima di un incidente sul lavoro ad Hockenheim dove morì il 6 marzo 1970. Recentemente, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato disposto in forma solenne il conferimento di una medaglia d’onore ritirata personalmente dal figlio dr. Michele, già Segretario Generale del Comune di Pisticci. ”Sarebbe stato bello se a ritirarla personalmente fosse stato proprio papà, magari insieme a mamma- spiega il figlio – Un grande attaccamento alla madre Patria che lui ha servito con onore e di cui è andato sempre orgoglioso, attraverso l’arruolamento volontario, la guerra e la dura prigionia in una terra, la Germania, che poi gli è stata fatale”.

MICHELE SELVAGGI

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