CENTRO COMUNALE DI RACCOLTA RIFIUTI (ECOCENTRO – ISOLA ECOLOGICA) – COMUNE DI PISTICCI

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Premesso che il sottoscritto non ha nessuna velleità politico/elettorale, di seguito alcune considerazioni relativamente alle discussioni che negli ultimi giorni hanno animato i social, il Consiglio Comunale, tutti i Cittadini e le Associazioni di Pisticci, che vorrei portare all’attenzione dei concittadini e delle Istituzioni con il solo intento di contribuire costruttivamente al confronto in atto : 

  1. Sì a Marconia ma No a Feroleto – L’obiettivo dei CCR è prima di tutto quello di essere fruibile da ogni cittadino. Si parla a giusta ragione di Centri “di prossimità” proprio perché tutti i cittadini possano usufruirne senza grossi disagi. Inoltre, a mio parere, il Centro di Feroleto andrebbe dismesso quanto prima e bonificato. Aveva senso la sua esistenza negli anni scorsi; adesso, avendo raggiunto una % di raccolta differenziata molto elevata, non abbiamo bisogno di aree con superfici elevate, che diventerebbero una discarica temporanea utilizzabile in modo improprio anche dai gestori del servizio di raccolta. A Feroleto, se non erro, manca l’Energia Elettrica e la fogna, servizi essenziali per una buona conduzione a Norma del CCR. 

A Marconia non ci sarebbero problemi a individuare una zona dedicata al CCR che sia “di prossimità”. Penso che nel nuovo affidamento del servizio, debba necessariamente essere previsto un CCR a Marconia.

  1. Sì anche a Pisticci – un CCR di prossimità a Pisticci Centro, oltre ad assolvere al servizio primario di conferimento controllato di rifiuti NON conferibili col porta a porta e di integrarlo ove il cittadino sia impossibilitato ad esporre la pattumella nel giorno di ritiro, potrebbe servire anche ad evitare di avere in esposizione le pattumelle che, in alcune aree del centro storico sono antiestetiche ed ingombranti. Sarebbe infatti auspicabile in futuro pensare ad una filosofia di raccolta differenziata che integri il “porta a porta” con una raccolta presidiata e controllata (ad esempio isole centralizzate presidiate di giorno e videocontrollate h24, integrate al CCR) con conseguente ritiro pianificato da parte del Gestore della Raccolta.

Come facilmente verificabile, tutto quanto suesposto è prassi ormai ampiamente applicata in Centri urbani di ogni dimensione e conformazione che hanno scelto il porta a porta come sistema di Raccolta Differenziata Rifiuti integrandolo con Isole Ecologiche gestite.

A mio parere l’area privata situata in zona San Donato fg 81 part. 91 può essere utilmente sfruttata per i seguenti motivi : 

  1. Si trova in una zona di prossimità in cui esistono già attività di tipo artigianale ed è attigua all’area attualmente utilizzata dal Gestore della Raccolta Rifiuti come Area di trasbordo dei rifiuti raccolti in paese coi mezzi piccoli nei press-container che vanno al Centro di selezione.
  2. È un’area che, secondo il PAI (Piano Assetto Idrogeologico) redatto dell’Autorità di Bacino, si trova in zona a rischio ASV/R2
  3. L’eventuale acquisto permetterebbe il dissequestro e la bonifica dell’area, su cui, per quanto a mia conoscenza, pende provvedimento dell’Autorità giudiziaria in tal senso, restituendone dignità 
  4. La copertura dell’area destinata ai cassoni scarrabili (se poi fatta in legno) e la creazione di recinzione in alberato / siepe , non creerebbe alcun impatto visivo sgradevole per i tanti turisti che, scendendo dall’Abbazia del Casale, non sarebbero sottoposti ad una visuale come quella attuale, simbolo di degrado e in forte contrasto con la bellezza della stessa Abbazia.
  5. Se non si sfrutta questa occasione per la bonifica, siamo certi che l’area sarà mai ripulita e bonificata? Quante altre Amministrazioni si succederanno?
  6. Il Consiglio Comunale è l’organo sovrano per approvare anche eventuali varianti urbanistiche (anche se credo che in quell’area non ci sia bisogno)

Sono convinto che con l’impegno “disinteressato” di tutte le parti in causa si possa unire “l’utile al dilettevole” per non perdere questa occasione per dotare il nostro territorio di un servizio di civiltà

                                    Gabriele D’Alessandro

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