Piano strategico, Bardi avvia il confronto con gli enti locali

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Nelle more dell’istituzione del Consiglio delle autonomie locali e della Conferenza regionale per la programmazione, il presidente della Regione ha illustrato ai rappresentanti di Province e Comuni i contenuti del documento e chiesto il loro contributo

Un invito a tutti i rappresentanti degli enti locali, perché contribuiscano con idee e proposte alla definizione del Piano strategico regionale. L’ha rivolto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che oggi ha avviato il confronto con i presidenti delle Province e con i Sindaci illustrando in videoconferenza le linee fondamentali intorno alle quali la Regione sta elaborando il documento.

In attesa che vengano formalmente istituiti il Consiglio delle autonomie locali e la Conferenza regionale per la programmazione, i due organismi che il nuovo Statuto della Regione ha individuato quali interlocutori privilegiati per la concertazione sulle scelte strategiche della Regione, Bardi ha deciso comunque “di sollecitare la più ampia partecipazione possibile attraverso una serie di incontri per acquisire informazioni utili per la definizione del piano, avviando così un percorso partecipato per aumentare la coesione sociale e territoriale con un documento guida che costituisce un momento fondamentale per sperimentare quel processo decisionale consensuale auspicato dallo Statuto”.

La congiuntura difficile che stiamo vivendo – ha spiegato Bardi – sta condizionando la vita dei lucani e induce a considerare le nuove criticità che si aggiungono alle problematiche già note come quella dello spopolamento. La pandemia ha colpito anche settori non in declino ma in fase espansiva, come il turismo e l’industria creativa e culturale, ha inferto un colpo gravissimo al manifatturiero e al settore automobilistico in particolare, che aveva trainato la ripresa dopo la crisi del 2007. Difficoltà sono emerse nei settori del commercio, penalizzato dal crollo della propensione al consumo, e dei trasporti, segnati dalle limitazioni dell’emergenza.

La crisi acuisce vecchie problematiche in un tessuto economico che registra un calo della popolazione, con i Comuni delle aree interne e montane con un saldo demografico sempre più negativo e dove si accentua la tendenza alla senilizzazione. Rispetto ad altre aree del Paese la Basilicata vede un ruolo maggiore dei piccoli e piccolissimi Comuni, ai quali va data una prospettiva di resilienza per le conseguenze dello spopolamento. Più in generale quello del contrasto alla povertà e della necessità di creare occupazione, di collegare sussidi e lavoro, è un tema cruciale. Come pure riveste particolare rilevanza il tema della dotazione e della fruizione di essenziali diritti di cittadinanza, ed in particolare del potenziamento dell’assistenza sanitaria, delle infrastrutture, della digitalizzazione a servizio di una pubblica amministrazione che deve migliorare le proprie performances.

Occorre quindi un aggiustamento strutturale del modello di sviluppo, per colmare i gap economici fra le diverse aree, tutelare le risorse ambientali e paesaggistiche e per offrire reti e opportunità per il cambiamento, occasioni per le piccole imprese su cui si basa il tessuto sociale. Piano strategico dovrà tener conto delle vocazioni dei diversi ambiti territoriali, indirizzandoli verso una prospettiva di sviluppo sostenibile, una pianificazione di area vasta, delineando le reti di servizi pubblici, trasporti, viabilità. Transizione ecologica e digitalizzazione sono i principali assett della programmazione strategica, che anche alla luce degli effetti dell’emergenza covid – 19 richiede politiche ed investimenti pubblici nel campo della sanità e dell’istruzione per contrastare il declino e restituire speranza alla comunità regionale.

Nella breve discussione che è seguita i presidenti delle Province Marrese e Guarino hanno sottolineato la necessità di integrare nella programmazione regionale i piani strategici già definiti dalle Province e da alcune aree territoriali come il Metapontino. Adduce (Anci) ed i rappresentanti dei Comuni intervenuti hanno evidenziato la centralità del problema dello spopolamento, che richiede una valutazione specifica, ma anche la necessità che ogni territorio sia in grado di sfruttare a pieno le proprie vocazioni e potenzialità. Hanno inoltre invocato una programmazione unitaria e di lungo periodo.

Nel rinviare ad un successivo incontro, che si svolgerà nelle prossime settimane, Bardi ha concluso la riunione rinnovando l’invito ai rappresentanti degli enti locali di far pervenire alla Regione suggerimenti scritti. Ha inoltre informato che i provvedimenti per l’istituzione del Consiglio delle autonomie locali e della Conferenza regionale per la programmazione sono all’attenzione della competente Commissione consiliare e dovrebbero essere definiti a breve.

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