LA NOSTRA LETTERATURA. MARCONIA: LA SUA BELLA STORIA. PRESENTE E FUTURO nel libro di CONIGLIO E BARBALINARDO

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PISTICCI. La nostra letteratura. Per chi non la conosce e per altri, è sempre bene leggere, “Marconia e la sua storia”, una interessante opera firmata da un pisticcese doc come il professor Giuseppe Coniglio e da un marconense, altrettanto doc, come Lino Barbalinardo. Libro che racconta la storia più o meno antica e recente con lo sviluppo ed espansione del moderno centro  pisticcese. Opera frutto di attenta, lunga e minuziosa ricerca che attraverso circa 300 pagine e un inedito, prezioso materiale fotografico cerca di ricostruire l’identità di una comunità, attraverso fatti, episodi e personaggi che hanno fatto la sua storia e che offre anche spunti costruttivi al lettore, ma soprattutto insegnamenti proficui per quelle giovani generazioni che forse conoscono poco di quella comunità. Come si ricorderà, il prof. Coniglio – in passato  ha pubblicato altre importanti opere – con questo inedito lavoro – scritto insieme al pittore, musicista, cantante Lino Barbalinardo, apprezzato funzionario comunale fino a poco fa e,  per l’occasione attento ricercatore storico – ha voluto dimostrare e documentare che quella di Marconia è anche una storia  esaltante e ricca di importanti avvenimenti che hanno coinvolto categorie e dimensioni più ampie, che parte da lontano, con descrizioni  dell’habitat fino alla colonizzazione ellenica dell’VIII secolo, quando l’area fu inserita nel progetto di lottizzazione agraria nella fascia tra Basento e Cavone. Quello che poi diventerà il centro cittadino – aggiungiamo noi – realizzato nel ventennio e nato all’insegna di altri insediamenti dell’agro pontino dell’epoca, partendo dalla spaziosa Piazza Elettra, una delle più belle del metapontino. Nel dopoguerra Marconia diventa epicentro di lotte contadine per ottenere terre da coltivare, fino a quando, dopo le varie frane che interessarono a più riprese il territorio, dal 1959 in poi, la piana fu scelta come zona per il futuro nuovo insediamento popolare.  Da qui il Piano Genio Civile (anni 70) con l’assegnazione di lotti di circa 300 metri da edificare, anche grazie a contributi statali per realizzare stabili moderni e funzionali per famiglie di zone colpite da movimenti devastanti. Ora Marconia ha cambiato volto e ancora ne cambierà, con la nuova maestosa chiesa S.Giovanni Bosco, piazza Elettra, ammodernata, bella ed elegante, ed altre piazze come “Bologna”, “Della Vittoria” e comodi viali di ingresso e uscita: Ontario, S.Giovanni Bosco, Quattro Caselli e Cagliari. Insomma una piacevole rivoluzione strutturale che non si ferma e con lo sguardo rivolto al futuro. E’ per noi occasione per ricordare alcuni personaggi che hanno svolto un ruolo istituzionale importante per l’insediamento e sviluppo di Marconia, in primis il pluri-sindaco, anni 60 – 70, Rocco Grieco, ritenuto, non a caso un po’ il fautore dell’operazione per la scelta di quel luogo per il trasferimento dopo le frane anni 50-60-70, ma anche gli altri sindaci degli  ultimi 50/60 anni, come l’On. Nicola Cataldo – che seppe gestire il dopo frana del rione Croci del 76, con la fattiva collaborazione dell’allora Dirigente l’Ufficio Genio Civile ing. Michele Leone, cosa che portò all’insediamento del nuovo quartiere “Portobello” da parte della EPER, in cui trovarono ospitalità famiglie sgomberate – e poi, in ordine, Nino Michetti, Giovanni Polidori, Giovanni D’Onofrio, Giovanni Modugno, Vittorio Vitelli, Giovanni Giannone, Pasquale Bellitti, lo stesso Michele Leone, Vito Di Trani, fino a Viviana Verri. Un riconoscimento di notevole  supporto tecnico e responsabilità non di poco conto nella vicenda, va comunque al geometra Michele Motta, storico dirigente l’Ufficio Tecnico Comunale dal 1971 al 1997 (succedette a Don Arcangelo D’Angella, mitico  tecnico comunale del dopo guerra, che firmò il mini Piano Regolatore comunale di Marconia,  per lotti da 120 e 240 metri edificabili).Da tutti, attenzione e contributo, politico, tecnico / amministrativo, per la crescita della comunità, grande realtà del metapontino. Crescita che continuerà per consentire a Marconia di diventare sempre di più centro di riferimento essenziale. E’ l’auspicio di tutti, atteso che Marconia significa anche Pisticci, città che l’ha generata e che l’accompagnerà in uno sviluppo sinergico, frutto di visione prospettica, coraggiosa, razionale e UNITARIA (soprattutto ora che sembra placato l’antagonismo che ha interessato anche schieramenti politici in chiave elettorale), per continuare quella storia antica e moderna che Coniglio e Barbalinardo ci hanno così bene saputo raccontare. Ma è il caso di ricordare anche l’ottimo lavoro del compianto prof. Antonio Lapadula  “L’antagonismo Pisticci – Marconia” di cui abbiamo parlato solo poco tempo fa. Due opere che non dovrebbero mancare nelle nostre case.

MICHELE SELVAGGI

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