Dissesto, sopralluogo di Merra sulla Fondovalle del Racanello

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L’assessore regionale alle Infrastrutture ha visionato oggi con una delegazione del Dipartimento alcune arterie che necessitano di interventi urgenti tra San Chirico Raparo, Castronuovo, Castelsaraceno e Roccanova 

Per valutare “gli interventi di ripristino della viabilità da realizzare nell’immediato” e per individuare “le ulteriori risorse da mettere a disposizione”, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, accompagnata dai tecnici e dal dirigente del Dipartimento, Giovanni Di Bello ha effettuato oggi, insieme al consigliere regionale Nario Aliandro, alcuni sopralluoghi in arterie interessate da fenomeni di dissesto e movimenti franosi nell’area tra San Chirico Raparo, Castelsaraceno, Castronuovo di Sant’Andrea e Roccanova. Particolare attenzione è stata riservata dall’esponente dell’esecutivo lucano, alla Fondovalle del Racanello, erosa dalle acque in più punti “e caratterizzata – come ha evidenziato il sindaco di San Chirico Raparo, Claudio Borneo, che ha partecipato al sopralluogo nella zona – da un notevole restringimento della carreggiata”.

Dopo una tappa per valutare le condizioni di un tratto di strada che necessita di interventi urgenti in territorio di Castelsaraceno, l’assessore Merra ha raggiunto il centro abitato di Roccanova, dove ha incontrato i rappresentanti di un locale comitato di cittadini, che per uscire da una momentanea situazione di isolamento chiedono il ripristino della strada Fosso di Roccanova. A seguire la delegazione regionale ha visionato, insieme ai sindaci del posto proprio l’arteria franata Fosso di Roccanova.

“Il dissesto idrogeologico in Basilicata – ha commentato l’assessore Merra al termine dei sopralluoghi – è un fenomeno che va affrontato a 360 gradi, con l’ausilio dell’ufficio competente, di concerto con la struttura commissariale allo scopo istituita. Quest’ultima – ha aggiunto – al momento sta dando seguito alle procedure relative ai circa 200 milioni di euro che nel luglio 2019 sono stati sbloccate di concerto con il Ministero dell’Ambiente. Tale struttura – ha detto ancora – deve operare in sinergia con i territori, per verificare di volta in volta le istanze che l’Ufficio Difesa del Suolo nelle sue competenze analizza e rappresenta. Servono risorse – ha concluso Merra – e quelle del dissesto possono essere dinamicamente utilizzate per tutte le esigenze dei territori”.

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