PISTICCI: LA NOSTRA STORIA. QUEL MITICO CORSO MARGHERITA GRAN SALOTTO DELLA NOSTRA CITTA’.

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La nostra storia: Corso Margherita. “Vecchio corso comunale, sei rimasto tale e quale. Con i giochi dei bambini, coi negozi e le vetrine, con gli amori appena nati, con gli amori tramontati. Ti adoriamo da una vita, sempre uguale, sempre bello, con il ben che ti portiamo, col rispetto che ti offriamo, con la neve, sole e venti, tutto ciò che rappresenti, sempre ugual da mane a sera, d’inverno, autunno, estate e a primavera. Questo è il corso Margherita, che battiamo da una vita ed amiamo così tanto, con l’allegria e il pianto. Un amico sempre pronto, che ti accoglie ogni momento per tenerti compagnia in  allegria e sgomento. E’ la storia di una vita, una storia mai finita. Vecchio corso comunale, sei rimasto sempre tale….”. Ce l’abbiamo solo noi. Nessuno possiede una via come quella. Corso Margherita, è unico, di una bellezza straordinaria che altri non hanno e che magari vorrebbero avere e ce lo invidiano. Elegante, preciso, diritto, arioso, spazioso quanto basta. Il vero  salotto della nostra città,  da cui sono passati  personaggi importanti come i politici di un tempo, Nicola e Luigi Franchi, noti per la lotta al brigantaggio, Giorgio Napolitano nel 1972, quando non era ancora Presidente della Repubblica, il già Capo del Governo Francesco Saverio Nitti nel 1946 durante la campagna per il referendum, il leader del Movimento Sociale  Giorgio Almirante nel 1972, Gianni Rivera in veste di parlamentare, e poi tanti altri personaggi come Enrico Mattei  presidente dell’Eni, scopritore dei nostri giacimenti metaniferi e ideatore dell’Anic dello Scalo,  a cena una sera nell’allora ristorante proprio di Corso Margherita, dei fratelli Nicola, Tonino e Armando Colacicco, e poi  il Governatore del  Canada Davis portato dal compianto Rocco Lo Franco e ricevuto dal sindaco Rocco Grieco. Come dimenticare poi  Peppino Meazza, il più grande calciatore italiano,  in visita alla nostra città  in rappresentanza del Coni nel 1954, ricevuto dal sindaco Nicola Cataldo, e, più tardi  il grande Lev Jaschin  mitico portiere della nazionale sovietica e Rino Gattuso nel 2017 ( ma solo pochi lo sanno). Senza dimenticare poi cantanti famosi e personaggi dello spettacolo come il grande Carlo Tamberlani  con la sua famosa compagnia teatrale al cine Colosseo, nel 1947. Tutti ospiti, anche per poco, del nostro Corso Margherita. 200 metri (che sembrano un chilometro) di grande storia della nostra città, dalle cose belle, meno belle  e anche tristi: cortei, matrimoni, funerali, processioni, solenni festeggiamenti  di 2 mondiali di calcio e altrettante promozione del Pisticci. Come non ricordare poi le  “feste della  matricola”, gli straordinari Carnevali di anni 80 e 90, le adunate del ventennio, le corse ciclistiche del dopo guerra con i  nostri “campioni” delle 2 ruote, Rocchino D’Addurno, Donato Grieco e Ciccio Viggiani. Un milione di ricordi  che toccano un po’ tutti e tutti hanno  qualcosa da raccontare su quel tratto dove abbiamo indossato, magari appena comprati,  i vestiti più belli, abiti,  gonne, cappotti, pantaloni, pellicce, scarpe ed ogni ben di Dio, per il  battesimo  della critica,  tra una passeggiata e l’altra. Li, tutti siamo stati un po’ vanitosi e tutti, prima o poi ci siamo sentiti  in… Paradiso, magari dopo un approccio amoroso, uno sguardo o una parola, quando sguardi e parole  erano una grande…impresa. Quanti amori sbocciati lungo il Margherita? Quanti matrimoni progettati?  Quante amicizie e conoscenze sono nate? Quante critiche e apprezzamenti abbozzati?  Storia bella e infinita, senza comunque mai perdere peculiarità, eleganza, gradimento e spettacolarità. Sempre ammirato, magari criticato per alcuni immancabili cambiamenti come la illuminazione su un sol lato del corso (brillante idea di Gianfranco Ferrara), al posto dei lampioni centrali o il cambio dei vecchi  basoli  con pavimento più consono e moderno, cose poi accettate e piaciuti da tutti. La sua storia ci racconta dimenticate presenze, come i bar di Tonnuccio il Tarantino, Peppe Marmo, Paluscio, la gelateria dei fratelli Cione  ( dove ora c’è Franco Fasano), il negozio Ricchiuti con le sue specialità, gli elettrodomestici di Narduccio D’Alessandro, fratelli Giovanni e Luigi Viggiani , Donato Di Lena e  Angelo Trotta, le oreficeria Siervo e Valente, le foto di Vito e Michele Caruso, la prima edicola del “Mudisto” Montemurro, la libreria Pagliei, farmacia Delfino ( di fronte l’attuale), il Golosone, la pizzeria fratelli Cataldo (ora c’è  bar di Silletti), i negozi di Mario  Santantonio, Vito e Franco  Di Bello, la “Lattara”, i sarti  fratelli Guglielmo, il calzolaio Capparino, il salone di Michele Agneta,  la sala/ ricevitoria di Vincenzo Valente, la beccheria di Pietro Scazzarriello, la sede della Coltivatori, il Consorzio Agrario, la banca di Calabria ( ora c’è il negozio di Enzo D’Alessandro), bar e negozio fratelli Ruvo, i  negozi di Antonio Davenia, sorelle Gaeta, Antonio Venezia, Amedeo  Fanuzzi, Armando Franchini, Antonio Panetta, rivendita di “Minguccio”, i negozi di Michele, Gino e Tony Rizzi, Ottica Vena, Due Emme. E altri che non ricordiamo e ci scusiamo. Questo il Margherita d’un tempo. Tanti i cambiamenti, ma lui è sempre lì, magari vestito a nuovo, con abiti moderni e altri ospiti. Sempre pronto a far bella figura. Come lui desidera. Il “vanitoso”, mitico  e sempre splendido Corso Margherita,  è fatto anche così! 

MICHELE SELVAGGI

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