Riparto fondo sanitario, audizione in IV Commissione

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Strumentali le paventate misure di chiusura dei servizi e di tagli sulle spese del personale all’ospedale San Carlo

Regione intervenga per garantire diritto alla salute dei cittadini lucani

Si è tenuta stamane l’audizione in quarta commissione consiliare sul riparto definitivo del fondo sanitario regionale approvato con delibera di giunta del 2 luglio.

Come Cgil ed Fp Cgil abbiamo ritenuto opportuno per correttezza istituzionale partecipare all’audizione pur nella consapevolezza che la specificità della materia richiedesse piuttosto la presenza degli interlocutori tecnici regionali che hanno redatto gli atti. Non abbiamo motivo di ritenere che la ripartizione del fondo non sia avvenuta in conformità a quanto prevedono le norme.

La legge consente, infatti, oltre una ripartizione tra le aziende del servizio sanitario regionale in funzione del numero di abitanti ricadenti nell’ambito territoriale delle aziende, anche una quota di finanziamento indistinto che non può eccedere il 30% del totale dei ricavi.

Considerato che lo scorso anno l’azienda ospedaliera ha ricevuto 83 milioni di euro come finanziamento indistinto, per il 2019, con una produzione inferiore, il 30% è pari agli 80 milioni che sono stati assegnati al San Carlo. Nel riparto provvisorio, avvenuto a novembre 2019 e quindi quando il danno relativo al bilancio era ormai stato fatto, la Regione ha assegnato in via provvisoria al San Carlo un errato finanziamento indistinto di 91 milioni di euro. Pertanto, in sede di riparto definitivo, l’errore è stato corretto ed è stato riportato il fondo indistinto al valore giusto.

Poco importa a chi sono stati assegnati questi finanziamenti; una cosa è certa: il San Carlo non poteva riceverli. Ciononostante, il San Carlo ha ricevuto finanziamenti aggiuntivi in termini di addebito del conguaglio di mobilità e in termini di payback farmaceutico che lo hanno condotto, nonostante il calo di produzione, a ricevere circa 3 milioni in più rispetto allo scorso anno.

Se nonostante questo finanziamento aggiuntivo il San Carlo è in perdita, ciò è addebitabile esclusivamente a problemi gestionali. Ecco perché riteniamo strumentali le paventate misure di chiusura dei servizi e di tagli sulle spese del personale che suonano come un insensato e imprudente richiamo alle armi da parte del management aziendale, che meglio farebbe a ripiegarsi sulla ricerca di soluzioni per far ripartire tutti i servizi dell’azienda e garantire dignità alla tutela della salute dei lucani.

La nostra preoccupazione è forte nel vedere l’azienda ospedaliera regionale allo sbando. Lo denunciamo da tempo ed è per questo che anche oggi abbiamo chiesto e sollecitato il governo e la maggioranza regionale a fare delle scelte e a trovare soluzioni. Scelte chiare e adeguate alla gravità del contesto che vadano nella direzione di riportare l’azienda ospedaliera alla sua mission garantendo i diritti dei lavoratori e di rendere l’intero sistema sanitario regionale adeguato ai bisogni di salute dei lucani.
Potenza, 16/7/2020

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