LA NOSTRA STORIA 67 ANNI FA, QUELLA SERA IN PIAZZA UMBERTO CON PADRE ALESSI. SCOPPIA IL FINIMONDO

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Pisticci: La nostra storia questa volta si ferma ad una calda serata  dell’ estate del 1953. Per ricordare un  episodio politico che lasciò il segno e di cui poi si parlò per diversi anni. Ovviamente, tanti di voi non erano ancora nati  o erano ragazzi come chi scrive. A tutti, comunque lo vogliamo raccontare, pur tra immancabili difficoltà dovute al lungo lasso di tempo trascorso da quella particolare serata. Da poco si era svolta la tormentata consultazione elettorale nazionale,  che faceva seguito alla riforma della legge elettorale per la Camera dei Deputati, voluta da De Gasperi, introducendo un correttivo al sistema proporzionale, attraverso l’attribuzione di un premio  per quel  raggruppamento di liste che avesse superato la maggioranza assoluta ( 50,01%). Operazione contrastata dalle opposizioni che l’avevano definita “Legge Truffa”. Un espediente, secondo le stesse, che i partiti di governo intendevano conseguire attraverso  un peso politico che non rifletteva  la loro consistenza  elettorale. Consultazione, tra le più accese, che comunque non aveva premiato l’idea del disegno di legge degasperiano, con i partiti di centro ( DC. PSDI, PLI e PRI), che con il 49,8% non erano riusciti a far scattare il premio, con grande esultanza delle opposizioni. Premessa necessaria la nostra, per spiegare che fu proprio in questo particolare contesto ( la Chiesa di Pio XII, nella competizione, attraverso i Comitati Civici,  si era apertamente schierata con De Gasperi), nel pieno di una accesissima, mai sopita polemica del  dopo elezioni che, nella nostra città, venne programmato un contraddittorio pubblico ( primo e unico ) dal tema relativo al momento politico dell’epoca, con la partecipazione dell’allora neo sindaco di Pisticci,  Nicola Cataldo, avvocato penalista e da qualche anno, astro nascente ed  esponente di spicco del PCI locale, dell’avvocato Luigi Onorati, segretario della sezione del MSI e di tale padre Alessi ( non ricordiamo di quale ordine religioso cattolico, facesse parte e a che titolo era presente). A moderare il dibattito il prof.  Michele Marrese, esponente locale del PLI. Avvenimento politico di grande peso e rilevanza, che certificò presenza straordinaria di  pubblico, che riempì P.za  Umberto I° e tutte le strade laterali  dal terminale di Corso Margherita a via Garibaldi,  Cavour, Roma, Bixio, con balconi e terrazze al limite della capienza. Insomma, qualcosa che  qui, non si era mai visto. Dibattito, interessante e vivace, con interventi di grande spessore oratorio di Nicola Cataldo, Luigi Onorati e  Padre Alessi, appassionando il pubblico presente, che esprimeva proprio gradimento sottolineando con ripetute ovazioni i vari interventi. Si andò avanti circa un paio di ore, poi improvvisamente si verificò qualcosa di inspiegabile. In piazza, scoppia una specie di finimondo. Noi, all’epoca ragazzi, a distanza di tanti anni, non possiamo che raccontare SOLO quello che  materialmente, ma anche in modo un po’ sbiadito, ricordiamo di quei momenti (Ci scusiamo per tutto il resto). Non certamente quale fu la causa che determinò quel tumulto con la chiusura forzosa e anticipata della serata, di cui  poi, se ne parlò tanto  e ciascuna  delle parti in causa dette la propria versione dei fatti. In sostanza, per quel che ricordiamo, ad un certo punto del dibattito sempre più acceso, tra il pubblico si scatenò un qualcosa che determinò improvvisamente  un fuggi fuggi generale, con lo svuotamento forzato dello spiazzo, nonostante da parte degli oratori e forze dell’ordine, si gridasse e invitasse alla calma. Nel giro di qualche minuto, si registrò  una piazza  svuotata di persone ma non di  oggetti vari di ogni specie abbandonati sul pavimento; spettacolo incredibile con centinaia di scarpe e poi  borse, borsette, chiavi e tantissimi altri oggetti e indumenti, personali e non. Insomma, in pochi attimi, era successo l’inimmaginabile. L’episodio, naturalmente, tenne banco e animò per diverso tempo il dibattito politico, sempre acceso dell’epoca, e che comunque passò alla storia  come la “sera di  Padre Alessi”. Per la verità, sull’argomento,  finora non ricordiamo di aver registrato documentazioni e interventi vari. (Sperando di sbagliarci).  Diversamente, sarebbe stato parecchio interessante, saperne di più sull’episodio. Atteso che l’argomento, per anni e anni, fu sulla bocca di tutti e per tutti un motivo particolare da ricordare, a partire da:  “Quella sera, io c’ero”.

MICHELE SELVAGGI

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