Acito: Nota sui festeggiamenti per la patrona di Matera – Maria SS. della Bruna

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Questa Festa della Madonna della Bruna, per effetto delle restrizioni conseguenza della pandemia, ha visto prevalere il valore identitario più autentico della comunità materana: valori cattolici e laici di riscatto che animano una nuova visione in grado di mettere insieme le energie positive materane, in primo luogo,  proiettate nella fase di riscatto dell’intera comunità lucana. Nella nuova dimensione “dimessa” della Festa c’è dunque un’opportunità da cogliere perché l’evento,  questa volta, è stato più spirituale e meno laico e pagano degli anni passati. Per questo ritengo che lo spirito con cui la gente di Matera ha vissuto la giornata da sempre più importante della storia della comunità, innestato alla resilienza che è un altro valore identitario che appartiene alle nostre comunità , rappresenta un monito per la politica e le istituzioni impegnati ad intercettare vecchi e nuovi bisogni a cui sforzarsi di dare risposte. In proposito, le parole del Presidente Bardi, con l’invito ai  cittadini materani a “non perdere la gioia e la speranza di un futuro migliore, per il quale anche la Regione è impegnata a fare la sua parte”, credo, siano prima di tutto un incoraggiamento a superare la sofferta e lunga fase del lockdown, di cui purtroppo la città subisce ancora le conseguenze, prima di tutto con le vistose assenze turistiche. Il senso storico-antropologico della Festa della Bruna da anni ha varcato i confini nazionali ed ha attirato anno dopo anno nella Capitale europea della cultura numerosissimi turisti che, come dimostrano i primi segnali delle presenze, vogliono tornarci. E’ dunque la speranza di un futuro migliore che deve animare la comunità materana, rafforzata nell’orgoglio di appartenenza, un legame con radici profonde, una tradizione che si perpetua nei secoli, perché, come è accaduto nell’anno di Capitale Europea della Cultura, riprenda ad essere locomotiva per lo sviluppo economico di tutta la regione, nella consapevolezza di avere tutte le carte in regola, prima fra tutte la sicurezza sanitaria e la consapevolezza  di poter diventare centro di riferimento meridionale delle nuove tecnologie applicate alle imprese culturali e creative, per rivestire  il ruolo di traino dell’ intera economia regionale.


Consigliere Regionale Vincenzo Acito

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