Domenica 7 luglio sit-in a Potenza, intitolato “26 centesimi di democrazia”.

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Ho l’impressione che anche in Italia inizino a farsi largo azioni e pressioni repressive di stampo cinese. 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, membro del Consiglio Generale dell’Associazione Coscioni e membro del Consiglio generale del Partito Radicale (in sciopero della fame dalle ore 23.59 del 2 giugno)  

Il taglio minimo di una marca da bollo è di 26 centesimi e forse tanto vale la democrazia nel nostro paese: 26 centesimi. 

Democrazia in centesimi, da centellinare con la paura che possa definitivamente finire e nel ricordo di quel Giacomo Matteotti che diceva che “la libertà è come l‘aria. Finché c’è nemmeno te ne accorgi, ma quando manca, è come se mancasse l’aria”. 

La pianta della democrazia va curata ogni santo giorno per evitare che possa sfiorire, seccare, inaridirsi e il tema della qualità delle nostre democrazie, della nostra democrazia dovrebbe essere al centro del dibattito politico. 

Domenica sarò in piazza Matteotti a Potenza per distribuire qualche centesimo di democrazia in marche da bollo e per provare a consegnare una marca da bollo da 26 centesimi al sindaco Guarente.  

In questo nostro Paese, dove la democrazia è sempre più “democrazia reale” e dove monta l’antistato di diritto, occorre stare davvero molto attenti agli effetti collaterali che potrebbero nascere, e in parte già sono nati, a causa dell’emergenza sanitaria con corollario di crisi economico-sociale. 

Mesi fa avevo espresso la preoccupazione che l’emergenza sanitaria potesse determinare un aggravamento della già preesistente emergenza democratica, figlia del settantennio di metamorfosi del male. Temo, lo ripeto, che questo ulteriore precipitare si sia concretizzato. 

Ho ripetuto per oltre due mesi: “Io amico dei nemici del popolo sto a casa, ma voi rispettate la Costituzione”. 

Ecco, rispettate la Costituzione. Rispettate l’art. 17 della Costituzione. 

Ho l’impressione che anche in Italia inizino a farsi largo azioni e pressioni repressive di stampo cinese. 

Sindaco Guarente, provi ad onorare il suo cognome, se le riesce. Guarente e non silente. 

Di fronte all’ennesima risposta giuntami dall’Ufficio Elettorale di Potenza, che minaccia nuove sanzioni anche per il sit-in che terrò il 7 giugno, laddove nemmeno avevo chiesto l’occupazione suolo ma mi ero limitato a comunicare, rispondo convocando fin d’ora una manifestazione per il 13 giugno in Piazza Mario Pagano. 

Ciascuno si assuma le proprie responsabilità. A ciascuno il suo. 

Stop al “pizzo” sulla democrazia e il diritto costituzionale a poter manifestare. 

Sono già pronte le raccomandate con marche da bollo da 26 centesime da indirizzare al Presidente Conte e al Ministro Lamorgese. 

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