L’ONOREVOLE MICHELE CASINO ED IL CONSIGLIERE REGIONALE ENZO ACITO SU DISCARICA LA MARTELLA

PALERMO 31.05.2010 - REPORTAGE DALL'INFERNO DELLA DISCARICA DI BELLOLAMPO. © STUDIO CAMERA/FRANCO LANNINO
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“Dal Comune di Matera un tentativo di espropriare illecitamente le prerogative del Consiglio comunale in materia di opere di interesse publico”

La discarica de “La Martella” torna agli onori della cronaca, a seguito dell’esclusione dal Piano triennale dei lavori pubblici del Comune di Matera, esclusione che abbiamo segnalato puntualmente alla cronaca locale nei giorni scorsi. Ora Palazzo di Città, con una nota, prova a giustificare l’azione di questa Amministrazione che sebbene a termine di mandato si arroga il diritto di fare scelte vincolanti per i cittadini di Matera senza coinvolgere il Consiglio Comunale. Ma lo fa partendo da presupposti giuridici errati!

Secondo la tesi errata del Comune, la presenza di un Commissario ad Acta, per la gestione delle questioni della discarica, di fatto non renderebbe più necessario l’intervento del Consiglio comunale.

Ed è infondata anche la posizione contenuta nella nota del Comune secondo cui il fatto che la bonifica della discarica di La Martella sia stata finanziata con le risorse dello Stato, e che la stazione appaltante – cioè chi espleterà le procedure di gara – sarà Invitalia,  sarebbero condizioni necessarie e sufficienti per escludere l’obbligo di far approvare questo intervento dal Consiglio comunale con il Piano annuale e triennale. Questa tesi risulta appuntoinfondata sotto il profilo giuridico e politico, basta rileggersi con attenzione l’ art. 21 comma 1 del Codice degli appalti per avere la conferma, nel caso fosse necessario, che il Consiglio Comunale ha la competenza della programmazione, a prescindere dalla fonte del finanziamento e da chi espleta la gara di appalto.

Il Comune sembra voler dimostrare con questa comunicazione, pericolosa sotto il profilo politico, di essere facilmente in grado di escludere il Consiglio comunale, e quindi la città, da scelte di riservate che un tempo erano riservate alle monarchie. Se fosse legittima la posizione del Comune, sarebbe quindi possibile realizzare opere puliche importanti quali ad es. una Centrale nucleare o un deposito di rifiuti radioattivi senza che il Consiglio comunale possa neanche esserne informato, per la semplice doppia condizione invocata dal Comune sulla discarica. Il tempo delle monarchie assolute, però, è finita da qualche secolo.

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