Sud Polo Magnetico: Cestari, “il Mezzogiorno riparte guardando all’Africa”

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Sono internazionalizzazione e condivisione dei mercati le leve sulle quali verrà sollevata l’economia del Mezzogiorno d’Italia nella fase due della pandemia da Coronavirus. Ne è convinto l’ingegnere Alfredo Cestari, presidente del Gruppo omonimo, presidente della Camera di Commercio ItalAfrica. La strategia trova fondamento operativo nel suo progetto “Sud Polo Magnetico”, presentato in più occasioni in Basilicata con incontri e seminari in Val d’Agri e in Valbasento, oltre che al Presidente della Regione Bardi. Parole d’ordine: innovazione, trasformazione, potenziamento, infrastrutturazione e progettualità. Le risorse sono tante ed appartengono ai territori e alle grandi vocazioni di aree sconfinate di territorio. La ricetta: i giovani e le loro idee in un mercato globale che non è più abituato ad osservare, e quindi a cogliere da ogni operazione un beneficio in termini economici e logistici.

La recente lettera che ho inviato al premier Conte – spiega l’ing. Cestari – contiene il progetto “Sud Polo Magnetico” che è la sintesi ed il frutto di una trentennale esperienza di lavoro oltre che la collaborazione ricevuta da esperti nazionali e internazionali sulle tematiche economiche e di investimento. Il progetto mira al Mezzogiorno che è la parte più debole del Paese e che da questa Pandemia sanitaria subirà i maggiori effetti negativi. Guardiamo anche con molta attenzione la grande risorsa rappresentata dai giovani, delle donne, delle fasce più deboli e soprattutto delle imprese: Ciò che ci sta a cuore è il loro futuro, quello che accadrà alla ripartenza post coronavirus, quello di cui avrà bisogno il nostro Mezzogiorno nella seconda fase della pandemia, e come possiamo noi orientare le nostre impresa affinché abbiano delle possibilità certe di ripresa, evitando il dilagare della disoccupazione che potrebbe tramutarsi in ago della bilancia”.

“Sud Polo Magnetico” trova in Basilicata tutte quelle condizioni, quelle potenzialità non sfruttate appieno che ne fanno un posto ideale per implementare il progetto di sviluppo: vicinanza alla costa e clima mite tipicamente Mediterraneo;  Cibo genuino e accoglienza tipica del Sud-Italia;  Aviosuperfici Enrico Mattei e Grumento, che con opportuni interventi, permettono di raggiungere il territorio lucano in aereo, senza dover passare da Bari o Napoli; Lo sviluppo dell’area è favorito dalla presenza della ZES Ionica che coinvolge Puglia e Basilicata;  Area ricca di storia con siti archeologici, presenza di borghi, musei etc.

Specie i piccoli borghi – conclude Cestari– sono l’opportunità da cogliere per la ripartenza dal dopo Coronavirus quando crescerà la domanda di vivere in centri minori con alta qualità della vita e standard di sicurezza sanitaria, condizioni che tanti borghi lucani e meridionali sono in grado di poter offrire, ovviamente con un’adeguata infrastrutturazioni di servizi e di accoglienza ricettiva”

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