Braia: la presa in giro degli aiuti alla Basilicata dei player del petrolio

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“Total non aiuterà i lucani in questa difficile emergenza, non donerà nulla alla terra in cui nei prossimi 30 anni estrarrà petrolio: è un colpo al cuore, all’orgoglio e alla nostra dignità, la Basilicata meriterebbe da queste multinazionali ben altri comportamenti e attenzioni, per la controparte che si prendono.

Con grande rispetto per la propria gente, leggiamo la risposta dei nove Sindaci dei Comuni della concessione Gorgoglione con la posizione chiara di non dover elemosinare nulla o sollecitare donazioni da parte di Total, prendendo le distanze dal sindaco di Corleto e dalla sua iniziativa di chiedere aiuto alla compagnia petrolifera francese. Richiedono piuttosto, per evitare il diffondersi del contagio, la sospensione totale dell’attività estrattiva a Tempa Rossa e la limitazione della occupazione in sito alle sole attività necessarie ad evitare lo spegnimento degli impianti, dove lavorano oltre 200 persone.

Sconvolge, invece, la freddezza con cui la notizia del no di Total sia stata accettata dal Governo regionale. Lega e centro destra hanno deposto evidentemente la bandiera della difesa degli interessi dei lucani e delle lucane. Dove è finita  la volontà di ergersi a difensori di quella dignità territoriale a loro dire calpestata in passato? L‘unità del Consiglio Regionale in questo frangente poteva essere una strada maestra da seguire.”

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.

“Vi erano state avvisaglie – prosegue Braia – nell’ultimo consiglio regionale: un Bardi tatticamente assente al momento del voto, una Lega compatta insieme ai cinque stelle a votare la bocciatura di un ordine del giorno, da noi presentato, che impegnava il Governo regionale a coinvolgere proprio le grandi compagnie internazionali a partire dalla stessa Total, da Eni, Barilla, Ferrero ecc. nel sostegno economico all’emergenza sanitaria  che continua a crescere in intensità anche nella nostra regione, con aiuti per favorire la ripartenza economica, commerciale, artigianale, industriale. Misure che andranno comunque messe in campo dalla Regione Basilicata.

Doveroso, se non obbligatorio in questa fase, come chiesto da Anci e dai Sindaci, ridurre al minimo indispensabile le attività del settore estrattivo idrocarburi, garantendo comunque ad ogni costo la sicurezza di tutti i lavoratori coinvolti.

Forse il Presidente Bardi e la Lega già sapevano l’intenzione di Total e non se la sono sentiti di avere un mandato consiliare così impegnativo. Appare allora evidente che l’accordo a nostro avviso definito “truffa”, di qualche settimana fa, non bastava a compensare gli interessi della compagnia che, con questo governo regionale, si è già ripresa il gas in eccedenza rispetto a quanto stabilito nel 2006 e stimato da Total in 1200 milioni di metri cubi in 30 anni.

Ci si giustifica con il crollo del prezzo del gas e la crisi economica e vogliamo sperare che la decisione possa essere ritrattata al più presto: il prezzo è crollato solo negli ultimi 15 giorni, Total  dovrebbe essere richiamata alle sue responsabilità dalla Giunta Regionale,  con un cambio radicale e immediato di approccio.

Intanto, cominci Total a mantenere gli impegni presi, proprio davanti ai Sindaci della concessione Gorgoglione qualche settimana fa, pagando i crediti alle aziende lucane, comunque da rispettare anche nel caso in cui proprio non voglia sostenere la Basilicata in questa emergenza.

Si continua, infatti, a lavorare al centro oli Tempa Rossa e tali aziende non devono subire ricatti su prezzi e comportamenti.

Paghi, come promesso, anche al posto della sua azienda appaltatrice Technimont e delle aziende subappaltatrici che hanno acquistato prodotti e servizi da decine di aziende lucane, fallite successivamente, riducendone alcune sul lastrico.

Si attendono, lo ribadiamo ancora una volta, ancora oltre 3 milioni di euro che in questo periodo sarebbero una fondamentale boccata di ossigeno per l’economia ferma in cui non si fattura neanche un euro.

Per Eni, invece, a parlare è una comunicazione scarna e fuorviante, sin troppo generica, da cui non si comprende il valore del sostegno alla sanità di Basilicata. Sul mercato vi sono lettini e ventilatori di tutti i tipi e prezzi.

Basta essere presi in giro – conclude Braia – se vogliono aiutarci lo facciano in tutti i modi, anticipando le compensazioni ambientali e chiaramente i valori economici che vogliono destinare al nostro sistema economico e sanitario. Oppure tacciano: farebbero migliore figura, il governo continuerà a proteggerli nel fare i loro interessi sul nostro territorio e,  sicuramente, il manovratore non disturberà.”

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