Cupparo: non permettiamo a nessuno di distruggere l’unità di intenti

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L’assessore: “E’ l’unica arma di cui dispone ora la nostra Comunità”. Necessario “fare fronte comune e impedire che polemiche e sete di rivincita siano i più preziosi alleati del Covid 19”

“Il Covid 19 rappresenta il più grave momento di crisi che l’Italia e l’Europa sta vivendo dopo la Seconda guerra mondiale. Il nemico è impalpabile, è invisibile, è sconosciuto.  Il nemico non distingue tra uomini e donne, bianchi e neri, tra oppositori e maggioranze, fino ad arrivare a noi, tra centrodestra e centrosinistra”.

E partendo da questa riflessione, l’assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Cupparo, rivolge un accorato invito a quanti rivestono incarichi di responsabilità ai vari livelli nelle variegate espressioni della democrazia lucana, “per fare fronte comune e impedire che polemiche e sete di rivincita siano i più preziosi alleati del Covid 19”.

“Il presidente Bardi e la squadra di Governo che lo affianca – dice Cupparo – ha la responsabilità nei confronti della comunità lucana, per volere degli elettori che si sono espressi un anno fa, di far fronte alla terribile tragedia che attanaglia il mondo intero.

Il presidente Bardi, fin dalla prima ordinanza del 23 febbraio, aveva previsto la vastità e l’estrema pericolosità di quanto si stava avvicinando nelle nostre terre e aveva pensato bene di difendere i lucani da questo terribile evento.

I fatti, successivamente, si sono dimostrati più veloci delle azioni degli uomini, e tanti di essi, si sono resi conto solo più tardi della necessità di assumere provvedimenti, anche limitativi della libertà delle persone, necessari per frenare l’avanzata del virus.

La Regione Basilicata lo ha fatto presto, e altrettanto presto si è dotata di una Task force che ha incluso uomini della scienza, del governo nazionale e regionale, dirigenti regionali, del mondo della sanità e anche della rappresentanza della minoranza consiliare nella persona del consigliere dott. Trerotola.

Mi sarei aspettato che nella discussione dei problemi, che pur esistono nella gestione di una epidemia così vasta, uomini delle istituzioni avessero fatto pervenire i loro punti di vista, o le loro critiche, direttamente alla Task Force, nella quale sono validamente presenti, e non abbandonarsi a isterici e livorosi discorsi su facebook. Cosa penserà il popolo lucano, già gravemente scosso dalla situazione epidemiologica ed economica che vive, quando vede comportamenti divisivi e insensati provenire da chi ha avuto grandi responsabilità di governo della nostra regione?”

L’assessore Cupparo continua dicendo che “il momento è grave per lasciarsi andare a simili esternazioni. Esiste il Consiglio regionale, il presidente Bardi, l’assessore alla Sanità, cui va dato il merito di aver costruito una proposta seria e rigorosa per far fronte all’emergenza, e la Task force nelle cui sedi si può discutere di cosa si potrebbe fare di più e meglio.

Oggi serve l’aiuto del Signore per fermare una così vasta epidemia, sconosciuta alla scienza che vorrà ancora del tempo per trovare i giusti rimedi. Abbiamo bisogno che il Signore illumini l’azione dei Governanti e di chiunque abbia responsabilità ai vari livelli affinché, nel rispetto dei ruoli rivestiti, convergano in un’azione comune tesa soltanto alla sconfitta del virus che miete vittime come in guerra.

Abbiamo bisogno che il Signore dia forza e sollievo ai parenti delle vittime che rimangono nelle case senza poter abbracciare e salutare per l’ultima volta i propri cari.

Abbiamo bisogno che il Signore aiuti tutti noi a sopportare con civiltà e senso di responsabilità le privazioni che le misure di salvaguardia ci impongono.

La nostra regione è una grande Comunità, che è riuscita a trovare nei momenti di crisi la propria identità, la forza e l’unità per far fronte, questa volta a un nemico invisibile e subdolo che ci può attaccare anche attraverso le persone a noi più care.

Mi auguro – conclude l’assessore Cupparo – che da questa prova tutto il popolo lucano ne esca più forte, più unito. L’unità di intenti, anche nella diversità delle posizioni, è l’unica arma di cui dispone la nostra Comunità e non possiamo permettere a nessuno di distruggerla”.

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