NEL SEGNO DELLA VOLONTÀ. Prorogate le mostre allestite negli Istituti museali della Direzione Regionale Musei Basilicata.

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In riferimento all’emergenza connessa alla diffusione del virus COVID-19 anche Il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo ha adottato opportuni provvedimenti che regolamentano l’accesso a tutti i musei e luoghi della cultura statali nelle aeree non sottoposte a particolari restrizioni. Tali misure di cautela e buon senso, indirizzate alla prevenzione e al contenimento del contagio, impegnano unanimemente sia il personale che i visitatori dei musei e dei luoghi della cultura che rimarranno, laddove consentito, aperti al pubblico. 

E’ di ieri l’autorevole dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nel suo messaggio alla Nazione ha detto: «La sfida cui tutti siamo chiamati è quella della coesione e della compattezza, con una assunzione comune ed individuale di responsabilità». 

Nel pieno rispetto delle superiori disposizioni la Direzione Regionale Musei della Basilicata [già Polo museale della Basilicata] ha doverosamente sospeso ogni manifestazione o evento pubblico speciale per evitare, come richiesto, rischi di assembramento mantenendo però l’ordinaria apertura dei musei secondo i consueti orari sulla base di opportune precauzioni [visite contingentate, osservazione della distanza di sicurezza di almeno un metro oltre alle raccomandazioni igieniche previste dalle disposizioni governative che saranno esposte in tutte le sedi].

In tale prospettiva di massima cautela e sicurezza la Direzione ha comunque inteso prorogare le mostre in corso.

MATERA, Museo di Palazzo Lanfranchi [Chiesa del Carmine], Shirin Neshat. Matera 2019. Due lavori dell’artista iraniana Shirin Neshat tratti dal suo ultimo lungometraggio Looking for Oum Kulthum [2017]. In Remembrance vediamo un ragazzo condotto dalla voce della cantante egiziana Oum Kulthum in una sorta di labirinto spazio-temporale. Lo sguardo del giovane, ci rivela le molteplici sfaccettature dell’icona di Kulthum, il suo lato intimo e malinconico e al tempo stesso la forza della sua presenza scenica e il profondo desiderio di libertà. Nel video In Trance l’attenzione si concentra sul potere mistico della sua musica, capace di ipnotizzare gli ascoltatori. In questa riflessione sull’esperienza estatica legata alla voce di Kulthum, affiorano la fragilità e le incertezze della giovane cantante che s’interroga su come riuscire ad avvicinarsi emotivamente al suo pubblico [fino al 30 aprile 2020, orari di apertura del Museo. Evento promosso in collaborazione con la Fondazione Matera 2019 e MAXXI di Roma].

Maria Lai e Antonio Mararrs. Trama doppia. L’esposizione si apre ai linguaggi contemporanei e accoglie la sfida di una mostra che indaga, in primo luogo, il rapporto umano e artistico tra due figure che hanno trovato nel fare insieme, spesso lavorando con le mani, la cifra di un’intesa speciale che si riverbera ben oltre la produzione di opere, permeando una dimensione culturale e spirituale che il raffronto e l’intersecarsi dei lavori restituisce in maniera del tutto inedita. Rispecchiamenti, riverberi e semplici suggestioni accendono piccole e grandi luci su questo legame generativo, che rappresenta la ragione prima di questa esposizione [fino al 4 maggio 2020, orari di apertura del Museo]. 

POLICORO, Museo Archeologico Nazionale della Siritide, Le tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma. La mostra – che celebra il 50° anniversario della fondazione del Museo della Siritide – ruota attorno a un prestito straordinario: le Tavole di Eraclea, ritrovate nel 1732 nei pressi del fiume Cavone e conservate al MANN, considerate tra i principali documenti epigrafici della Magna Grecia. Incise sui due lati, in greco e in latino, permettono di ricostruire le trasformazioni della città di Herakleia dalla sua fondazione da parte di Taranto alla fine del V secolo a.C. fino all’acquisizione dello statuto di municipio romano, attribuito alla città, ormai Eraclea, nella prima metà del I a.C. La mostra rimarrà aperta fino al 7 giugno 2002 ed è visitabile negli orari di apertura del Museo [iniziativa in collaborazione con il Comune di Policoro, il Museo archeologico nazionale di Napoli, il Museo archeologico nazionale di Taranto, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata].

MELFI, Museo Archeologico Nazionale Massimo Pallottino, Capolavori in rilievo. I sarcofagi di Atella e Rapolla. La mostra presenta – grazie allo straordinario prestito concesso dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli – il sarcofago di Atella vicino a quello di Rapolla ed intende raccontare, attraverso il dialogo visivo tra i due manufatti eccezionalmente riuniti, l’importanza culturale e il ruolo ricoperto dal territorio del Vulture in età imperiale romana. Le due opere raccontano di uno scambio culturale attraverso uomini, strade e percorsi, tra centro e periferia, tra il mondo microasiatico e attico, sedi delle migliori botteghe scultoree, e l’entroterra lucano in cui le ville costituivano il cardine della vita economica e culturale. Insieme, i due sarcofagi permettono di ricostruire l’articolato panorama di relazioni sociali, politiche ed economiche della regione negli ultimi decenni del II secolo d.C., durante il regno di Marco Aurelio e di Commodo [fino all’8 novembre 2020]. 

Per ulteriore precauzione sono temporaneamente sospese le attività didattiche, i convegni, le conferenze, le visite guidate nei musei e luoghi della cultura della Direzione Regionale Musei Basilicata.

 

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