CORONAVIRUS: EFFETTI DEVASTANTI SU ATTIVITA’ AGENTI COMMERCIO

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Tra le categorie che stanno soffrendo le restrizioni e le difficoltà legate al Coronavirus c’è anche quella degli agenti di commercio, che per definizione si spostano e si muovono per lavoro. Tutti gli Agenti di Commercio in questi giorni si vedono continuamente disdire appuntamenti e di conseguenza vedono affari andare in fumo a causa dei provvedimenti presi per arginare il contagio. Parliamo di professionisti che devono viaggiare per forza, rimanere a contatto con le persone, stringere mani. È l’abc del loro mestiere. “Una nuova mazzata per una categoria che sta vivendo già da anni troppe problematiche di crisi”: commenta il presidente provinciale di Fnaarc (Federazione Agenti e Rappresentanti di Commercio aderente a Confcommercio) Angelo Lovallo riferendo che la Fnaarc ha richiesto al Cda di Enasarco di destinare il 50% dell’avanzo di bilancio 2019 della Fondazione a prestazioni assistenziali straordinarie a seguito della gravissima crisi che sta impattando sul comparto degli oltre 225.000 agenti di commercio italiani. Questa misura straordinaria, che dovrà essere approvata dai ministeri vigilanti, Welfare ed Economia, “permetterebbe di destinare fino a oltre 100 milioni di euro al sostegno dell’attività falcidiata dal forte rallentamento o blocco di interi comparti commerciali”. La richiesta è stata formalizzata dal presidente nazionale Fnaarc Alberto Petranzan motivata dalle migliaia di segnalazioni ricevute a seguito della cancellazione o posticipazione sine die di importanti appuntamenti fieristici, cancellazione di innumerevoli appuntamenti commerciali, precipitoso rallentamento del settore turistico ed Horeca, limitazioni agli spostamenti, cancellazione di ordini commerciali.

Fnarc ricorda che circa 50.000 agenti hanno perso il proprio lavoro in questi ultimi 10 anni, a causa della disintermediazione commerciale e l’affermarsi dell’e-commerce. «Parliamo -aggiunge Lovallo- di una categoria composta da circa 220.000 operatori del settore che intermedia qualcosa come poco meno del 70% del Pil italiano, svariando da campi diversi tra loro come edilizia, abbigliamento, aliimentare, merceologia, editoria. La nostra categoria in Basilicata si compone di circa 1200 lavoratori autonomi -evidenzia Lovallo- e pesa un calo medio degli ordinativi del 25- 30% e una riduzione annua del numero di agenti.

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