REGIONE BASILICATA | Il presidente Bardi a Bruxelles per Cda rete Nereus

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Il governatore parteciperà, inoltre, a un dibattito sul programma europeo per l’osservazione della terra, campo di attività in cui la Basilicata è molto presente

Il presidente della Regione, Vito Bardi, parteciperà domani al Consiglio di amministrazione di Nereus, la rete delle Regioni europee che utilizzano tecnologia spaziale. L’incontro si svolgerà a Bruxelles presso la Regione tedesca Hesse, dove ha sede Nereus, di cui la Basilicata è tra i membri fondatori. Bardi parteciperà ai lavori del Cda in qualità di vicepresidente.

Nella riunione si traccerà un consuntivo delle attività svolte nel 2019 e si discuterà del nuovo programma di lavoro per l’anno in corso. Si parlerà anche di come coinvolgere la rete nei progetti finanziati dall’Ue e, soprattutto, dall’Agenzia spaziale europea (Esa). Quest’ultima sta lavorando a un progetto pilota che potrebbe essere realizzato da Nereus. All’iniziativa hanno manifestato interesse diverse Regioni della rete, tra cui la Basilicata.

Il 23 gennaio, poi, il presidente Bardi parteciperà sempre a Bruxelles a un dibattito su Copernicusil programma europeo sull’osservazione della terra, che si terrà presso il Parlamento europeo. L’evento sarà ospitato dall’europarlamentare francese Eric Andrieu. Sono invitati altri membri del Parlamento europeo, tra cui l’on. Antonio Tajani, rappresentanti della Commissione europea, Josef Aschbacher (direttore del Programma dell’osservazione della terra dell’Agenzia spaziale europea), Bernard Plano (presidente di Nereus), Andres Jaadla (Comitato delle Regioni) e altri rappresentanti delle Regioni europee.

La Basilicata è particolarmente interessata perché si caratterizza per una forte presenza di attività nel settore delle Osservazioni della terra, finalizzate allo sviluppo di applicazioni innovative (downstream services) per la mitigazione e prevenzione dei rischi naturali ed ambientali. In questo contesto opera il consorzio pubblico-privato TeRN (Tecnologie per le Osservazioni della terra e i rischi naturali) al quale aderiscono centri di ricerca ed università (Cnr, Enea, Unibas, Reluis), piccole e grandi imprese (Createc, e-Geos) e l’Arpab.

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