Contro ogni forma di intolleranza e di inaccettabile violenza La Basilicata Possibile chiede azioni concrete

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L’inaccettabile aggressione subita il 15 Gennaio da Giulia, colpita con inaudita violenza solo per il suo orientamento sessuale, rappresenta solo l’ultimo di una serie di atti – riportati dalla stampa locale e nazionale (dalle percosse a uno studente “non-allineato” sulla volontà di partecipare alla manifestazione del mese  scorso sui trasporti pubblici, alle minacce e alla istigazione alla violenza contro il nostro Capogruppo reo di aver svolto semplicemente il proprio dovere, ai saluti romani al Parco del Basento di questa estate, etc.) – che ci raccontano di una città nella quale l’onda nera dell’odio e della intolleranza prova a farsi strada contando sul silenzio benevolo (quando non con il supporto dichiarato) di alcuni e sull’indifferenza di molti. Denunciare alle forze dell’ordine è atto dovuto, ma non basta.
Per questo, nell’esprimere tutta la nostra vicinanza a Giulia, abbiamo presentato oggi un Ordine del Giorno che chiede  all’Amministrazione Comunale di:
1) impegnarsi ad adeguare, nel termine massimo del 31 Dicembre 2020, i Regolamenti Comunali che regolano i rapporti con i cittadini e le loro associazioni, di modo che “Spazi pubblici, immobili e/o sale di immobili istituzionali, di strutture comunali destinate ad attività sportive, teatrali, culturali, di spettacolo, e di rappresentanza non possano essere concessi, anche solo in via temporanea e/o occasionale, per lo svolgimento di conferenze, incontri e manifestazioni di qualsiasi natura, a quelle organizzazioni ed associazioni che direttamente si richiamino all’ideologia, ai linguaggi e rituali fascisti o alla loro simbologia, promuovano l’odio e la discriminazione su base razziale, etnico/religiosa o nazionale, anche con riferimento all’orientamento sessuale, alle opinioni politiche o anche solo rispetto a specifiche condizioni personali o sociali. I Regolamenti Comunali dovranno prevedere inoltre che le domande per la concessione di spazi ed aree pubbliche debbano contenere specifica dichiarazione con la quale il richiedente attesti di essere a conoscenza e di impegnarsi a rispettare e a far rispettare:
a. la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana secondo la quale “è vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista “;
b. l’art.3 della Costituzione Italiana;
c. il D.L..26 aprile 1993, nr. 122 convertito in legge il 25 giugno 1993, (cosiddetta legge “Mancino”) contenente “Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa” il quale dispone, tra l‘altro, che “…è vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”;
2) predisporre, con le Commissioni Consiliari competenti, un piano d’azione coordinato rivolto agli adolescenti che, accanto ad una azione di educazione sentimentale e al rispetto delle differenze da concordare con le scuole, si sostanzi anche nella individuazione e messa a disposizione di spazi autonomi di socializzazione, discussione e incontro che possano rappresentare una alternativa alle troppe opportunità di devianza offerte da questa città.
La Basilicata Possibile

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