CAPODANNO: SFIDA AI FORNELLI TRA AGRICHEF E CHEF STELLATI

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Il Cenone di Capodanno ha rinnovato la sfida tra agrichef e chef stellati. Secondo la definizione coniata da Cia-Agricoltori Italiani, che ne ha depositato il marchio, l’Agrichef è un cuoco o una cuoca di comprovata abilità ed esperienza che esercita il suo mestiere all’interno della cucina dell’agriturismo, impegnandosi a trasformare produzioni agricole aziendali, o di prossimità, nel rispetto della stagionalità e dei saperi contadini e, utilizzando nella realizzazione dei piatti, ingredienti legati alla tutela della biodiversità. Si dunque ripetuta la sfida a catturare i gusti degli ospiti dei 187 agriturismi in attività in Basilicata che hanno registrato il classico pienone per 5.600 coperti in totale. Intanto da tempo la sfida è vinta sui prezzi: il cenone di Capodanno è costato in media 55-60 euro contro i 90-95 euro in media del ristorante.  Il piatto forte sono i listini rimasti pressochè stabili negli ultimi anni con la possibilità di veri e propri «pacchetti feste», ma anche la voglia di respirare aria di campagna ed atmosfera di tradizioni davanti al camino. I clienti delle feste sono sensibili al buon cibo genuino, alla natura, alla sostenibilità e alla qualità. A decretare il successo il trionfo dei sapori dei prodotti tipici dell’azienda agricola e del territorio. Nel Materano il menù tipico dell’azienda Il Pago di Rotondella racchiude la ricerca diffusa in quest’area del Metapontino che ha il maggior numero di agriturismi di proposte  “mare-monti”, quali la seppia con funghi del Pollino, insalata di polpo e di baccalà, i fusilli lucani al salmone, senza rinunciare alla carne alla brace. Nel Potentino invece il menù del Molino della Contessa di Castelmezzano è l’esempio della scelta tutta carne ad eccezione del baccalà con i cruski, passando per i raviolini alla zucca e baccalà, ai prodotti freschi del casaro, al suino nero e all’agnellino lattante delle Dolomiti. Ai fornelli sono soprattutto le donne le agrichef custodi della tradizione della cucina contadina ma al tempo stesso disponibili a sperimentazioni per innovare alcuni piatti. Proprio nel 2019 alla guida degli agriturismi lucani è avvenuto il sorpasso delle donne titolari (95) sugli uomini (92) a conferma che anche nella nostra regione c’è una nuova generazione di imprenditrici. Il segreto del successo delle imprese agricole premiate sta nella diversificazione di qualità. È l’impresa multifunzionale che non solo produce dai campi, ma preserva ambiente e territorio e li qualifica con l’attività turistica, di trasformazione, di vendita, sociale. Tutti i titolari di agriturismi sono d’accordo sul fatto che un marchio per il settore nel suo complesso, con garanzia istituzionale a monte, sembra in grado di dare sensazioni di certificazione e garanzia, l’idea di luoghi controllati e affidabili. Anche la suddivisione degli agriturismi in categorie è, secondo molti, opportuna in quanto può aiutare a scegliere e dare una garanzia ulteriore al consumatore che in molti casi approfitta delle festività per riempirsi la dispensa di casa acquistando direttamente nell’agriturismo.

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