Fruit Letter, edizione Dicembre 2019

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Nell’edizione di Novembre di Fruit Letter, purtroppo, abbiamo aperto con la notizia della tempesta che ha prodotto seri danni al comparto agricolo nel Metapontino (Basilicata), il numero di Dicembre invece lo apriamo con la notizia assolutamente positiva e che ci riempie di orgoglio della consegna dei decreti per i progetti di filiera.

Le aziende associate ad Asso Fruit Italia infatti si sono posizionate al primo posto, i progetti presentati hanno convinto gli uffici regionali preposti per la qualità che esprimono e come sottolineato anche dall’assessore regionale all’Agricoltura, che ha visitato i nostri uffici per l’occasione,  Francesco Fanelli: “Nella progettualità si valutano sempre le reali ricadute delle proposte sui territori”.

E’ questo il miglior modo per chiudere l’anno 2019 e iniziare così il prossimo 2020 all’insegna dell’ottimismo.

L’anno che verrà si preannuncia denso, dal lato della promozione e della valorizzazione stiamo preparando l’importante appuntamento di Berlino in vista del Fruit Logistica 2020 che si svolgerà dal 5 al 7 Febbraio.

L’appuntamento con Fruit Letter torna a Gennaio, continueremo ad aggiornarvi sulle nostre attività: sulla progettualità, le azioni e le iniziative che vedranno protagonisti i produttori associati Asso Fruit Italia.

Andrea Badursi, direttore generale Asso Fruit Italia.

LE VIDEO INTERVISTE ALL’ASSESSORE REGIONALE, FRANCESCO FANELLI, E AL DIRETTORE GENERALE DI ASSO FRUIT ITALIA, ANDREA BADURSI. 

 

 

 

Fragole, sperimentazioni e agricoltura innovativa: le attività di Assofruit

Fonte: TODAY
Nella foto, Salvatore Pecchia, agronomo Ufficio tecnico Asso Fruit Italia

Fragole, agrumi, uva da tavola, kiwi, pesche, nettarine e albicocche ma anche una linea interamente dedicata al biologico: sono queste le produzioni principali delle 300 aziende di Assofruit, un’organizzazione di produttori che opera in 5 Regioni, promuovendo un’agricoltura innovativa, di qualità e sostenibile. La sede operativa di Scanzano dispone di magazzini per le fasi di stoccaggio e lavorazione dei prodotti freschi destinati ai vari mercati di sbocco. Abbiamo intervistato Salvatore Pecchia, responsabile dell’Ufficio Tecnico dell’associazione.

Salvatore, come avviene il coordinamento e qual è la struttura di Assofruit?
Orientativamente l’80% delle nostre aziende agricole è localizzato tra Puglia e Basilicata, quindi in un raggio di circa 80 – 90 km, qualche altra poi è in Calabria e Campania e un’azienda agricola si trova in Piemonte, dove producono principalmente mele. Il coordinamento di tutti i nostri magazzini convenzionati dislocati avviene dalla nostra sede lucana. Ogni socio, al fine di rispettare e garantire i più alti standard qualitativi, applica, per le proprie produzioni, i relativi disciplinari e, in seguito alle verifiche ispettive da parte di un ente terzo, ottiene le certificazioni di prodotto e di sistema.

La tracciabilità di tutta la filiera produttiva è assicurata dal controllo della provenienza e dei metodi utilizzati nel rispetto delle norme della produzione integrata o biologica, salvaguardando l’ambiente e garantendo la massima sicurezza alimentare. Il nostro compito principale tuttavia è coordinare i contributi comunitari, nazionali e regionali che vanno alle aziende agricole. Il nostro ufficio tecnico, infatti, si occupa di implementare i progetti. Disponiamo poi di un ufficio commerciale che aggrega l’offerta per aumentare il potere contrattuale dei singoli associati e a corollario di un ufficio amministrativo.

In cosa consiste nel dettaglio il sostegno che offrite?
Tutte le aziende agricole ortofrutticole possono beneficiare annualmente di un contributo che il Ministero concede in base alle attività particolari da loro svolte, a tal proposito accompagnamo gli associati nelle presentazione delle pratiche. Ci occupiamo, ancora, della candidatura di progetti regionali, nazionali o europei per esempio per ammodernare le imprese agricole o per la sostenibilità ambientale. Con l’Università della Grecia è in corso un progetto Horizon2020 per ridurre i consumi idrici e l’impronta di carbonio. Ogni anno, infine, partecipiamo ad almeno tre fiere: Fruit logistica Berlino, Fruit Attraction di Madrid e Macfrut Rimini. Probabilmente l’anno prossimo saremo a Dubai per un importante appuntamento di settore.

In cosa è consistito finora il supporto di T3 Innovation?
Da qualche mese abbiamo avviato una proficua collaborazione, in particolar modo in riferimento a quella che è la diversificazione della nostra attività. Le principali interazioni hanno riguardato un progetto di sviluppo sperimentale di un design formulistico per la messa a punto di una purea di fragole surgelata in collaborazione con il partner scientifico Prof. Francesco Genovese, ricercatore dell’Università della Basilicata e titolare dello Spin-off accademico Ninetek – Innovazioni per l’agroindustria. Il progetto ha ottenuto un importante canale di finanziamento pubblico e per marzo dovremmo essere pronti a partire!

Tutto nasce dall’idea di un piccolo imprenditore locale che si occupa della surgelazione di latticini che ha avuto l’intuizione di trasferire il suo know-how nel settore frutticolo: i margini più alti al livello economico si hanno, infatti, nella trasformazione della materia prima. Abbiamo presentato il prodotto al TuttoFood di Milano, riscontrando un enorme successo, non per altro la Basilicata è prima in Italia per la produzione di fragole di alta qualità. I potenziali acquirenti ci hanno dato dei suggerimento e al momento stiamo raffinando la ricetta al fine di realizzare delle produzioni a larga scala. Il prodotto è ideale per l’alta pasticceria e la gelateria, ma già ci sono inoltre una serie di risvolti virtuosi in programma previsti a partire da questo progetto.

Inoltre, grazie a T3, si è valutata l’opportunità di collaborazione con il GR coordinato dal professor Manfreda dell’Università degli Studi della Basilicata per un’attività di monitoraggio sulle colture del metapontino colpite dallo sharka – fitoplasma delle drupacee, ovvero pesche, nettarine e albicocche – tramite l’applicazione di tecnologie di agricoltura di precisione. In primavera avvieremo dei test con l’utilizzo di droni e sensori che avranno il compito di monitorare la situazione nel dettaglio. Anche in questo caso T3 Innovation è stato importante perché ci ha permesso di conoscere competenze scientifiche territoriali e tecnologie, come quelle per l’agricoltura di precisione, che non avevamo mai intercettato.

Assofruit è stato anche coinvolto al Food Trust Programme, cosa ne pensa di questa attività che si è svolta lo scorso 26 novembre negli uffici di T3 Innovation?
Le aziende italiane pagano il prezzo di una disgregazione, mentre per esempio in Francia, Olanda e Germania le associazioni di categoria sono la norma, si evince chiaramente durante le fiere. Nell’ambito del workshop, che è stato davvero interessante, si è parlato molto di questo e le problematiche sono state analizzate nel dettaglio. Sarebbe auspicabile fare rete con altre associazioni di produttori.

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