PRESENZA LUCANA – 29° ANNO   ENOGASTRONOMIA  – La sorpresa dei vini bianchi di Puglia e Basilicata.

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Venerdì 29 Novembre, alle ore 18.00, presso la sede di Presenza Lucana, in Via Veneto 106/A, Taranto, con libero ingresso, si svolgerà un interessante appuntamento della cartella “Enogastronomia” dal titolo “La sorpresa dei vini bianchi di Puglia e Basilicata” con la relazione del dott. Giuseppe Baldassarre del Consiglio Nazionale AIS (Associazioni Sommelier Italiani).

Questo di Baldassarre è un nuovo ritorno presso la sede dell’Associazione, che frequenta, con assiduità, da molti anni. In passato sono da ricordare alcuni suoi interessanti studi sui vini, dai titoli:

  • “Il Risorgimento del vino: dal Barolo al…Primitivo”.
  • “Il Primitivo da Plebeo a nobile”.
  • “Negroamaro di Puglia. Il gusto nascosto”.
  • “Una terra vestita di rosa. Viaggio alla scoperta dei rosati di Puglia”,

Lo spunto per la relazione di Venerdì 29 Novembre, è tratto dal testo “Sorsi di luce, canti del vento, della pietra e del mare”. Com’è noto, Puglia e Basilicata sono regioni a forte e antica vocazione per la vitivinicoltura, che manifestano una spiccata predilezione per le uve a bacca nera. I vini rosati e rossi di Puglia sono affermati in tutto il mondo, così come lo sono i rossi di Basilicata.

In Puglia due terzi delle vigne sono occupate da varietà a bacca nera, fra le quali spiccano

  • primitivo, 
  • negroamaro, 
  • nero di Troia, 
  • malvasia nera,
  • susumaniello. 

Nella vicina Basilicata, trionfa l’aglianico seguito, a distanza, dal primitivo. Le uve a frutto bianco rappresentano, appena, il 15% della superficie coltivata complessiva.

Eppure i vini bianchi di Puglia e Basilicata hanno tradizioni antiche e stanno vivendo una stagione di forte riscoperta.

Già Federico II di Svevia preferiva i vini bianchi ai rossi e aveva una speciale predilezione per greco e fiano, che faceva arrivare dalla vicina Campania, ma che poi fece piantare in Puglia. Fra Seicento e Ottocento cresce la fama dei bianchi di Gravina, dove si fa molto apprezzare la cosiddetta verdeca. A fine Ottocento erano noti i bianchi di San Severo, di Castel del Monte e della Valle d’Itria.

Dagli anni ’70 del XX secolo l’arrivo delle tecnologie del freddo e l’ammodernamento delle tecniche di viticoltura ed enologia donano nuova freschezza ed eleganza ai bianchi di queste due regioni. Nello stesso periodo iniziano ad arrivare varietà internazionali, che bene intrecceranno il loro destino con i vitigni locali.

Anche in Lucania, alle tradizionali uve greco bianco e malvasia bianca di Basilicata si affiancano recentemente varietà come chardonnay, gewurtztraminer e muller-thurgau.

I risultati, sia per la Puglia e sia per la Basilicata, sono sorprendenti e promettono altri progressi nel prossimo futuro. 

Questi sono solo alcuni spunti tratti da una nostra intervista al noto sommelier pugliese che, nel 2017, ha trattato presso la nostra Associazione: “I Rosati di Puglia”. 

La presenza di un grande esperto della materia è un invito di partecipazione all’incontro rivolto a molti rappresentanti del settore della viticultura e a tutti i giovani ed esperti che si avvicinano, sempre più numerosi, a gustare il dolce nettare per spirito di conoscenza e per cultura verso un prodotto di qualità della nostra amata terra e del sud in particolare.

Michele Santoro

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