Decreto Clima: Senatrice Agnese Gallicchio (M5S)

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DL CLIMA, GALLICCHIO (M5S): Provvedimento mette l’Italia sulla giusta direzione, dalla qualità dell’aria all’economia circolare

nota stampa sul DL CLIMA

Roma 20 novembre 2019
“Quello dell’emergenza climatica non è un fenomeno a sé stante ma riguarda moltissimi aspetti: da quelli sociali a quelli sanitari fino a quelli economici. Per questo quando parliamo di clima
dobbiamo essere molto attenti e avere la giusta sensibilità al tema. Proprio in questo discorso si inserisce il Movimento 5 Stelle e il Decreto Clima”. A dichiararlo è la senatrice M5S Agnese Gallicchio. “Questo provvedimento rappresenta la prima risposta ai numerosi allarmi degli scienziati, troppo spesso inascoltati dalla politica“. “Nello specifico il dl Clima inserisce incentivi per chi rottama auto e motocicli inquinanti, spinge sugli interventi di riforestazione urbana, sulla trasparenza della qualità dell’aria, dei green corner per ridurre l’utilizzo della plastica, superare il problema delle discariche abusive”.  “Per contrastare i cambiamenti climatici non servono discorsi ma azioni concrete come quelle contenute in questo decreto e questo provvedimento mette l’Italia sulla giusta direzione, quella dei percorsi green, dell’economia circolare, della qualità dell’aria. In poche parole, questo decreto dice sì alla nostra salute e alla vita”.

 

Decreto “Clima”, intervento di oggi in Aula Senato della Senatrice Agnese Gallicchio del Movimento 5 Stelle.

Sen. Gallicchio (M5S): rispondiamo concretamente ai cambiamenti climatici.

Roma 20 novembre 2019
Un messaggio chiaro quello lanciato oggi in Senato dalla Senatrice del Movimento 5 Stelle, Agnese Gallicchio, relatrice in sede consultiva del ddl conversione in legge d-l n. 111/2019. Nel suo intervento in Aula sul decreto “Clima”, la portavoce pentastellata a Palazzo Madama, ha rimarcato la necessità di intervenire sui problemi concernenti le emissioni climalteranti, per proteggere la biosfera del nostro pianeta e migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città. Si tratta di una sfida epocale che bisogna avere il coraggio di sostenere, per contrastare i cambiamenti climatici, tanto pericolosi, quanto repentini. «Siamo qui oggi per decidere di agire in tema di ambiente – dichiara la portavoce pentastellata – Parliamo dell’emergenza climatica e di tutti gli altri aspetti ad essa collegati: sociali, sanitari, economici. Parliamo dei disastri che vive non solo l’Italia, ma il mondo intero. Il grido di allarme già più volte espresso da ogni parte sociale è stato tanto forte quanto inascoltato dalla politica. Il Pianeta si sta surriscaldando rispetto ai livelli preindustriali; e questo, nel nostro Paese, e non solo, si sta traducendo in incendi devastanti, frane, esondazioni sempre più frequenti di torrenti e fiumi, inondazioni, nubifragi distruttivi, potenti trombe d’aria mai viste prima, progressiva desertificazione dei territori, proliferazione di insetti dannosi e siccità. Così milioni di persone soffrono per la carenza idrica ed il clima alterato, e aumentano le malattie a causa delle emissioni inquinanti. Gli allarmi degli scienziati sono stati numerosi, ma inascoltati dalla politica. Il primo grande allarme è stato lanciato negli anni 70 da studiosi e scienziati di 40 nazioni che si sono incontrati a Ginevra per la prima conferenza mondiale sul clima. Ma ciò nonostante, da allora nulla è stato fatto concretamente, a causa dell’inerzia politica. Si sono persi ben 40 anni di inattività in tema ambientale. Altri gravi allarmi si sono ripetuti inutilmente negli anni e non più tardi di tre settimane fa, più di undicimila scienziati di tutto il mondo, a fronte dei risultati delle ricerche effettuate, hanno sottoscritto il rapporto Worlds Scientist Warning of Climate Emergency, che
non lascia spazio a dubbi sulla gravità della situazione. Non è il tempo delle parole, ora l’urgenza è quella di agire con concretezza. Quali sono le contromisure da adottare? La scienza ci indica di
adottare con urgenza, una radicale riforma del settore energetico: passare dallo sfruttamento delle fonti fossili alla produzione di Energia da fonti rinnovabili e pulite; abbattere le emissioni
inquinanti; realizzare l’Economia sostenibile e la difesa degli ecosistemi naturali». La Senatrice del M5S nel suo intervento rimarca un’assunzione di responsabilità in capo ai legislatori, e sostiene che: «I legislatori di tutto il mondo hanno la responsabilità di agire urgentemente nelle direzioni indicate dalla scienza; direzioni recepite da movimenti di cittadini, da ragazzi e ragazze che manifestano per l’ambiente in tutto il mondo, ma non recepite affatto dalla politica!! L’Italia oggi qui si fa promotrice per la tutela climatica con il presente decreto che stiamo trasformando
in legge. Questo decreto è parte di un percorso che proseguirà con una serie di altre norme. Esso è solo l’inizio urgente. Si tratta del primo decreto legge totalmente ambientale mai realizzato; è
il primo atto normativo del Governo che inaugura il Green New Deal, la nuova consapevolezza ambientale. Ci sarà poi la manovra finanziaria con la legge tutta dedicata a normative ambientali, il cosiddetto Collegato Ambientale, e nel frattempo prosegue l’approvazione della legge Salvamare che si è arricchita diventando anche Salvafiumi e Salvalaghi dalla plastica; nonché l’approvazione della legge Cantiere Ambiente che mira a proteggere il Paese dal dissesto idrogeologico». Per quanto riguarda gli interventi previsti da questo decreto, la Senatrice del MoVimento 5 Stelle, Agnese Gallicchio, pone l’attenzione in primis su quelli volti a «migliorare la qualità dell’aria, e di conseguenza agire sulla qualità della nostra vita, incidendo soprattutto deve ce ne è più bisogno, come nei territori colpiti dalle infrazioni europee, e quindi agire anche sul piano economico, evitando ulteriori infrazioni, ovvero ulteriori multe ed esborsi. Questo decreto incentiva i Comuni con risorse mirate a sviluppare la mobilità sostenibile, l’uso di scuolabus ibridi ed elettrici, l’utilizzo di mezzi pubblici (anche realizzando corsie preferenziali a loro dedicate nel contesto urbano) e riconoscendo, tra l’altro, in centinaia di città, un Buono mobilità a chi rottama auto e motocicli inquinanti; prevede importati interventi di sostegno della riforestazione urbana e periurbana, riconoscendo il grande ruolo che gli alberi svolgono per contrastare i cambiamenti climatici. Con questo decreto prevediamo di realizzare anche un sito web unico dei dati ambientali, per garantire la trasparenza sui dati per la qualità dell’aria e dell’acqua, che saranno sempre resi disponibili dai concessionari di servizi pubblici, e consentire al cittadino di essere partecipe della condizione ambientale. Poi vogliamo rafforzare lo Stato, rendendo più incisivi e concreti i commissariamenti per le discariche abusive e per la gestione delle acque reflue; e premiare le scelte virtuose dei negozi, delle botteghe e dei mercati che predispongono un green corner per la vendita dei prodotti sfusi e alla spina, con la conseguente riduzione di plastica e imballaggi non necessari. Ricordo che gli imballaggi usa e getta nei supermercati riguardano più dell’80% dei prodotti e meno della metà delle confezioni raccolte, vengono poi riciclate e riutilizzate. Quindi sono tutti interventi che incidono sui nostri comportamenti quotidiani, che coinvolgono istituzioni, aziende, cittadini, e giovani in particolare, per realizzare quella che si può definire una cultura della quotidianità ambientale, cioè un percorso che inizia con la consapevolezza e termina con le buone pratiche, per tutelare l’ambiente». La portavoce il Senato del M5S, ha ricordato che ci sono anche tanti interventi che riguardano emendamenti positivi, che arricchiscono il decreto, per soffermarsi poi sull’importanza dell’articolo di apertura del disegno di legge in esame, di cui si parla poco:
«L’articolo 1 che accelera la presentazione da parte di tutto il governo del programma strategico nazionale di contrasto ai cambiamenti climatici e di tutela ambientale che segnerà gli interventi
economici programmatici di questo governo e di tutti quelli successivi. Quindi, avremo finalmente un panorama ampio, di lungo respiro, trainato dal tema della tutela ambientale che
va verso la ecosostenibilità. Noi del Movimento 5 Stelle siamo consapevoli che questo decreto è il primo e importante passo verso il nuovo percorso green dell’Italia. Per contrastare i cambiamenti climatici non servono discorsi, ma azioni concrete, come quelle che tende a fare il decreto in esame. Sappiamo anche che non è facile passare dagli annunci ai fatti perché è necessario agire insieme, noi forze politiche di ogni nazione. Noi, come nazione Italia, oggi facciamo la nostra parte per trasformare anche una consapevolezza imprenditoriale, nel senso che se finora l’ambiente è stato considerato un limite a causa delle difficoltà burocratiche, ora diventa un’occasione per fare sviluppo economico realizzando il cosiddetto Green New Deal, ossia l’economia basata sull’ambiente e rispettosa dell’ambiente; perché investire sull’ambiente con le tecnologie verdi crea non solo posti di lavoro, ma posti di lavoro sani, rispettosi dalla salute sul posto di lavoro. A tal fine abbiamo ascoltato e ascolteremo ancora e sempre le aziende desiderose di fare economia con l’ambiente, anzi saremo loro alleati verso questa nuova strada imprenditoriale. L’energia pulita deve essere un settore trainante per l’economia italiana. Il modello da perseguire è quello dell’economia circolare, dove nulla si spreca, dove nulla deve tornare alla natura come rifiuto inquinante, ma tutto diventa risorsa economica. Dobbiamo uscire dall’economia basata sulle fonti fossili, accompagnando quindi le aziende in questo cammino di transizione. Credo anche fermamente che noi tutti in quest’Aula, siamo convinti che è questa la strada da percorrere; è questa la strada che dobbiamo avviare perché venga poi continuata dalle future generazioni politiche. Con l’approvazione di questo decreto – conclude la Senatrice del M5S Agnese Gallicchio – diventiamo un esempio per l’Europa e per il mondo intero. Questo provvedimento mette l’Italia sulla giusta direzione, quella dei percorsi green, dell’economia circolare e della qualità dell’aria. È di certo una sfida, che però, anziché spaventarci, deve essere lo stimolo per poter dire un giorno: noi abbiamo iniziato e gli altri hanno seguito il nostro esempio».

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