AMIANTO ALL’EX MATERIT DI FERRANDINA. DE BONIS (MISTO) PRESENTA INTERROGAZIONE AL MINISTRO COSTA PER CHIEDERE IMMEDIATA BONIFICA

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“Una vera e propria bomba ecologica persiste in una vasta area della Basilicata: la contaminazione da polvere di amianto. Oltre seicento sacchi contenenti amianto allo stato friabile, il più nocivo e mortale, si trovano ancora all’interno dello stabilimento ex Materit a Ferrandina. Come mai a distanza di 20 anni dalla chiusura del sito industriale, nonostante la disponibilità di fondi destinati alla bonifica del sito, non si è ancora provveduto all’eliminazione e allo smaltimento dell’amianto?”.

Lo denuncia il senatore del gruppo Misto, Saverio De Bonis, in un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente preoccupato per la salute pubblica degli abitanti nell’area interessata.

“Il progetto preliminare di bonifica – ricorda De Bonis – stabiliva la rimozione e lo smaltimento presso idoneo impianto autorizzato di circa 120 fusti contenenti rifiuti liquidi pericolosi, lo smaltimento di numerosi “big bags”, contenenti prodotti già pronti per il conferimento in discarica, nonché il confezionamento di materie prime, quali fibre di vetro, e rifiuti speciali misti contaminati da amianto presenti all’interno del capannone. Nel corso della valutazione del progetto preliminare era stata specificatamente richiamata l’attenzione sullo stato di degrado di alcuni “big bags” contenenti amianto ed era stato pertanto ritenuto necessario mettere in sicurezza il sito e attivare un servizio di sorveglianza permanente, anche in considerazione dei ripetuti atti vandalici che da tempo interessavano l’area. La gara d’appalto per l’affidamento dei lavori è stata poi fatta, ma è stata subito invalidata con una sentenza dal Tar, perché l’azienda arrivata prima non è stata ritenuta idonea per i lavori. Successivamente, la Regione Basilicata ha aggiudicato l’appalto all’ATI Simam SpA – La Carpia Domenico Srl, la quale ha realizzato il progetto di bonifica che è stato inviato, da più di un anno, al Ministero dell’ambiente. Nonostante ci siano stati solleciti, non è stato avviato ancora nessun iter per l’approvazione del progetto”.

“Considerato che in questi anni molti cittadini sono stati colpiti da tumore, causato proprio dall’amianto, chiedo al ministro Costa di mettere la parola fine a questa triste e annosa vicenda italiana, mettendo in atto tutte le misure necessarie affinché sia subito avviata la bonifica dei luoghi e sia finalmente garantita la salute pubblica degli abitanti dell’area interessata”.

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