CIA LUCANA A DIREZIONE NAZIONALE, AVANTI CON IL PROGETTO “IL PAESE CHE VOGLIAMO”

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Una sintonia tra il mondo agricolo e la Ministra per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova per riportare l’agricoltura al centro dell’agenda politica. E’ quanto emerso durante la riunione della Direzione nazionale della Cia-Agricoltori alla quale ha partecipato la delegazione lucana dei componenti l’organismo nazionale.  Molti i temi toccati da parte della Ministra per il progetto di Cia “Il Paese che Vogliamo” e per le aree interne, tema su cui Bellanova ha dichiarato di essere in campo da sempre “nella lotta all’abbandono, a tutela dell’ambiente, del paesaggio, del tessuto sociale, vero futuro dell’Italia”.

E’ arrivato alla Ministra dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino l’apprezzamento delle azioni contenute in manovra economica come le agevolazioni fiscali a sostegno del lavoro agricolo, scongiurando l’aumento dell’IVA e del carburante agricolo, che per Scanavino, “necessita ora di un ulteriore step: gli incentivi per la sostituzione dei mezzi agricoli obsoleti”. In particolare, utili ai giovani che, più di tutti, “chiedono nuova spinta per un’agricoltura più innovativa, connessa e competitiva”. Sintonia tra Scanavino e Bellanova anche su tavoli di filiera ”più concreti”. 

Per la delegazione lucana della Cia i distretti rurali sono una grande opportunità per il Sud rilanciando le proposte dei Distretti del cibo e dei contratti di distretti rivedendo ed aggiornando funzioni e compiti di quelli esistenti. In Basilicata sono quattro: Distretto di qualità agroalimentare del Metapontino; distretto agroindustriale del Vulture ;  distretto rurale montagna materana; sistema agroalimentare Pollino/Lagonegrese . A questi si aggiunge il costituendo distretto agrorurale ambientale del Basilicata nord occidentale. La Cia insiste per l’approvazione di una nuova legge sui bio-distretti, le disposizioni sui distretti del cibo e sottolinea il legame identitario delle produzioni agroalimentari con i territori di origine e la salubrità dei luoghi come fattore di qualità e sicurezza alimentare. Tutto questo anche in previsioni del nuovo ciclo di programmazione comunitaria 2021-27.  Le aree interne – è stato sostenuto – non stanno vivendo un momento facile in tutto il Sud. Per questo i distretti del cibo e i distretti rurali sono importanti perché vanno verso la direzione della cooperazione e dell’integrazione tra le varie forze che vivono il tessuto sociale ed economico di questi territori. 

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