Gravina in Puglia: Affidata la gestione dei servizi integrati del Museo Civico

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Sarà la società cooperativa Laetitia – con sede legale a Poggiorsini e sede operativa anche a Gravina – a curare fino al 2023 la gestione del Museo Civico archeologico di piazza Benedetto XIII e dell’area archeologica del Padre Eterno. L’affidamento è stato formalizzato in esito a pubblica manifestazione d’interesse avviata lo scorso Febbraio: la coop aggiudicataria procederà a pulitura, schedatura, trasporto, eventuale restauro ed allestimento museale del materiale archeologico in deposito presso le sedi della Soprintendenza. A questo si aggiungeranno, in un’ottica di gestione integrata, l’apertura e chiusura dei locali, le attività di custodia e controllo, biglietteria e prenotazione visite ed eventi, l’accoglienza del pubblico, l’organizzazione di corsi post universitari, attività didattiche e laboratoriali. Nel pacchetto figurano anche iniziative di comunicazione e la gestione, manutenzione e allestimento finalizzato alla fruizione del parco archeologico del Padre Eterno, oltre che la pulizia, manutenzione e fruibilità dello stesso. Dice al riguardo il sindaco Alesio Valente: «Abbiamo definito un percorso che consentirà di valorizzare il ricco patrimonio archeologico, creando occupazione e favorendo la fruizione di reperti carichi di storia, per troppo tempo colpevolmente relegati negli scantinati».

Per favorire la riuscita dell’iniziativa, che punta ad assegnare a Gravina un ruolo di primo piano nel panorama museale archeologico pugliese, Palazzo di Città ha scelto di sostenere finanziariamente il cammino del gestore unico, attraverso un contributo una tantum di poco meno di 70.000 euro – a titolo di start up per le spese legate all’allestimento delle sale del Museo Civico e di un rimborso spese annuo di 12.000 euro, che andranno a sommarsi alla facoltà di godere dei ricavi derivanti dalla gestione ed esercizio dei servizi prestati. Insomma, una nuova, importante tappa del cammino di valorizzazione del patrimonio archeo-culturale gravinese. «Si tratta – conferma il primo cittadino – di un ulteriore passo avanti lungo la strada intrapresa sin dal 2012: all’epoca avevamo siti in larga parte chiusi o abbandonati. Con una programmazione sostenuta da fondi di matrice europea, siamo riusciti anzitutto a procedere al loro recupero ed adeguamento strutturale, come avvenuto proprio col Museo. Quindi li abbiamo restituiti a nuova vita, rendendoli idonei ad ospitare mostre ed esposizioni. Adesso, dopo una fase di fruttuosa concertazione con la Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia, saremo finalmente in grado di garantire una casa degna di tal nome a quanto venuto alla luce nel corso di diverse campagne di scavo».

La concessione in favore del soggetto gestore avrà una durata di 4 anni. Già nei prossimi giorni l’inizio delle attività.

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