Abbattute del 100% le liste di attesa delle prestazioni. Funziona il modello “San Carlo”: monitoraggio e blocco dell’intramoenia  

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Raggiunto l’obiettivo in meno di 100 giorni dalla prima rilevazione di aprile, grazie al corposo programma di contenimento delle liste di attesa e allo stop all’esercizio della libera professione intramuraria, messo a punto dal Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza, Dottor Massimo Barresi, in linea con le direttive del Ministero della Salute

Potenza 3 luglio 2019 – Le liste di attesa per le prestazioni erogate al San Carlo di Potenza sono state completamente abbattute. In meno di 100 giorni, il 100% delle prestazioni nel mirino del Piano nazionale per il governo delle liste di attesa (PNGLA) 2019-2021 è rientrato nei tempi previsti.   “Impegno, determinazione, grande lavoro di squadra, scelte coraggiose, e infine, come extrema ratio, anche il blocco dell’attività intramoenia”: è il modello “San Carlo” messo a punto dal Direttore dell’Azienda Ospedaliera Regionale di Potenza, dr. Massimo Barresi, che sta dando i primi concreti risultati.

“E non certo ‘sarebbe bastato un semplice recall delle prestazioni ambulatoriali’, come sottolineato da alcune organizzazioni sindacali nazionali di categoria. Per raggiungere tali risultati  – ha nuovamente ribadito il dr. Barresi – c’è voluta un’intensa e proficua attività di monitoraggio con incontri, verifiche e controlli e in aggiunta lo stop dell’Alpi (Attività libero professionale intramuraria) per quelle Unità Operative di alcune branche specialistiche non in linea con i tempi di attesa massimi dettati dal nuovo Piano nazionale per il governo delle liste di attesa 2019-2021 varato dal Ministero della Salute“.

“I monitoraggi messi a punto e validati dall’Ufficio Prestazioni ambulatoriali della Direzione Sanitaria e le conseguenti azioni che hanno portato a un notevole recupero dei tempi di attesa su numerose Unità Operative – ha aggiunto il Direttore Generale – sono stati frutto della forte condivisione e partecipata adesione della classe medica al processo di riorganizzazione dell’offerta di prestazioni a tutela del principio di equo accesso alle cure da parte degli utenti regionali ed extra regionali con progressivi effetti prevedibili positivi anche sulla mobilità passiva”.

Sulle prestazioni erogate dall’Azienda che sforavano i tempi di attesa fissati dal PNGLA 2019-2021, si è registrato un abbattimento delle liste d’attesa del 100%. Meno di un mese fa, al 3 giugno 2019, si attestavano al 70%. In dettaglio, ecco la situazione sui 5 presidi monitorati:

Al Presidio Ospedaliero San Carlo di Potenza, al 29 giugno 2019 tutti e 30 gli ambulatori monitorati sono risultati nei tempi (100%); al 3 giugno 2019 erano nei tempi 21 (70%); all’11 aprile 2019, erano nei tempi 11 (37%).

Al Presidio Ospedaliero di Pescopagano, al 29 giugno 2019 su 3 ambulatori monitorati, 2 sono risultati nei tempi (67%), stessa situazione rispetto al 3 giugno 2019. All’11 aprile 2019 su 3 ambulatori monitorati, solo 1 era nei tempi (33%).

Al Presidio Ospedaliero di Melfi, al 29 giugno 2019 su 9 ambulatori monitorati, 5 sono risultati nei tempi (56%); al 3 giugno 2019 su 9 ambulatori monitorati, 7 risultati nei tempi (78%); all’11 aprile 2019, solo 3 erano nei tempi (33%).

Al Presidio Ospedaliero di Lagonegro, al 29 giugno 2019 su 12 ambulatori monitorati, 8 risultati nei tempi (67%); al 3 giugno 2019 su 12 ambulatori monitorati, 5 risultati nei tempi (42%); all’11 aprile 2019,  erano nei tempi 4 (33%).

Al Presidio Ospedaliero di Villa d’Agri, al 29 giugno 2019 su 9 ambulatori monitorati, 7 risultati nei tempi (78%); al 3 giugno 2019 su 9 ambulatori monitorati, 4 risultati nei tempi (44%); all’11 aprile 2019,  erano nei tempi 3 (33%).

Complessivamente, invece, su tutte le prestazioni erogate dall’AOR San Carlo e dai suoi presidi (comprensive quindi sia di quelle monitorate da PNGLA, sia di quelle non rientranti nei controlli ministeriali), che sforavano i tempi di attesa fissati, si è registrato al 29 giugno 2019 un abbattimento pari al 64 per cento a fronte di un 47 per cento all’avvio di aprile dei monitoraggi.

Quindi, anche il complesso delle prestazioni ha registrato un netto miglioramento in tutta l’Azienda. In particolare, procede il trend positivo a Potenza, dove al 29 giugno 2019 sono stati monitorati 45 ambulatori, 29 dei quali sono risultati nei tempi per una percentuale del 64%.

Bene anche Villa d’Agri (83%), Lagonegro (67%) e Pescopagano (67%). Qualche criticità permane ancora sul presidio di Melfi (46%).

Un miglioramento delle performance aziendali che si traduce anche nello sblocco dell’intramoenia per alcune unità operative che avevano sforato i tempi di attesa massimi individuati dalla Regione e che in seguito alla rimodulazione voluta dalla Direzione generale anche alla luce del Piano nazionale per il governo delle liste di attesa, sono rientrate nelle linee fissate dal Ministero della Salute. In particolare, per il “San Carlo” di Potenza si tratta di cardiologia, endoscopia digestiva, ostetricia e ginecologia e radiologia. Permane, invece, il blocco per chirurgia, ematologia e neurochirurgia e scatta lo stop all’intramoenia anche per reumatologia e urologia.

Questa la situazione dei Presidi: a Melfi scatta lo stop per cardiologia, endoscopia digestiva e radiologia. A Villa d’Agri rientrano endoscopia digestiva, chirurgia e medicina mentre rimangono bloccate ginecologia e ortopedia. A Lagonegro rimane il blocco per chirurgia ed endoscopia, mentre vengono sbloccate pneumologia, ortopedia e urologia. A Pescopagano c’è ancora lo stop per radiologia.

 “Siamo soddisfatti e fortemente orientati ad andare avanti – ha detto il Dg Barresi -. Il modello San Carlo funziona, ma un decisivo miglioramento delle performance passa ora solo attraverso il completamento del percorso di integrazione con le aziende territoriali.  Per evitare che i risultati fin qui ottenuti dal San Carlo possano essere vanificati si impone un’analoga attività di contenimento delle liste di attesa  da parte delle altre aziende sanitarie regionali. Il rischio andando avanti è che la migliore accessibilità al ‘San Carlo’ possa incrementare l’utenza proveniente da altre aziende in cui i tempi di attesa risultano più lunghi vanificando gli sforzi messi in campo”.

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