Ambiente: Il Report dei Comuni Ricicloni, Basilicata in crescita i Comuni Rifiuti Free

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Trenta in più rispetto allo scorso anno. I Comuni Rifiuti Free, dove ogni cittadino produce al massimo 75 chili di secco residuo all’anno, sono ben 547 (505 nel precedente rapporto), grazie soprattutto alla crescita in Trentino Alto Adige (+25), Emilia Romagna (+11), Veneto (+10, che si conferma la regione con il numero più elevato di Comuni rifiuti free) e Piemonte (+10). L’area del Nord-Est si conferma come la più virtuosa (con 294 Comuni Rifiuti Free su 547 totali) grazie a un sistema di raccolta e gestione efficace basato, nella maggior parte dei casi, su sistemi consortili, raccolta porta a porta e tariffazione puntuale.

Il 77% dei comuni Rifiuti Free (pari a 421) si trova al Nord, l’8% (pari a 42) al Centro e il 15% (84) al Sud, confermando una situazione abbastanza stabile e senza variazioni significative soprattutto nelle regioni del centro-sud Italia.

Questi i numeri principali di Comuni Ricicloni 2019, l’indagine presentata a Roma, a conclusione della seconda giornata dell’EcoForum sull’Economia circolare dei rifiuti, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club.

Nel complesso in Italia la produzione dei rifiuti rimane ancora alta, con 487 kg/ab/anno e se la raccolta differenziata intercetta, mediamente a livello nazionale, oltre la metà dei rifiuti prodotti con il 55,5% (dato ISPRA 2017), si registra ancora un forte divario tra Nord (66%), Sud (42%) e Centro Italia (52%). Ai primi posti per la raccolta differenziata troviamo il Veneto (74%), il Trentino Alto Adige (72%), la Lombardia (70%) e il Friuli Venezia Giulia (65,5%). Rovesciando la classifica troviamo invece CalabriaPuglia al 40%, il Molise al 31% e la Sicilia in coda col 22%, mentre la Basilicata si attesta su percentuali vicine al 50%.

Per quanto riguarda i comuni rifiuti free la Basilicata è in crescita con 14 comuni (tra quelli che hanno inviato volontariamente il questionario dei dati di produzione dei rifiuti) per un totale di 28.942 abitanti serviti, a testimonianza del fatto che, anche nella nostra regione, dove esistono politiche di buona gestione dei rifiuti si possono raggiungere risultati estremamente soddisfacenti.

Due i vincitori assoluti. Primo nella categoria comuni sotto i 5.000 abitanti il comune di Tramutola che vantauna produzione di soli 22,4 Kg/ab/anno di secco residuo prodotto ed una percentuale di raccolta differenziata pari all’88,7%.In classifica anche i Comuni di Sarconi, Vietri di Potenza, Filiano, Montemurro, Cersosimo, Banzi, San Chirico Nuovo, Maschito, Castelsaraceno, Montemilone, Fardella, Forenza. Per la categoria comuni tra i 5.000 ed i 15.000 abitanti premiato invece il comune di

Muro Lucano che si attesta al 75,1 % di raccolta differenziata con una produzione di 55,3 Kg/ab/anno di secco residuo.

Al Comune di Potenza il premio “Best Practice 2018”, speciale riconoscimento assegnato dal CONAI che premia le realtà che maggiormente si sono distinte nella raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio grazie anche alla collaborazione di CONAI. A partire dal mese di gennaio fino al mese didicembre del 2018 la percentuale si è attestata intorno al 63% di RD con punte max del 67%.Il primo dato ufficiale del mese di gennaio del 2019 vede il Comune di Potenza con una percentuale superioreal 65% di raccolta differenziata: 66,04%. Al capoluogo lucano anche il premio “Raccolta imballaggio in acciaio” conferito dal consorzio Ricrea.

La raccolta differenziata non è che il primo passo propedeutico, ma non sufficiente, per superare i vecchi sistemi di smaltimento. Gestione efficace e ben organizzata, raccolta porta a porta, politiche di prevenzione, tariffazione adeguata per disincentivare la produzione dei rifiuti e aumentare la qualità dei diversi materiali raccolti, sono gli ingredienti fondamentali. Ma perché gli sforzi, l’impegno e gli importanti risultati dei Comuni Rifiuti Free siano ripagati, occorre lavorare altrettanto alacremente sulla chiusura del ciclo, sul riciclo e sull’utilizzo della materia prima seconda che ne deriva”.

 Serve una normativa a supporto della rivoluzione circolare. Occorre definire subito i criteri end of waste per rimettere in circolo la materia prima seconda e attuare le norme già esistenti, come ad esempio quanto previsto dalla normativa sul GPP (Green Public Procurement), i cui obblighi sono spesso disattesi. La vera sfida consiste nel creare una rete virtuosa che dalla produzione arrivi fino al recupero di materia e alla restituzione della materia prima seconda. In questo ciclo le Amministrazioni comunali, regionali e centrali hanno un ruolo importantissimo, come testimonia questo rapporto, indicando le tante esperienze positive che possono fare sempre più da traino in un percorso ancora lungo ma ormai ben delineato”.

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