Alternanza scuola lavoro, i ragazzi scoprono la bellezza della biodiversità agricola lucana

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L’Istituto Professionale per l’Agricoltura “ G.Fortunato “ di Lagopesole  ha promosso, in collaborazione con la Provincia di Potenza e l’ALSIA, un percorso formativo per “Il recupero e la valorizzazione della biodiversità attraverso il riuso digitale delle fonti documentarie e iconografiche delle istituzioni culturali della Provincia di Potenza e le piattaforme Wikimedia”. A conclusione di tale percorso il giorno 5 Giugno 2019 dalle 9.30  si terrà, presso il cineteatro  Pasolini di Lagopesole, la presentazione dei lavori svolti dai ragazzi.

Gli studenti della classe terza A dell’IPASR,con la consulenza della Biblioteca provinciale di Potenza e dell’ALSIA, hanno redatto un lavoro di raffronto sulla documentazione storica sulla biodiversità agricola custodita presso la Biblioteca provinciale di Potenza e il Museo Provinciale di Potenza e quanto ritrovato nelle campagne lucane da parte dell’ALSIA.

Il risultato di questa ricerca studio è confluito in un repertorio delle risorse genetiche lucane, realizzato dagli studenti sotto la guida dei docenti e dei funzionari dell’ALSIA e del Polo delle Arti e della Cultura.

La documentazione storica raccolta presso la Biblioteca Provinciale di Potenza e il Museo Provinciale di Potenza è stata digitalizzata e caricata online su Internet Archive (la più grande biblioteca digitale del mondo).

Questa attività svolta nel corrente anno scolastico 2018/2019 è stata realizzata, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavora, in un percorso formativo dal titolo “Il recupero e la valorizzazione della biodiversità attraverso il riuso digitale delle fonti documentarie e iconografiche delle istituzioni culturali della Provincia di Potenza e le piattaforme Wikimedia”, che   prevede un’introduzione generale ai servizi bibliotecari, ai servizi museali, alla biodiversità e alle piattaforme Wikimedia e la redazione collaborativa da parte degli studenti di contenuti originali relativi alla biodiversità delle colture e degli allevamenti, sulla base delle fonti documentarie e iconografiche conservate presso le istituzioni culturali della Provincia di Potenza.

L’indagine storica ha condotto all’acquisizione di fonti, documenti e informazioni in grado di stabilire l’autenticità di una determinata risorsa genetica e la sua presenza nel territorio lucano. Questa ricognizione è coerente con la mission delle scuole agrarie, che è anche quella di fornire agli studenti occasioni di formazione in tema di biodiversità, nel quadro di un’azione più ampia per la salvaguardia degli ecosistemi.

Si tratta, insomma, di una panoramica di un certo interesse, in cui trova risalto la intensificazione della produzione e la specializzazione agricola avvenute dal dopoguerra ad oggi sono le principali cause della scomparsa di migliaia di varietà di colture ad uso alimentare.

Si pensi, ad esempio, che delle 3.600 varietà di fagioli esistenti se ne consumano 4 o 5, e tutte le altre stanno scomparendo. Nel caso del frumento ogni regione italiana aveva fino ad alcuni decenni fa le sue varietà; oggi solo alcune tipologie vengono coltivate a livello mondiale.

Il 90% dei nostri alimenti deriva da 30 specie vegetali e da 11 specie animali, di cui quelli domestici sono rappresentati da 7 specie di mammiferi (asini, bufali, capre, cavalli, suini e pecore) e 4 specie aviarie (polli, anatre, oche e tacchini).

In Basilicata tra le colture da pieno campo nei primi del 900’, la più importante era il frumento  sia duro che tenero, e i biotopi più citati, nelle pubblicazioni dell’epoca è la Saragolla, il Marzullo, la Riccio, le Caroselle, il Grano Ricco, mentre tra le piante perenni (viti, ulivi, alberi da frutta) la Zagarese, il Colatammurro, la Santasofia, la Romanella, la Cornacchiola, la Cafona.

Quella caricata online su Internet Archive è, in sostanza, una panoramica sostanzialmente del paesaggio delle contrade rurali della Basilicata rappresentata attraverso piante e animali testimonia un ben determinato e localizzato periodo storico.

E’ fuori di dubbio, comunque, che gli alunni e le alunne che hanno realizzato il catalogo sulla biodiversità agricola lucana hanno avuto la possibilità di approfondire specifici periodi storici dell’agricoltura regionale, quali quello degli anni Trenta relativo alle Cattedre Ambulanti in Agricoltura, o quello dell’immediato dopoguerra con la rivoluzione verde.

Nell’insieme, si può dire che questo condotto nell’ambito del programma ministeriale scuolalavoro, costituisce un opera meritoria che traccia una breve ma interessante panoramica sull’agricoltura lucana degli anni Trenta del secolo scorso ad oggi.

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