Torneo finale di “A scuola con gli scacchi #Unicef “nella scuola primaria di San Cataldo.

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Tattica, intelligenza, rispetto dell’avversario.Gli scacchi “Un gioco che fa crescere”

Maria Grazia Tomasulo con il vincitore.

Quando arrivo nella scuola primaria di San Cataldo come presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza alle 14,30 di venerdì 31 maggio, tutta la scuola è in gran fermento. Tante mamme aiutano la maestra Maria Grazia Tomasulo, che ha fortemente voluto portare avanti, con più di cinquanta alunni della scuola primaria, il progetto Unicef “ A scuola con gli scacchi”.

Con loro il maestro, presidente dell’Accademia Scacchi di Potenza, Luigi Maria Caggiano, che ha formato alunni e docenti e che trovo alle prese con il suo computer e stampante per preparare il torneo. Ha accanto tre grosse borse blu piene di scacchiere, scacchi e orologi doppi per misurare il tempo di gioco di ciascun giocatore.

Lungo il corridoio e nell’ingresso si dispongono 21 tavoli. Le mamme li ricoprono con una carta crespa verde e subito dopo si dispongono le scacchiere e i trentadue pezzi, 16 bianchi e 16 neri. Un tavolo tondo è pronto ad accogliere i più piccoli che con la maestra giocheranno a carte.

Le mamme hanno preparato un tavolo per ristorare i giocatori tra una partita e l’altra con bevande e una deliziosa macedonia di fragole fresche. Tutti i giocatori indossano magliette bianche e ansiosi si dispongono nell’aula per ascoltare gli accoppiamenti della prima partita. Con loro le maestre Raffaella Pascale, Maria Domenica Sabato, Alessandra Pardo, Lucia Beatrice Bove, Tina Barbera e il maestro Domenico Carriero.

Il primo nome estratto ha i bianchi e le coppie si formano e prendono posto ai tavoli numerati. Massima silenzio e concentrazione. I genitori si dispongono in piedi lungo il corridoio e osservano, alcuni filmano. I giocatori si sfidano. Solo il braccio alzato può chiedere l’intervento del giudice unico Luigi che, instancabile durante le quattro partite, fa la spola fra i giocatori.

Luigi Maria Caggiano con i finalisti in festa.

Cerco, come posso di dargli una mano. Ma non so giocare  e offro un aiuto molto scarso. Ho preparato il tavolo azzurro con i gadget dell’Unicef e, tra una partita e l’altra, generosi i genitori si avvicinano e contribuiscono per l’acquisto di una valigia con penne, quaderni, colori per i maestri di strada della Siria, che la campagna #TuttiAscuolaUnicef sostiene.

Le quattro partite si susseguono e per i primi quindici classificati le mamme e le maestre preparano le medaglie ricordo. La dirigente scolastica Viviana Mangano, il sindaco Leonardo Sabato e la moglie,particolarmente interessati perchè il loro figlio è impegnato nel gioco,la vicesindaca Angela Carlucci, con discrezione, seguono la gara.

Pronti per giocare.

Al termine della quarta partita, il computer nel quale tutti i risultati sono stati inseriti, proclama i primi quindici classificati. I vincitori ricevono gli applausi di tutti i compagni e una  medaglia che mostrano orgogliosi

Gli scacchi sono un gioco, un linguaggio universale e uno sport che tutti possono praticare divertendosi. Il gioco degli scacchi è uno strumento educativo efficace per i suoi aspetti metacognitivi, cognitivi, affettivi, relazionali, etici e sociali. Gli scacchi migliorano le capacità attentive e di concentrazione, implementando le abilità metacognitive e mentalistiche, con buone ripercussioni anche sullo sviluppo emotivo, etico e sociale, soprattutto rispetto alle relazioni tra pari.

” L’Unicef crede che lsport è uno strumento per insegnare ai più giovani i valori della solidarietà e della collaborazione, del rispetto e della reciprocità, per costruire insieme società più civili e contribuire a crescere adulti più consapevoli.

Il pomeriggio di sano divertimento a San Cataldo ha dimostrato tutto questo. Arrivederci al prossimo anno scolastico con “ A scuola con gli scacchi#Unicef.

Mario Coviello

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