L’Uci annuncia di voler ricorrere al Consiglio di Stato

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Riceviamo e pubblichiamo Le puntualizzazioni di Nicola Manfredelli sulle affermazioni dell’ex Assessore.

“Neanche adesso che non è più Assessore all’Agricoltura, il consigliere regionale Luca Braia, perde l’occasione per dimostrare che il suo mandato è stato svolto all’insegna della partigianeria e del clientelismo. Le sue manifestazioni di giubilo sull’esito del ricorso al Tar sulla graduatoria del Bando Leader che, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, non consente, per adesso, di conseguire al Partenariato dell’UCI il traguardo del primo posto in graduatoria, suonano proprio come una conferma – secondo il responsabile dell’organizzazione, Nicola Manfredelli – dei dubbi e delle critiche espresse su una vicenda che come la giri giri, rimane uno dei peggiori esempi di quella brutta politica, notoriamente identificata con il sistema di potere dell’accoppiata Pittella-Braia, cui la popolazione ha detto basta nell’ultima tornata elettorale.

Con le sue dichiarazioni dal tono minaccioso vendicativo, laddove si afferma che “…siamo solo all’inizio…”, il consigliere Braia ribadisce, nella sostanza, tra l’altro con argomentazioni improprie ed inesatte, un pregiudizio di posizione verso il partenariato rappresentato dall’UCI Basilicata, prendendo strumentalmente a riferimento la recente sentenza del Tar, che accoglie solo parzialmente il ricorso presentato senza entrare, tuttavia, nel merito della parte riguardante il comportamento degli Uffici regionali nell’attribuire alcuni punteggi sulla base di valutazioni discrezionali, in ordine a particolari capitoli dei progetti presentati.

Indipendentemente dalle questioni specifiche sottoposte alla valutazione degli organi di giustizia amministrativa, nulla può in ogni caso attenuare la gravità del comportamento dell’Assessorato guidato da Braia, teso a perseguire un esito che, a più riprese, sulla base di valutazioni e decisioni alquanto sorprendenti e contradditorie, è apparso predeterminato e censurabile, rispetto a una condotta pubblica irreprensibile e trasparente.

Non sfuggono, in particolare, atteggiamenti, determinazioni e orientamenti, inammissibili nella gestione di un Bando pubblico, come ad esempio:

  • Il diniego dell’Accesso agli Atti sulla documentazione della Commissione di valutazione;
  • La favorevole contemplazione di un unico cartello monopolistico lesivo del principio della libera concorrenza;
  • La non accettazione, da parte della Regione, come sarebbe stato logica in una contesa tra concorrenti privati, della prima sentenza del Tar Basilicata favorevole all’UCI Basilicata, con il conseguente ricorso al Consiglio di Stato della Regione Basilicata unitamente al partenariato concorrente;
  • La riformulazione della graduatoria a più riprese, sempre con il risultato di riportare il partenariato UCI Basilicata in seconda posizione; eclatante il caso del “ravvedimento” da 1,56 a 0,67 del punteggio riconosciuto all’Uci sul tematismo aggiuntivo, con una riduzione “a piacere” di 0,89 punti, curiosamente corrispondenti esattamente a quelli obbligati a revocare al partenariato Basento Camastra, con sentenza del Consiglio di Stato;
  • La “sanatoria” di requisiti previsti, anche attraverso proroghe e provvedimenti sulle date di scadenza e sulla presenza di soggetti amministrativamente non affidabili, che avrebbe dovuto comportare la non ammissione delle candidature;

Si tratta di elementi di una certa rilevanza che suggeriscono al capofila UCI Basilicata di ricorrere, a sua volta, al Consiglio di Stato, per chiedere in secondo grado di giudizio una valutazione di merito di tutti i provvedimenti e le determinazioni inerenti il Bando Misura 19 Leader.

E’ sorprendente, invece, il fatto che il consigliere Braia si sia affrettato a cercare di normalizzare secondo la sua particolare visione, perfino dei diritti riconosciuti dalla legge, l’attuazione del programma Leader del PSR 2014-2019. E’ grave, infatti, che un ex Assessore possa ritenere “definitiva e inappellabile” una sentenza del Tar, dopo che esso stesso ha utilizzato, in senso avverso, lo strumento del ricorso previsto dalla legge. Evidentemente, nella foga del tifo per il gol segnato dalla sua squadra, al rappresentante politico è sfuggito che nessun allenatore può imporre la fine della partita al momento considerato più conveniente senza rispettare quanto previsto dai regolamenti normativi.

Infine, è da sottolineare, che la sollecitazione del Consigliere Braia a “dare immediata attuazione al Gal e sbloccare i fondi per i Comuni”, non può essere intesa come una semplicistica indicazione alla nuova Giunta regionale a dare attuazione a quanto, dalla precedente Amministrazione, precostituito. L’UCI Basilicata fa presente, infatti che, sia nell’area del Potentino-Melandro che in altri territori Leader interessati da procedure di contenzioso, risultano ampiamente scaduti i termini perentori entro i quali dovevano essere avviate le attività da parte dei soggetti selezionati dalla Regione e che, nell’assunzione delle responsabilità da parte degli Uffici del Dipartimento, dovranno essere attentamente valutate le eventuali determinazioni a procedere in difformità dalle procedure e dalle prescrizioni previste dal Bando pubblico sull’attuazione della Misura 19 – Leader del PSR 2014-2020 della Regione Basilicata.

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