Matera, spettacolo teatrale “Barbie Time”. Identità di genere: percorso di accettazione da parte dei genitori

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Matera ha il piacere di ospitare la terza tappa del tour – dopo Roma e Foggia – dello spettacolo teatrale “Barbie Time”, il 17 maggio, alle 20:30 in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia e il 18 maggio, alle 10.30, al teatro “Il Piccolo”, in via XX Settembre, 14. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Agedo Matera (Associazione di genitori parenti ed amici di persone omosessuali) in collaborazione con l’Associazione RiSvolta, i colori dei diritti.

Lo spettacolo, scritto da Guido Del Vento (regista) e Alessandro Di Marco, ha riscosso un grande successo al suo debutto nello storico Teatro Tordinona di Roma, molto apprezzato anche dalla critica. Il tema principale è l’identità di genere e come l’omosessualità è affrontata in famiglia.  Sulla scena la protagonista è Stella, nata Gerardo, contornata dai tratti dei personaggi vicini alla sua vita presente e passata. 

L’omosessualità è il tratto distintivo di questo spettacolo ma è pennellato da sfaccettature diverse dalla solita difficoltà di un figlio di fare coming out alla famiglia e del solito lavoro di accettazione che un omosessuale deve compiere per piacere alla società e all’ambiente in cui vive, tipo la scuola. “Temi anche questi su cui riflettere – dichiara il regista Guido Del Vento – anche se quando si parla di omosessualità non viene mai descritto il percorso che devono affrontare invece le famiglie: un percorso di accettazione non facile. I genitori, magari, hanno creduto e immaginato un figlio diverso, invece, si trovano a scoprire che il proprio figlio è “altro”, un altro non sbagliato ma differente da quello pensato. Dunque, la mente dei genitori deve demolire un’idea del proprio figlio e accettare un figlio per quello che è”.

La famiglia è centrale nella vita di ognuno di noi e Guido, nello spettacolo, mette in risalto la figura genitoriale in quanto tale aldilà del caso specifico del rapporto tra il padre e il figlio transessuale “un po’ il tentativo di esorcizzarli – continua il regista – e vederli semplicemente non come delle figure che non devono mai sbagliare nei confronti dei propri figli ma delle persone che fanno ciò che possono”. Una lente a 360° sul comportamento dei genitori che spesso i figli giudicano.

La sinossi. Nel camerino di uno strip bar, una sera come le altre, Stella e Gloria si preparano per il loro solito show, incalzate da Tantarobba. Azioni consuete, di sempre. Uno strato di cipria, glitter come se non ci fosse un domani, un rossetto spavaldo e aggressivo. Ballano ridono e litigano, Gloria e Stella, amiche di una vita, amiche da sempre. Amiche da quando Stella si chiamava ancora Gerardo e combatteva con i suoi genitori affinché la riconoscessero per quella che era. Una lettera inaspettata da parte della famiglia porta Stella a ripercorrere con la memoria i momenti salienti della sua vita passata e i disperati tentativi di farsi accettare, che prendono corpo sulla scena dietro un velo di ricordo e di rabbia, di commozione, nostalgia e ferocia. 

La lettera contiene un invito, un tentativo di riconciliazione, forse, al quale Stella sembra non voler cedere. Ma Gloria e Tantarobba la convinceranno ad accettare quella mano tesa che viene dal passato. In un finale inaspettato, tutti i personaggi di questa storia, semplice ma a modo suo straordinaria, saranno costretti a fare i conti con il compiersi irrimediabile del Tempo, implacabile divoratore di occasioni propizie e attimi fuggenti. 

Uno spettacolo ironico e toccante per riflettere sulla diversità, l’accettazione dell’altro, gli affetti famigliari.  “La caratteristica di questo spettacolo – conclude Guido – è un lavoro verso la verità. Non abbiamo voluto creare un cliché ma concentrarci sui personaggi che hanno delle reazioni di scena molto veri e reali rispetto la situazione. Ed è uno spettacolo, a mio parere, importante perché mette in risalto le dinamiche genitori figli che sono spesso unidirezionali ossia si prende sempre in considerazione l’aspetto figlio e non quello genitore”.

Il cast è formato da: Antonio De Stefano (Stella), Giorgia Berti (Gloria), Barbara Bricca (Tantarobba), Martina Montini (mamma Margherita), Sarah Nicolucci (zia Imma), Armando Quaranta (papà Salvatore), Anna Sannolla (make-up), Nicola Civinini (scene e costumi), Gabriele Planamente (aiuto regia), Marcella Cistola e Simona Casadei (foto di scena), Sirio Lupaioli (light design).

Nella compagnia un attore di origini lucane Antonio De Stefano, 32 anni, nato a Sapri ma vissuto a Lauria. All’età di 19 anni si è trasferito a Roma e ha frequentato il Centro di formazione e allenamento alle arti sceniche “Acting Creazione Ricerca”. Nel 2013 è stato tra i soci fondatori della “C.N.T. Compagnia Nuovo Teatro”, diretta dall’attrice, regista e drammaturga Patrizia Schiavo, con la quale ha aperto nel 2016 il nuovo spazio teatrale Teatrocittà, ad oggi attivo. Dal 2014 al 2018 ha collaborato con la “Compagnia Teatro A”, fondata da Arnaldo Ninchi e attualmente diretta dalla regista russa Valeria Freiberg. Ha lavorato sia nel cinema che nel teatro collaborando con Piermaria Cecchini, Christian Angeli, Alberto Gelpi, Estefania Lochtenberg, Gigi Proietti, Lucilla Lupaioli, Alessandro Di Marco, Luca Trezza.

Per acquistare il biglietto consultare il sito web  https://www.barbietime.online/barbie-time e la pagina Facebook https://www.facebook.com/barbietimeteatro/.

La prossima data è il 19 Maggio alle 21:00 al Teatro Alfa, via Casalborgone 16, Torino.

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