Geologi di Basilicata: utilizzo responsabile e sostenibile della risorsa idrica

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Al pari dell’oro nero l’acqua è diventata una risorsa sempre più preziosa e assolutamente strategica al punto da guadagnarsi l’appellativo di “Oro Blu”.
“Per salvaguardare questa ricchezza – afferma Gerardo Colangelo, Presidente dell’Ordine dei Geologi di Basilicata – servono lungimiranza, sensibilità e una sana gestione”. In vista delle future sfide per la salvaguardia e la valorizzazione dell’acqua, “il ruolo del geologo rimane fondamentale, perché rappresenta il professionista competente per la ricerca delle risorse idriche e per il loro sfruttamento sostenibile. Bisogna avviare una seria programmazione per lo studio e il monitoraggio delle acque sotterranee, finalizzato anche all’individuazione delle aree di salvaguardia. Gli acquiferi forniscono alle comunità del nostro Paese un’altissima percentuale di acqua destinata al consumo umano ed una percentuale elevata di quella utilizzata dall’agricoltura e dall’industria; tutte le previsioni indicano che le acque sotterranee acquisteranno una importanza sempre maggiore nell’economia generale del sistema. Esse sono soggette a processi di depauperamento (siccità, uso intensivo, inquinamento) che influiscono pesantemente sugli schemi di corretto sfruttamento a livello regionale, generando situazioni di crisi determinate anche dalla conflittualità tra le diverse esigenze, e che non possono essere ignorati nella gestione razionale degli acquiferi. Sulla base anche delle recenti direttive comunitarie sull’applicazione dello sviluppo sostenibile, la soluzione di tali problemi va individuata nell’applicazione di rigorosi criteri di gestione basati su solidi criteri scientifici che concilino gli interessi legati allo sviluppo economico con la conservazione dell’ambiente.

In tal senso il ruolo dei geologi assume necessariamente una posizione strategica occupando la prima linea in maniera determinante e insostituibile: rilevamento geologico tecnico ed idrogeologico, a scala locale e regionale, finalizzato ad individuare, valutare e salvaguardare le risorse idriche sotterranee; interpretazione e modellazione delle interazioni tra acque sotterranee e il mezzo geologico che le contiene; osservazioni sistematiche mediante piani di monitoraggio sui corpi idrici superficiali e sotterranei; prove e misure in sito e in laboratorio per definire i parametri idrogeologici che distinguono le varie idrostrutture e i reciproci rapporti di interscambio; consulenze idrogeologiche negli interventi di pianificazione, trasformazione, riequilibrio o riqualificazione del territorio che possono coinvolgere quantitativamente e/o qualitativamente il patrimonio idrico sotterraneo.

“I geologi – conclude Colangelo  – sono i professionisti che esplorano il sottosuolo attraverso una serie di studi, di rilievi, di indagini dirette ed indirette spingendosi anche a grandi profondità permettendo, anche insieme ad altri studi, di effettuare una ricostruzione molto accurata della circolazione idrica sotterranea e della presenza di serbatoi idrici naturali potenzialmente significativi. In questi frangenti in cui ci si rende conto dell’importanza delle risorse idriche essenziali per la vita dell’uomo, è necessario difendere il sottosuolo attraverso il monitoraggio e la tutela delle falde idriche affinché venga preservata nel tempo una delle risorse più importanti per la vita umana, forse la più importante”.

Geologi di Basilicata: utilizzo responsabile e sostenibile della risorsa idrica

Al pari dell’oro nero l’acqua è diventata una risorsa sempre più preziosa e assolutamente strategica al punto da guadagnarsi l’appellativo di “Oro Blu”.
“Per salvaguardare questa ricchezza – afferma Gerardo Colangelo, Presidente dell’Ordine dei Geologi di Basilicata – servono lungimiranza, sensibilità e una sana gestione”. In vista delle future sfide per la salvaguardia e la valorizzazione dell’acqua, “il ruolo del geologo rimane fondamentale, perché rappresenta il professionista competente per la ricerca delle risorse idriche e per il loro sfruttamento sostenibile. Bisogna avviare una seria programmazione per lo studio e il monitoraggio delle acque sotterranee, finalizzato anche all’individuazione delle aree di salvaguardia. Gli acquiferi forniscono alle comunità del nostro Paese un’altissima percentuale di acqua destinata al consumo umano ed una percentuale elevata di quella utilizzata dall’agricoltura e dall’industria; tutte le previsioni indicano che le acque sotterranee acquisteranno una importanza sempre maggiore nell’economia generale del sistema. Esse sono soggette a processi di depauperamento (siccità, uso intensivo, inquinamento) che influiscono pesantemente sugli schemi di corretto sfruttamento a livello regionale, generando situazioni di crisi determinate anche dalla conflittualità tra le diverse esigenze, e che non possono essere ignorati nella gestione razionale degli acquiferi. Sulla base anche delle recenti direttive comunitarie sull’applicazione dello sviluppo sostenibile, la soluzione di tali problemi va individuata nell’applicazione di rigorosi criteri di gestione basati su solidi criteri scientifici che concilino gli interessi legati allo sviluppo economico con la conservazione dell’ambiente.

In tal senso il ruolo dei geologi assume necessariamente una posizione strategica occupando la prima linea in maniera determinante e insostituibile: rilevamento geologico tecnico ed idrogeologico, a scala locale e regionale, finalizzato ad individuare, valutare e salvaguardare le risorse idriche sotterranee; interpretazione e modellazione delle interazioni tra acque sotterranee e il mezzo geologico che le contiene; osservazioni sistematiche mediante piani di monitoraggio sui corpi idrici superficiali e sotterranei; prove e misure in sito e in laboratorio per definire i parametri idrogeologici che distinguono le varie idrostrutture e i reciproci rapporti di interscambio; consulenze idrogeologiche negli interventi di pianificazione, trasformazione, riequilibrio o riqualificazione del territorio che possono coinvolgere quantitativamente e/o qualitativamente il patrimonio idrico sotterraneo.

“I geologi – conclude Colangelo  – sono i professionisti che esplorano il sottosuolo attraverso una serie di studi, di rilievi, di indagini dirette ed indirette spingendosi anche a grandi profondità permettendo, anche insieme ad altri studi, di effettuare una ricostruzione molto accurata della circolazione idrica sotterranea e della presenza di serbatoi idrici naturali potenzialmente significativi. In questi frangenti in cui ci si rende conto dell’importanza delle risorse idriche essenziali per la vita dell’uomo, è necessario difendere il sottosuolo attraverso il monitoraggio e la tutela delle falde idriche affinché venga preservata nel tempo una delle risorse più importanti per la vita umana, forse la più importante”.

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