Matera2019, l’omaggio della capitale europea della cultura a Candido Cannavò

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E’ Candido Cannavò la prima stella della Hall of Fame della cultura sportiva, il riconoscimento istituito dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, per premiare quanti si sono impegnati per la difesa e la divulgazione dei valori sportivi.
Ieri era il decennale della morte del direttore della “Gazzetta” che ha lasciato un segno profondo nel modo di narrare lo sport, tenendo sempre assieme l’attenzione agli aspetti tecnici ed agonistici e ai valori sociali e umani che gli danno cuore e sangue.
E così il figlio Alessandro Cannavò, caporedattore del “Corriere della Sera”, ha scelto di presentare nella Capitale Europea della Cultura il volume edito per il decimo anniversario della scomparsa e andato in libreria proprio ieri: “Storia sentimentale dello sport italiano è un titolo perfetto per definire la cifra giornalistica di mio padre. Lui sapeva al tempo stesso esaltare le imprese dei campioni ma esserne severo giudice quando rompevano il patto con il pubblico, violando quei valori che per lui ne erano elemento costitutivo ed essenziale”.

L’antologia dei suoi articoli, edita da Solferino e curata da Elio Trifari, spazia dall’estate dal 1964, da inviato alle Olimpiadi di Tokyo, all’inverno del 2009, quando lasciata da sette anni la direzione della “Rosea”, continuava magistralmente a scrivere di sport ma si dedicava al mondo del sociale, occupandosi dei carcerati e delle guardie carcerarie, dei disabili e dei preti di strada. Per onorare e proseguire il suo impegno fu fondata una fondazione a lui dedicata e a cui è stata attribuita la seconda stella della “Hall of fame”. A ritirarla il direttore Franco Arturi: “In quasi dieci anni – ha spiegato lo storico braccio destro di Cannavò – abbiamo raccolto e speso quasi un milione di euro, prendendo e rendendoli in quasi tutti i continenti, dalla Mongolia all’Africa nera. Quasi ottanta progetti in totale: tra questi uno in Etiopia in cui abbiamo investito la donazione che la Fondazione Matera 2019 ci ha voluto fare. E quindi facciamo appello perché tra qualche mese vi ricordiate che ci siamo anche noi tra gli enti a chi si può assegnare il cinque per mille nella dichiarazione dei redditi. A voi non costa nulla, noi lo sapremo usare bene”.
“Abbiamo dato 2019 euro – precisa Luca Corsolini, referente degli eventi sportivi di Matera 2019 – una piccola somma ma che per noi è un numero magico. E infatti saranno 2019 i libri che andranno a costituire la Biblioteca della cultura sportiva che stiamo fondando. E ringraziamo la Solferino per aver accettato che l’antologia di Candido Cannavò sia stata pubblicata come primo volume della BCS. L’iniziativa rientra in Sport Tales, il programma che declina la pratica e la narrazione dello sport dentro la grande rappresentazione della Capitale Europea della Cultura”.

Altri due gli eletti nella Hall of Fame: le Edizioni Panini, un’eccellenza italiana nel mondo, e il programma di volontariato internazionale del Centro Sportivo italiano, che ha portato nell’arco di otto anni centinaia di giovani talenti a insegnare le diverse discipline in tanti paesi del Terzo mondo, spesso affrontando situazioni di grandi difficoltà. A ritirare i premi Stefano Melegari, capo della redazione sportiva della casa editrice e Valentina Piazza, responsabile per il programma del Csi.

Il premio è stato realizzato in 3D da ODS: un anello al cui interno è riprodotto un Podio sportivo, al gradino più alto c’è la stella che rappresenta l’eccellenza. A consegnarlo Leopoldo Desiderio presidente regionale Coni, Domenico Bellacicco, organizzatore della Coppa Scirea, Rossella Tarantino, manager Sviluppo e Relazione e Italo Massari, gestione volontari della Fondazione Matera Basilicata 2019.

Ha concluso la cerimonia l’annuncio, da parte del vicesindaco di Matera Giuseppe Tragni, che la Biblioteca di Cultura Sportiva sarà dedicata a Pietro Mennea. La Bcs rappresenta una delle legacy, non solo sportive, di Matera Capitale Europea della Cultura, perché diventerà non solo un centro studi, ma anche un polo formativo e un’occasione per giovani lucani e meridionali di trovare un lavoro con la possibilità di affermare una nuova cultura sportiva.

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