Matera 2019 in Giappone, nuove e proficue collaborazioni per la Capitale europea della cultura

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Tre intense giornate nipponiche per la Fondazione Matera Basilicata 2019 invitata dalla Eu Japan Fest a Tokyo per il General Meeting che si è tenuto oggi presso l’ambasciata italiana. Nella splendida cornice messa a disposizione grazie alla cortesia dell’Ambasciatore Giorgio Starace, undici capitali europee della cultura, guidate dalle delegazioni di Matera e di Plovdiv, hanno incontrato le principali aziende giapponesi che sostengono la presenza della cultura del loro paese da ben 26 anni all’interno dei programmi delle capitali medesime. Dopo la presentazione dei risultati ottenuti nel 2018 a Leeuwarden e a La Valletta, Matera e Plovdiv hanno illustrato i loro progetti per l’anno in corso. “Un grande ringraziamento – ha detto Salvatore Adduce, presidente della Fondazione – va al segretario generale della Eu Japan Fest, Shuji Kogi, per il suo infaticabile lavoro di tessitura fra artisti, imprese e nazioni che tutti consideriamo di esempio”. Il direttore della Fondazione, Paolo Verri, ha ricordato l’importanza di selezionare sempre nuove esperienze artistiche e di farle contaminare con le realtà locali, “come accadrà grazie al progetto Eu-Japan Passport che porterà a Matera oltre 50 artisti di cui 5 entreranno nel programma ufficiale della nostra manifestazione”.

Tra questi, come ha ricordato Alberto Giordano, Goodwill Ambassador della Fondazione per le relazioni con il Giappone, spiccano i nomi di Takashi Kuribayashi, Hisashi Watanabe, Kaori Kato, Ryoki Kurakawa. “Ma il mio preferito è ovviamente l’architetto Gakutoshi Kojima, autore di grandi opere nel suo paese, professore all’Università di Tokyo e giovanissimo partecipante nel 1974 al concorso di idee per i Sassi di Matera, da cui sono nate decine di suggestioni per il futuro della città oggi capitale europea della cultura”.

Il professore Kojima sarà a Matera in primavera e terrà due conferenze sulla città, una a Tokyo e una a Matera, dove prenderà parte anche a una residenza e a dei workshop.

Le giornate giapponesi hanno consentito anche di incontrare oltre 70 operatori del mondo del turismo invitati dall’Ambasciata italiana e da Enit Tokyo a dialogare con la Fondazione e con la Camera di Commercio di Basilicata rappresentata dal Presidente Michele Somma. Inoltre si sono tenute due sessioni di lavoro: una con oltre 300 artisti organizzata da Eu Japan Fest – una Pecha Kucha Night in cui in 5 minuti e 20 slides le 11 capitali hanno offerto una nuova visuale del loro lavoro, una con gli artisti del collettivo Team Lab con cui si sta dialogando per portarli a Matera nella parte finale del 2019.

“Per una città così piccola come Matera  è un’incredibile opportunità essere qui a rappresentare l’Italia e l’Europa – ha detto Verri nel suo saluto-. L’Italia e il Giappone sono nazioni gemellate da molto tempo. Entrambi basate sulla tradizione e l’innovazione, sulla bellezza e sul design, sulla cultura e la natura, sono il set ideale per ospitare grandi eventi e per sottolineare come la storia delle città sia fatta con orgoglio e fiducia nella nostra comunità di cittadini. Ora portiamo dalla piccola Città di Matera un messaggio molto importante per il pubblico globale: anche se siamo stati chiamati  nel passato recente “vergogna dell’Italia”, anche se non siamo totalmente collegati dalle ferrovie nazionali – ma siamo a 90 minuti da Roma e 120 dall’aeroporto di Londra – cerchiamo di dare risposte a due grandi domande contemporanee: È possibile produrre localmente, in un piccolo posto del Sud mediterraneo, alcuni nuovi capolavori culturali realizzati direttamente dai cittadini? È possibile trattare in maniera positiva l’overtourism con un diverso modello di coinvolgimento? Noi pensiamo di si. In stretta collaborazione con altre capitali europee della cultura, con le istituzioni di Bruxelles, con il nostro governo nazionale e un partner come  Eu Japan Fest stiamo realizzando più di 90 progetti originali che sono ovviamente visibili e tangibili a Matera, ma che abbiamo già programmato di far circuitare nel mondo per i prossimi tre anni. Siamo orgogliosi di aver imparato la lezione da Eu Japan Fest: se vuoi allargare e migliorare la tua rete economica, usa le tue risorse culturali  al meglio”

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