GIORNO DELLA MEMORIA, ANCHE PISTICCI HA IL SUO EROE IN LAGER NAZISTA

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Un simbolo pisticcese della Shoah. Nel “giorno della memoria” 2019, non si può non ricordare il nostro concittadino Antonio Sisto, distintosi per un episodio coraggioso mentre era prigioniero in Germania, durante il 2° Conflitto Mondiale con l’internamento in un lager nazista, dove rifiutò la liberazione offerta, per non combattere contro i suoi connazionali, come gli veniva imposto. Atto eroico il suo, ma anche da esempio per tutti quei soldati che durante l’ultima guerra si sacrificarono a costo della vita nel nome dalla madre Patria. Nato nel 1910, a 19 anni partì militare, arruolato come fante trombettiere del 13° Reggimento della II° Armata. Durante un combattimento sul fronte slavo, nel settembre 1943, nei pressi di Spalato, fu fatto prigioniero dai nazisti e deportato in un campo lager di Norimberga dove dal settembre 43 al luglio 44, rimase internato e dove appunto, gli fu offerta la liberazione, che lui rifiutò. Dopo tanti anni, ma lui era già morto, nel 1981, Sisto fu fregiato del distintivo d’onore alla memoria, dal Ministero della Difesa, con la motivazione: “Essendo stato deportato in lager e avendo rifiutato la liberazione per non servire l’invasore tedesco e la Repubblica Sociale durante la resistenza, viene autorizzato a fregiarsi, ai sensi della Legge 1.12.77 n.907, del distintivo d’onore per i Patrioti Volontari della Liberta'”. Da vero milite d’onore, Sisto aveva dimostrato grande carattere non piegandosi ai voleri del nemico nazista che comunque, in modo coatto, gli aveva imposto un lavoro in fabbrica per sopperire alla emorragia di militari trasferiti sul fronte russo. Purtroppo Sisto, non ebbe il piacere di fregiarsi dell’ornamento, in quanto, emigrato in Germania, era morto il 6 marzo 1970, vittima di un incidente sul lavoro. Recentemente, a dimostrazione che lo Stato non dimentica i suoi eroici figli, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato disposto il conferimento di una medaglia d’onore ritirata dal figlio dr. Michele, già Segretario Generale del Comune di Pisticci. “Papà purtroppo non c’era più – spiega il figlio – Quella terra di Germania dove già aveva subito la dura prigionia nazista, gli era stata anche fatale”.

MICHELE SELVAGGI

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