Bonus bebè anche per il 2019: tutte le novità

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Potrebbero essere circa mille le famiglie interessate in Basilicata. Caf Acli pronto a verificare i requisiti ed inoltrare la domanda per le famiglie che hanno bimbi nel 2019. Contributo fino a 1920 euro annuo.

Il Bonus Bebè ci sarà anche nel 2019. La misura, erogata dall’Inps a sostegno delle famiglie che hanno figli nell’anno in corso, è stata prorogata e riguarda ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo alle coppie che hanno un Isee inferiore a 25 mila euro.

Gli uffici del Caf Acli della Basilicata sono già pronti per il rilascio gratuito degli Isee e per verificare, insieme agli interessati, la sussistenza dei requisiti previsti per accedere al Bonus.

“La dotazione finanziaria complessiva – spiega il Presidente del Caf Acli Basilicata Emanuele Abbruzzese – ammonta a 440 milioni di euro in due anni e potranno essere circa 280mila le famiglie beneficiarie. Ogni anno in Basilicata abbiamo circa 4.000 nascite e stimiamo che quasi mille famiglie potrebbero usufruire del Bonus Bebè”.

Per ottenere il Bonus bisogna fare domanda entro 90 giorni dalla nascita del bambino, oppure dalla sua entrata in famiglia nei casi di adozione e affidamento.

E’ necessario essere genitori con cittadinanza italiana (o di uno Stato della Comunità Europea, o in possesso di permesso di soggiorno Ue a lungo periodo), avere residenza sul territorio italiano, convivere con il figlio per cui si richiede il contributo, avere un Isee non superiore ai 25 mila euro.

“Per un reddito che va dai 7.000 ai 25.000 euro – chiariscono gli uffici del Caf Acli – l’assegno è di 80 euro al mese per la durata di 12 mesi, quindi 960 euro annui. Per chi invece dichiara un reddito inferiore a 7 mila euro è previsto un importo di 160 euro al mese, ovvero 1.920 euro totali”.

Il Bonus Bebè 2019 prevede che, per tutti i figli successivo al primo, è stabilita una maggiorazione del 20% sul contributo percepito.

“La domanda – ricorda il Caf Acli – va inoltrata entro 90 giorni dalla nascita o dall’adozione, altrimenti è considerata tardiva. Nei tempi va considerata anche la richiesta dell’Isee”.

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