Pisticci raccontata con gli acquarelli, nell’ultimo libro di Martino e Zambrella

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E’ un’opera di grande valore quella che Pietro Martino e Stella Zambrella, intitolandola “La Mia Terra”, hanno voluto dedicare a Pisticci, il loro paese natale. Un atto d’amore sotto forma di acquerelli, di grande delicatezza, con cui Martino racconta l’abitato della cittadina collinare del Metapontino, visitandola idealmente rione per rione, strada per strada, angolo per angolo, e disegnandola con grande realismo ma anche con grande fascino. “La Mia Terra” come è scritto nella Presentazione del Sindaco di Pisticci, Viviana Verri, “rappresenta un viaggio ideale tra i vicoli e gli scorci più caratteristici… un ripercorrere lento anche gli angoli più nascosti del centro storico. Raccontare Pisticci significa raccontare la quotidianità di un mondo fatto di persone concrete e di vita reale… Una fotografia delle nostre vite che sono profondamente legate a un passato che, con il suo incidere lento e quasi magico, vive anche nella modernità”. “Più che una mera descrizione dei luoghi”- aggiunge Giuseppina A. Giorgio – “è quasi un racconto che permette di vivere questo paese in ogni sua sfaccettatura. Un libro da leggere e guardare, per lasciarsi trasportare nel tempo e nello spazio”. E in effetti “La Mia Terra” è proprio questo, un libro da guardare e leggere. Sfogliandolo, ammiriamo le piccole, deliziose opere pittoriche di Martino, che dividono il luogo (Pisticci) in rioni e ne percorrono alcuni siti scelti: i panni stesi a Via Giordano Bruno, la vitalità della piazzetta della Concezione, le “pacchiane” che prendono l’acqua alla fontana di Via Meridionale, la donna con in testa il “varricchio” a Via Giovanni Pascoli e così via, fino a rappresentare vari scorci di Tinchi, Centro Agricolo, Marconia e altre zone dell’agro, oltre a storiche strutture del territorio pisticcese come Casino Durante, Castello di S.Basilio, Torre Accio e Torre Minnaja, Palazzo S.Teodoro.. Ma è anche un libro che si legge, e con piacere e interesse, perché ogni acquerello è accompagnato dalle brevi ma efficaci descrizioni di Stella Zambrella, coautrice a tutti gli effetti dell’opera, che non si limita a un effetto didascalico ma va oltre, dando informazioni che a molti potenziali lettori (specie i più giovani) potrebbero mancare: le abitudini, i modi di vivere, la quotidianità di un paese che ci appare vicino ma anche lontano nel tempo. A rafforzare il sentimento di dolce nostalgia, alcune apprezzate liriche delle raccolte poetiche di Giovanni Di Lena e Grazia Giannace, che ha anche il compito di chiudere l’opera con una postfazione, nella quale sottolinea una cosa importante: la presenza costante della figura umana negli acquerelli di Martino. Una presenza antica, silenziosa, quasi sempre ritratta di spalle, come a dire che il racconto de “La Mia Terra” riguarda il passato, un passato che abbiamo vissuto e amato, ma che ognuno di noi guarda anche avanti, inevitabilmente, a un domani che non possiamo conoscere ma in cui continuiamo a sperare. L’opera, in eccellente veste tipografica, per le edizioni IMD Lucana – che si avvale dell’ indovinato progetto grafico e impaginazione di Maria Grazia Maurella e Stella Zambrella – è stata presentata recentemente, e con successo, durante una interessante serata di cultura, nell’ Associazione Ce.C.A.M. di Piazza Elettra a Marconia. MICHELE SELVAGGI

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