Natale: Lezioni di cucina nelle scuole romene

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Nei giorni che precedono il Natale prosegue il lavoro dei cuochi lucani e della delegazione romena della Fic (Federazione Italiana Cuochi) nelle scuole. L’ultimo incontro si è svolto al Liceo Tecnologico n 1 Cluj , terza città della Romania, principale polo economico del nord-ovest del Paese, con allievi e docenti ed anche giovani post liceali nutrizionisti , per la seconda fase del programma Informazione e formazione. Specie alla vigilia delle festività la cucina tradizionale, tipica mediterranea registra grande interesse nei Paesi Balcanici con la richiesta di conoscere le tecniche per le ricette dei piatti da portare alle tavole delle feste. Ancora, educazione alimentare, giusto utilizzo dei prodotti , corretta cottura , originalità di prodotti e “segreti per ricette” , formazione del cuoco promotore di salute sono gli argomenti che la presidente Enza Barbaro sostiene e che il formatore chef Pietro Benedetto unitamente al segretario Fic Giovanni Baldantoni promuovono con esercitazioni pratiche e teoriche. Il Made in Italy è graditissimo a tutti per la cucina e riscuote sempre maggiori consensi tra i giovani. Tra gli obiettivi far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole lucane ed italiane, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata; valorizzare il saper fare italiano; diffondere i valori unici della Dieta Mediterranea; presentare l’offerta formativa del nostro Paese nel settore enogastronomico; rafforzare la presenza della cucina italiana all’estero anche attraverso le attività di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dell’offerta della ristorazione italiana di qualità; promuovere i “percorsi del gusto” in Italia per i turisti.

Ribadito l’impegno dei nostri ambasciatori della cucina lucana, attraverso Palazzo Italia Bucarest, a promuovere all’estero l’agroalimentare e la cucina italiana di qualità, segni distintivi del “Marchio Italia” nel solco delle grandi tematiche che contraddistinguono l’agroalimentare italiano: qualità, sostenibilità, cultura, sicurezza alimentare, diritto al cibo, educazione, identità, territorio, biodiversità.

A ciò si aggiunge l’opera di valorizzazione, anche a fini turistici, dei territori, degli itinerari dell’arte culinaria italiana, nonché della dieta mediterranea, uno degli elementi che rende l’Italia il Paese più sano del mondo.

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