Nota di LiberiAgricoltori, Altragricoltura e Movimento Riscatto

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Si è tenuta oggi a Matera in P.zza Vittorio Veneto la Conferenza stampa annunciata da LiberiAgricoltori e Altragricoltura cui ha partecipato anche una delegazione del Movimento Riscatto sulla convocazione per il 6 e il 7 dicembre degli Stati Generali dell’Agricoltura ad opera della Regione Basilicata.
Durante la Conferenza stampa è stata confermata l’apertura per Gennaio 2019 del percorso per dare vita agli “Stati Generali della Agricoltura Libera”, un processo che punta a stimolare e mettere in campo il protagonismo della società civile lucana con al centro l’obiettivo della difesa e del rilancio della agricoltura regionale.
“Abbiamo bisogno che la vicenda agricola lucana esca dal tecnicismo, dalle chiuse stanze delle istituzioni di governo e dagli specialismi delle sigle delle Organizzazioni Professionali Agricole per diventare la grande questione sociale che investe la condizione di tutti i cittadini lucani.” Hanno sostenuto Tato Pace del Movimento Riscatto e Gianni Fabbris per Altragricoltura e LiberiAgricoltori.
I due intervenuti hanno sottolineato come due siano i presupposti per questa operazione di rilancio pieno della nostra agricoltura e delle comunità rurali: il cambio di rotta nelle scelte fondamentali di modello economico, produttivo e sociale e di gestione istituzionale nelle campagne che hanno visto negli ultimi trent’anni restringersi enormemente i margini di reddito per le aziende e le condizioni di lavoro per i braccianti, tanto che ormai sono evidenti i processi di impoverimento di tutte le nostre realtà rurali e la rottura dei meccanismi perversi di intreccio fra politica e filiere economiche che pesano in maniera insopportabile sulla libertà delle imprese agricole e gravano con una insopportabile burocrazia sulla vita delle aziende.
L’esempio indecoroso delle elezioni truffa al Consorzio di Bonifica di Basilicata è solo uno degli esempi di questo intreccio perverso che, con buona pace dei toni trionfalistici della Coldiretti, consegna alla società lucana problemi che si aggravano quotidianamente e contro cui occorre reagire (come sarà evidente dalle prossime iniziative di mobilitazione che sono state annunciate).
La Convocazione degli Stati Generali dell’Agricoltura Libera Lucana punta a coinvolgere quanti dalla società civile, dal mondo delle imprese, dalle università e dal mondo delle professioni condivideranno l’obiettivo di dare vita ad uno spazio plurale per un progetto che punta a far uscire l’agricoltura lucana dalla doppia morsa dell’assistenzialismo o della condanna ad essere una pedina ininfluente del sistema speculativo finanziario e industriale.
Obiettivo concreto è dare vita ad un Forum Permanente che, assumendo come base la proposta della Sovranità Alimentare, metta in campo progetti, reti e proposte per recuperare il protagonismo, l’autonomia e la specificità delle nostre imprese, dell’agricoltura di territorio garantendo in primis i diritti di chi lavora e dei cittadini.
Al Forum viene proposto di assumere due primi passaggi: quello di lavorare ad una Legge Regionale per la Sovranità Alimentare che aiuti i cittadini, i tecnici, gli operatori e le imprese ad uscire dal modello della crisi rurale imposto a questa Regione ed a tutto il Sud e quello di dare vita ad un Osservatorio Indipendente sulle Politiche Agricole Regionali e sull’Agricoltura Lucana con il compito di redigere annualmente un Rapporto Indipendente sullo Stato della nostra Agricoltura.
“Sarà uno strumento che, operando su base scientifica ed oggettiva e con al fondamento i principi dell’autonomia e dell’indipendenza, offrirà un punto di vista e un contributo utile alle stesse istituzioni nella valutazione delle scelte e nella definizione degli indirizzi” ha sottolineato Gianni Fabbris, aggiungendo: “Sarà l’occasione, anche, con cui la società civile, il mondo delle imprese e della scienza esprimeranno il loro autonomo giudizio sull’operato delle istituzioni e della politica troppo abituata nei decenni scorsi, ad autocelebrarsi senza contraddittorio”.
Con questa linea di iniziative in campo, Altragricoltura, LiberiAgricoltori e il Movimento Riscatto saranno alla due giorni degli Stati Generali di Matera per ascoltare quanto da parte delle istituzioni regionali si mostrerà interesse al confronto su questi temi e quanta volontà reale vi sarà di misurarsi su queste proposte.
“Da come concretamente si svolgerà la due giorni dipenderà il giudizio finale che daremo” ha sostenuto Fabbris, ribadendo che “la Regione Basilicata ha tutto il diritto/dovere di convocare un momento di bilancio e di confronto sul futuro e che le polemiche pre elettorali e politiche sono un danno per gli agricoltori”.
Fra le polemiche strumentali e politiche, sostengono gli intervenuti in conferenza stampa, vi sono certamente quelle della Coldiretti che è stata assolutamente corresponsabile e compartecipe di tutte le scelte strategiche fatte fin qui in Regione. La Coldiretti è presente in tutti i tavoli di concertazione regionali ed ha avallato sia le scelte sui PSR (Piani di Sviluppo Rurale) sia quelle per cui ora accusa la Regione. Ancora una volta si mostra, con questo comportamento, il disegno politico che si cela dietro la sigla di un’organizzazione sindacale. La verità è che la Coldiretti (che occupa pesantemente e oltre ogni giustificato motivo la direzione di Enti, GAL e Consigli d’Amministrazione garantendosi laute prebende) dopo aver flirtato con il potere renziano pensa oggi di doversi rifare la verginità per poter continuare a mantenere quelle postazioni di potere contrattate con i poteri politici di turno.
La verità è che ogni critica fatta alla Regione Basilicata per come ha gestito le scelte istituzionali e di politica agricola non può che essere fatta anche a chi ha condiviso (come la Coldiretti) il potere.
Anche per questo occorrono parole nuove e azioni nuove di libertà per garantire gli agricoltori, i lavoratori e i cittadini lucani con un’agricoltura dalla funzione sociale degna della nostra Regione.
“Noi” sostengono quasi all’unisono Fabbris e Pace “abbiamo un’altra idea del sindacato; una idea di autonomia piena e di indipendenza dalla politica. Una idea che pensiamo debba essere riconosciuta dalle istituzioni regionali nell’interesse della democrazia e degli agricoltori”.

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