Uil Fpl Basilicata su adeguamento stipendi infermieri e medici

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“Dai 1.600 ai 1.800 euro netti in Francia, alle 2mila sterline minime (circa 2mila e trecento euro al mese) dell’Inghilterra, i 1900 netti della Germania, fino a toccare punte di 2.500 euro medi netti in Svezia.
Questi sono gli stipendi medi di ingresso degli infermieri nei principali Paesi europei. Gli infermieri e i medici italiani sono, tra i paesi sviluppati, i meno pagati. Con questo clamoroso ritardo, dobbiamo ancora andare in piazza a scioperare o manifestare: miopie politiche di austerità che negli ultimi anni hanno depauperato in maniera pericolosa la nostra sanità pubblica.” Lo sottolinea in una nota il Segretario Regionale Aggiunto Uil Fpl Giuseppe Verrastro.
“Non parliamo poi degli operatori socio-sanitari, degli infermieri, dei medici che lavorano nella sanità privata e nel terzo settore: in questi ambiti sfioriamo dei livelli salariali di indecenza. Negli ultimi venti anni, nessun Governo che si è alternato ha investito risorse sulla sanità: il Fondo Nazionale è sempre più esiguo, la contrattazione pubblica ed il turn-over sono stati bloccati per quasi 10 anni, pochissime risorse destinate alla formazione e alla valorizzazione delle competenze, assenza di contrattazione integrativa che potesse premiare il merito e la professionalità “bene ma tiepida l’apertura del Ministro Grillo sull’impegno all’aumento salariale dei lavoratori della sanità, ma le parole rimangono ad oggi ancora vane se poi ad esse non seguono i fatti”.
“Ci aspettiamo da subito una convocazione – conclude Il Segretario regionale Aggiunto della Uil Fpl – da parte del Ministro Grillo e del Ministro Bongiorno per discutere di una riforma organica dei settori pubblici, per avviare congiuntamente un Piano straordinario di assunzioni nel Pubblico Impiego e nuove stabilizzazioni, per concordare un sistema di premialità con criteri oggettivi e condivisi, per ridefinire la classificazione del personale rimasta ancora incompiuta dopo la firma del rinnovo contrattuale 2016-2018 e per far ripartire il tavolo della contrattazione per il triennio 2019-2021”.

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