Cisl: turni a rischio nell’ospedale di Stigliano per carenza di personale infermieristico

Condividi subito la notizia
La Cisl denuncia “criticità nell’erogazione dei servizi nell’ospedale distrettuale di Stigliano per effetto della carenza di personale infermieristico”. In una nota indirizzata, tra gli altri, alla vice presidente della giunta regionale, Flavia Franconi, a firma del segretario generale Giuseppe Bollettino, la Cisl Fp sostiene che “l’esiguo numero di infermieri rimasti in servizio nelle unità operative di lungodegenza medica e hospice-cure palliative, pari a sole nove unità, non consentirà l’attuazione regolare di turni di servizio h24 a decorrere dal prossimo mese di dicembre”. Il sindacato denuncia anche irregolarità nelle turnazioni del personale “in palese contrasto – scrive nella nota la Cisl Fp – con le vigenti disposizioni contrattuali e legislative in materia di orario di lavoro”.
Sulla questione interviene il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, che richiama l’attenzione delle istituzioni regionali sul tema della carenza e dell’invecchiamento degli organici per via del mancato turn-over nella sanità e più in generale nella pubblica amministrazione. “Oggi raccogliamo i frutti del riordino del sistema sanitario lucano voluto dal governatore Pittella – spiega il segretario della Cisl – una riforma di piccolo cabotaggio tutta incentrata sui risparmi di spesa e del tutto priva di una visione strategica di sistema. Si è preferito pensare all’oggi piuttosto che mettere in campo, con il concorso delle parti sociali, una pianificazione di lungo periodo della nostra sanità che tenesse conto dei mutamenti in corso nella struttura demografica della società lucana e dei conseguenti cambiamenti nella domanda di salute”.
“Il risultato – continua Gambardella – è il progressivo accentramento dei servizi verso i grandi nosocomi regionali e l’abbandono delle strutture sanitarie delle aree interne, quelle a maggiore incidenza di patologie legate all’invecchiamento, con il risultato che ciò che risparmia il pubblico viene caricato sulle spalle delle famiglie, costrette ad affrontare vere e proprie odissee per accedere alle prestazioni del servizio sanitario regionale”. Per il numero uno della Cisl regionale “la sostenibilità economica della sanità lucana si costruisce investendo innanzitutto nelle risorse umane, con nuove assunzioni e programmi di formazione continua, nel rafforzamento della dotazione tecnologica delle strutture sanitarie e nella sperimentazione di nuovi modelli organizzativi imperniati sulla valorizzazione dei territori e della medicina di prossimità, sul modello di altre regioni del Mezzogiorno che stanno lanciando significativi programmi di potenziamento del personale grazie a specifici protocolli con il ministero della Salute”.

ente della giunta regionale, Flavia Franconi, a firma del segretario generale Giuseppe Bollettino, la Cisl Fp sostiene che “l’esiguo numero di infermieri rimasti in servizio nelle unità operative di lungodegenza medica e hospice-cure palliative, pari a sole nove unità, non consentirà l’attuazione regolare di turni di servizio h24 a decorrere dal prossimo mese di dicembre”. Il sindacato denuncia anche irregolarità nelle turnazioni del personale “in palese contrasto – scrive nella nota la Cisl Fp – con le vigenti disposizioni contrattuali e legislative in materia di orario di lavoro”.

Sulla questione interviene il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, che richiama l’attenzione delle istituzioni regionali sul tema della carenza e dell’invecchiamento degli organici per via del mancato turn-over nella sanità e più in generale nella pubblica amministrazione. “Oggi raccogliamo i frutti del riordino del sistema sanitario lucano voluto dal governatore Pittella – spiega il segretario della Cisl – una riforma di piccolo cabotaggio tutta incentrata sui risparmi di spesa e del tutto priva di una visione strategica di sistema. Si è preferito pensare all’oggi piuttosto che mettere in campo, con il concorso delle parti sociali, una pianificazione di lungo periodo della nostra sanità che tenesse conto dei mutamenti in corso nella struttura demografica della società lucana e dei conseguenti cambiamenti nella domanda di salute”.

“Il risultato – continua Gambardella – è il progressivo accentramento dei servizi verso i grandi nosocomi regionali e l’abbandono delle strutture sanitarie delle aree interne, quelle a maggiore incidenza di patologie legate all’invecchiamento, con il risultato che ciò che risparmia il pubblico viene caricato sulle spalle delle famiglie, costrette ad affrontare vere e proprie odissee per accedere alle prestazioni del servizio sanitario regionale”. Per il numero uno della Cisl regionale “la sostenibilità economica della sanità lucana si costruisce investendo innanzitutto nelle risorse umane, con nuove assunzioni e programmi di formazione continua, nel rafforzamento della dotazione tecnologica delle strutture sanitarie e nella sperimentazione di nuovi modelli organizzativi imperniati sulla valorizzazione dei territori e della medicina di prossimità, sul modello di altre regioni del Mezzogiorno che stanno lanciando significativi programmi di potenziamento del personale grazie a specifici protocolli con il ministero della Salute”.

Hits: 2

Condividi subito la notizia