Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Open Sound Festival

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Una sinfonia itinerante di cupa-cupa, campanacci, zampogne, urla polifoniche e megafoni, performance di suoni elettronici, chitarre elettriche alt rock, subwoofer. Tra i Sassi di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, in scena strumenti del passato insieme a strumenti elettrici e sound system autocostruiti, in un mix unico tra arte e musica contemporanea, festa della transumanza e street-carnival. Open Sound Festival e #URLA, il manifesto artistico del progetto, vengono presentati il 22 novembre 2018 a Milano nell’ambito di Linecheck Music Meeting and Festival, la più importante music conference in Italia.

Open Sound Festival, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 coprodotto da Multietnica e Fondazione Matera Basilicata 2019, nasce dall’incontro di quattro personaggi: un compositore di musica contemporanea e partiture ambientali, chitarrista e artista multimediale, l’autore del Manifesto, Yuval Avital, noto per le sue performance in spazi pubblici, in siti archeologici industriali, teatri e musei, con installazioni sonore e video di grandi dimensioni, esibizioni collettive di massa; Nicola Scaldaferri, etnomusicologo abituato a spaziare tra diverse ere e geografie sonore; Nico Ferri, direttore del Cecilia, centro per la creatività di Tito (Pz), presidente di Multietnica, founder e direttore del Pollino Music Festival.

Alla regia e alla direzione artistica, Dino Lupelli, curatore e organizzatore musicale attivo da 20 anni nella scena elettronica e non solo, attualmente direttore di Music Innovation Hub.

L’idea comune del team curatoriale è quella di miscelare i rispettivi retroterra artistici per creare una performance d’arte site specific, disegnata intorno alla futura identità di Matera, in linea con il tema Open Future che caratterizza il programma della città Capitale Europea della Cultura nel 2019.

A dare il nome al festival, la celebrazione dei suoni open source, non proprietari, non coperti da copyright, opere corali e collettive, policentriche e partecipate, tramandate liberamente, generate con strumenti autocostruiti, espressioni della cultura dei popoli, beni comuni, come l’acqua o l’aria, irrinunciabili e diffusi.

#URLA è il nome del manifesto della prima edizione del festival, che vedrà nel corteo/opera di Yuval Avital l’epilogo di cinque giornate all’insegna della musica.

IL CORTEO #URLA

In un viaggio già cominciato alla ricerca delle tradizioni lucane, l’artista israeliano ha compiuto la prima scelta delle sezioni d’orchestra di #URLA, che riempiranno di suoni e rumori le strade di Matera:

voci femminili arberesh di San Costantino Albanese (PZ), minoranza etnico linguistica di origine albanese .

cupa cupa di Tricarico (Mt), strumenti a percussione antico di millenni, con un suono cupo molto simile a quello delle linee a bassa frequenza di un subwoofer, “un boato sotterraneo, un ruggito, un lamento. Uno strumento che porta in sé la democratizzazione dell’arte, creato con un barattolo, un panno tirato e una canna bagnata”, come recita il Manifesto;

zampogne del Pollino, strumenti costruiti di legno e pelle di capra;

la bassa musica e le voci del canto a zampogna di Accettura (Mt), melodie a picco urlate

campanacci di Tricarico e di San Mauro Forte (Mt), gli stessi delle mandrie e delle greggi in transumanza, quando dai pascoli d’altura le bestie tornano in pianura, da secoli momento di feste e cerimonie

le sonorità di una banda Musicale, quella di Tito (Pz), e dei Rumiti di Satriano (Pz), gli uomini albero associati alla tradizione del carnevale

strumenti autocostruiti, frutto di laboratori, che incentiveranno la partecipazione del pubblico alla sinfonia caotica.

Nello scorso settembre, dopo una settimana di sopralluoghi da parte dei co-curatori per indagini territoriali, incontri con suonatori e cantori della zona, #URLA è entrato ora in fase di produzione, per assemblarne le diverse componenti della partitura, le diverse sezioni del corteo e unirle in un’unica coreografia.

#URLA. Una parola che porta in sé suono, libertà e pluralità. Intense espressioni di gioia, dolore, piacere, vitalità. Un atto di libertà. Un gesto senza fine e scopo.

A completare il programma del festival gli artisti selezionati da EUROPAVOX, rete europea di festival, e il progetto BASS Gathering: per quest’ultimo si prevede che sound system autocostruiti confluiranno da varie parti d’Italia e d’Europa. Manuel Tataranno, dell’Associazione Krikka, sarà l’“ambasciatore” del festival verso il mondo dei sound system, e, coaudiuvato da tutti i partner di progetto, regista di una call internazionale rivolta ai producer. Le sonorità rappresentate in #Urla, infatti, saranno campionate e messe a disposizione degli artisti che aderiranno alla call per una libera reinterpretazione elettronica che sarà restituita attraverso i sound system.

La scenografia: le strade dei Sassi di Matera per il corteo; l’ex-convento delle Monacelle, dove nelle serate d’estate i musicisti e le crew dei sound system risiederanno e proveranno, per open session preliminari aperte al pubblico; una grande ex cava di tufo ristrutturata (Cava del Sole), dove si esibiranno i sound system; sullo sfondo di tutto, le gravine lucane, canyon scolpiti nei millenni dai fiumi, che ospitano insediamenti rupestri.

Tutti i suoni che compongono la partitura di #URLA sono contemporanei. Tutti i musicisti che abbiamo coinvolto vivono qui ed oggi. Molti sono giovanissimi. Nell’ Open Sound Festival tecnologie inventate 5mila anni fa come le zampogne fatte di legno e pelle di capra, convivono senza soluzione di continuità con quelle più recenti, come i circuiti a valvole dei sound system o i suoni digitali. Una celebrazione della biodiversità sonora in cui suoni ancestrali ma ancora ben vivi con radici nella civiltà agraria si miscelano con suoni urbani in una grande performance di noise art a vocazione popolare”

La presentazione ufficiale del festival si tiene a Linecheck Music Meeting and Festival nell’ambito di un incontro sulle possibili evoluzioni del classico formato degli eventi musicali, con interventi degli stessi Yuval Avital e Dino Lupelli, insieme a Paolo Verri, direttore Fondazione Matera-Basilicata2019, Katia Giampaolo di Europavox, con la moderazione di Valerio Corzani, giornalista e musicista, autore e conduttore Radio3 RAI.

Il trailer del festival è stato creato dal regista Jacopo Farina, fotografo e regista, autore di video per Cosmo, Baustelle, L I M, e altri (disponibile anteprima su richiesta).

La line up completa e il programma day-by-day con la mappa delle diversi luoghi del festival verrà annunciato nella primavera 2019 su opensoundfestival.com

Accompagneranno il percorso verso il festival una serie di sessioni di ricerca e di prove, improvvisazioni artistiche e anteprime diffuse in tutta la Basilicata e oltre.

I principali prossimi appuntamenti:

  • Dicembre 2018/ febbraio 2019 – registrazione e rilascio di campionamenti strumenti tradizionali, disponibili in free download dal sito del festival e lancio della call internazionale

  • Gennaio 2019 – seconda residenza Yuval Avital in Basilicata per l’avvio delle prove dei vari gruppi tradizionali coinvolti

  • Primo week end di luglio – Presentazione progetto a Clermont-Ferrand (Europavox festival)

  • Da metà Agosto 2019 fino al Festival: terza sessione di residenza di Yuval Avital in Basilicata

Calendario completo a breve su opensoundfestival.com

 

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